Quali sono i cibi ricchi di ossalati

Milano, 27 feb. (AdnKronos Salute) - Un incubo che ritorna in un caso su due. Sono i calcoli renali che assillano il 10-12% della popolazione italiana: la metà dei pazienti, prima o poi, cade di nuovo nella loro rete. Complice, a sorpresa, la dieta spesso consigliata proprio per evitare una recidiva, che si rivela un 'boomerang'. Contro le insidie nel piatto è sceso in campo un team di specialisti del Belpaese, che con uno studio prossimo alla pubblicazione sfata i falsi miti che aleggiano sulla tavola delle 'vittime seriali' di calcolosi renale. L'attività di sensibilizzazione continuerà anche in occasione di Expo.

L'errore più comune? "Bandire il calcio - quindi per esempio formaggi e latticini - dalla dieta", assicura all'Adnkronos Salute Domenico Prezioso, professore associato di Urologia all'università degli Studi Federico II di Napoli, dal palco del 14esimo Congresso nazionale dell'Associazione italiana di endourologia (Iea), in corso a Milano fino a sabato 28 febbraio. Ecco dunque il primo contrordine: prescrivere una dieta ipocalcica "non serve".

Il no 'tout court' ai formaggi, anzi: "E' azzardato e si ottiene l'effetto opposto, perché in realtà il calcio aiuta l'espulsione dei componenti chimici che formano i calcoli. Molti specialisti non lo sanno, e così la gente comune. I nutrizionisti ritengono si debba assumere 1 grammo di calcio al giorno, una dieta media italiana arriva a mezzo grammo", fa notare. "Queste informazioni sul calcio sono cruciali per l'età senile: molti medici consigliano anche a persone che hanno seri rischi di osteoporosi di ridurre il calcio per paura che si crei un calcolo renale. Stesso discorso per i bambini: il calcio non va mai sottoposto a restrizione in un'età in cui le ossa sono in formazione".

Le linee guida, aggiunge Guido Giusti, presidente del Congresso insieme al collega Bernardo Rocco, "sono chiare sull'assunzione di acqua, ma non altrettanto per i cibi". Da qui la decisione dell'Associazione urologica per la calcolosi di "mettere insieme l'anno scorso 15 esperti italiani, fra urologi, metabolisti e nefrologi, per procedere a una revisione della letteratura e a una consensus, e arrivare a indicazioni definite sul fronte alimentare - racconta Prezioso - Sui punti più oscuri, meno supportati dalla scienza, si è dunque fatto ricorso all'expertise degli scienziati. I risultati saranno pubblicati a breve sull'Archivio italiano di urologia e nefrologia e saranno oggetto di un incontro con il 'grande pubblico' in occasione di Expo, il 9 maggio a Milano".

Sfatato il dogma della messa al bando del calcio, ci sono anche altri suggerimenti segnalati dagli esperti: per esempio, sottolinea Prezioso, "le bevande a base di agrumi - limoni, arance e pompelmo - sono consigliate in tutte le calcolosi perché contengono citrati, una prevenzione naturale contro le recidive".

Altra linea da tenere in considerazione è la restrizione di proteine animali e sali, perché un eccesso su questo fronte ha invece l'effetto di facilitare le recidive".

Via libera "a frutta e verdura, a patto di escludere quelle che contengono elevate quantità di ossalati, come spinaci e cavoli. Lo stesso vale per i cereali. Questi alimenti vanno limitati, anche se basterebbe aumentare l'introito di calcio perché gli ossalati in eccesso vengano smaltiti per via fecale (quindi non privarsi dei cereali ma mangiare formaggi in più)".

Il messaggio è che la dieta va 'personalizzata': "Bastano 4 esami del sangue e delle urine per inquadrare paziente - assicura Prezioso - Più che dirgli di non mangiare tremila alimenti diversi, possiamo così individuare la condotta alimentare migliore per la persona che si ha davanti. Ed è l'unica via per incidere in futuro sulle recidive". Per l'esame del calcolo, continua, "il normale esame biochimico non dà garanzie, soprattutto in caso di calcolosi miste. E' più utile invece una spettroscopia da fare in centri ad hoc. Ma la cosa più importante è la valutazione metabolica per identificare i fattori di rischio e stilare una dieta su misura". Confermato il ruolo cruciale dell'acqua: aumentare l'introito di liquidi e "usare le acque bicarbonato-calciche rappresentano l'unico modo scientificamente provato per evitare un'eccessiva precipitazione dei cristalli".

La composizione più frequente dei calcoli renali è l’ossalato di calcio, che rappresenta circa il 75% di tutti i calcoli urinari. Come è noto la formazione dei calcoli tende a recidivare, per questo chi ne soffre deve cercare di fare prevenzione. Nonostante sia indicato eseguire analisi mirate su sangue e urine per diagnosticare eventuali difetti metabolici alla base del problema, nella maggior parte dei casi non si trova una causa specifica (che quindi meriterebbe una cura specifica). Esistono comunque consigli generali che tutti i pazienti che formano calcoli di ossalato di calcio dovrebbero seguire. Alcuni accorgimenti dietetici si sono dimostrati efficaci nel ridurre le recidive, vediamo quali.

Liquidi

Un elevato volume di urine, ottenibile mediante una adeguata assunzione di liquidi, è la più importante misura terapeutica per ridurre le recidive. L’obiettivo dovrebbe essere un volume urinario di 2-2.5 litri ogni 24 ore. L’assunzione di liquidi deve essere ripartita uniformemente nell’arco della giornata. Inoltre dovrebbero essere preferite le acque minerali contenenti molto bicarbonato (>1.500 mg/l) e poco calcio (<150 mg/l).

Proteine

Un elevato consumo di proteine animali è stato associato ad una aumentata escrezione urinaria di calcio e a una diminuzione del pH urinario e dell’escrezione di potassio, entrambi fattori che inibiscono la formazione di calcoli. L’apporto di proteine dovrebbe essere limitato a 0.8 g per Kg di peso corporeo al giorno. Il consumo di carne, o di prodotti contenenti carne e pesce, non dovrebbe superare i 150 g al giorno. È meglio preferire frutta, verdura, e prodotti integrali.

Ossalato

L’ossalato urinario deriva da una produzione endogena dell’organismo e dalla dieta. È stato suggerito che l’ossalato derivato dalla dieta contribuisce fino al 50% dell’ossalato escreto nelle urine. L’iper-assorbimento intestinale di ossalato può dare un contributo considerevole all’ossalato escreto nelle urine, anche in assenza di disturbi intestinali. Alcuni cibi contengono alte concentrazioni di ossalato, e per questo andrebbero evitati.

Esempi di cibi ad alto contenuto di ossalato: rabarbaro 1235 mg/100 g, bietola 874 mg/100 g, spinaci 1959 mg/100 g, crusca di frumento 457 mg/100 g, mandorle 383 mg/100 g, cioccolato 567 mg/100 g.

Calcio

L’ipercalciuria (aumentati livelli di calcio nelle urine) viene riscontrata frequentemente nei pazienti con calcoli contenenti calcio. Un aumentato assorbimento intestinale di calcio si verifica nel 30% di questi pazienti. È importante sapere però che la restrizione dietetica del calcio riduce la concentrazione di calcio nel lume intestinale che può aumentare l’assorbimento intestinale e l’escrezione renale di ossalato. Quindi, l’apporto di calcio nella dieta dovrebbe essere di 1000-1200 mg al giorno. Gli alimenti ricchi di calcio dovrebbero essere consumati con moderazione.

Esempi di cibi ad alto contenuto di calcio: Camembert/Brie 300-400 mg/100 g, Emmental 1200 mg/100 g, Parmigiano 1300 mg/100 g.

Uno studio prospettico randomizzato ha dimostrato che le recidive di calcoli di ossalato di calcio in pazienti con ipercalciuria sono significativamente minori in coloro che assumono una dieta a normale contenuto di calcio (1200 mg al giorno) rispetto a coloro che assumono un basso apporto di calcio (400 mg al giorno).

Purine

L’iperuricemia (aumentati livelli di acido urico nel sangue) e l’iperuricuria (nelle urine) conseguenti ad un aumentato apporto alimentare sono i più importanti fattori di rischio per la formazione dei calcoli di acido urico ma possono contribuire anche alla formazione dei calcoli di ossalato di calcio. Quindi è bene ridurre i cibi ricchi di purine, come la carne, i prodotti contenenti carne o pesce, legumi e birra. Il consumo di visceri, sardine, acciughe, sgombri, pelle di pesce, pollo e maiale dovrebbe essere evitato, in quanto cibi molto ricchi di purine.

Sodio

Un eccessivo consumo di sale è stato associato ad un aumentato rischio di formazione di calcoli di calcio, perché il sodio aumenta l’escreazione renale di calcio. Gli insaccati e i cibi in scatola ad esempio contengono elevate quantità di sale. Il consumo di cloruro di sodio (sale) dovrebbe essere limitato a 6 g al giorno.

In conclusione, adeguate modifiche dietetiche possono contribuire alla prevenzione o alla riduzione delle recidive di calcoli urinari e ridurre il numero di procedure invasive necessarie per trattarli.

References

European Association of Urology Guidelines 2013

Quali sono le verdure povere di ossalati?

Contenuto in Acido Ossalico degli Alimenti
Tipo di alimento
mg/100g
Pomodori
7,5
Cavolo verde (verza)
7,3
Banane
6,4
Ossalati, ossalato di calcio, calcoli di ossalato - My Personal Trainerwww.my-personaltrainer.it › Antinutrienti › Ossalati › Calcolinull

Quali sono i cibi con ossalati?

Alimenti ricchi di ossalati :.
Spinaci, rabarbaro, prezzemolo, portulaca, erba cipollina, bietola, barbabietola, amaranto, verza, pomodori verdi;.
Tè verde;.
Cacao in polvere e cioccolato;.
Noci e frutta secca in genere;.
Soia e bevande alla soia;.

Come eliminare gli ossalati?

Una strategia pratica per ridurre l'escrezione di ossalato è, in primo luogo, limitare il consumo di cibi ad alto contenuto di ossalato; mantenere poi un adeguato apporto di calcio e bere almeno 2 litri al giorno di acqua oligominerale con buon contenuto di bicarbonati e calcio.

Quale frutta contiene ossalati?

Elenco della frutta ad alto contenuto di acido ossalico.
Lamponi: 48 mg per 1 tazza..
Arancia: 29 mg per frutto..
Dattero: 24 mg per frutto..
Pompelmo: 24 mg per frutto..
Avocado: 19 mg per frutto..
Olive: 18 mg per 10 olive..
Kiwi: 16 mg per frutto..
Mandarino: 10 mg per frutto..