Non vuole stare con me ma mi scrive

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By Shannon Colleary

Il tuo lui "tossico" non ti vuole però poi, quando finalmente ne hai abbastanza, ti trova irresistibile. Per uscire per sempre da una relazione abusante devi sapere come proteggere te stessa.

Lui ti vuole. Tu cedi. Lui non ti vuole più. Fa male. Trovi la forza per andare via. Lui ti rivuole. Cedi ancora.

Poi lui non ti vuole più, di nuovo. Cancella e ripeti.

Se siete com'ero io un tempo, e attirate uomini allergici all'impegno serio, nocivi, forse avete vissuto quell'esperienza contraddittoria: trovate finalmente la forza per stare lontane da lui per sempre, solo per vederlo tornare strisciando, giurandovi che vi ama davvero e che è cambiato sul serio... stavolta.

Se gli credete, il ciclo "inseguimento/panico" riparte da zero. Perché fa così?

Nel loro libro fondamentale, Men Who Can't Love, Julia Sokol e Steven Carter scrivono "Spesso, l'uomo che ha paura d'impegnarsi ha bisogno solo di distanza, per alleviare la sua ansia. La relazione è finita, lui non è più terrorizzato. Così, i sentimenti che prova per te possono venire a galla liberamente in questo ambiente non-minaccioso. Liberatosi dal terrore della trappola, sente la tua mancanza. E ti chiama".

"Quando succede, in genere il copione si ripete. L'unica differenza: questa volta accade più velocemente".

Ho avuto due relazioni tossiche. Rimarreste sbalorditi di fronte alla profondità delle lettere d'amore dei miei due uomini impegno-fobici, quando finalmente trovai la forza per andare via.

Ecco un piccolo assaggio di quello che scrisse uno dei due, nel mio diario personale:

"Shannon, devo dirti così tante cose. Sono grato perché conosco una donna così bella, talentuosa, profonda, intelligente.

"Con te, sono cresciuto come essere umano, ho pensato e sperato di creare una famiglia con te e che noi potessimo sostenerci a vicenda".

(Arrivata a questo punto, mi sentivo al settimo cielo per essere riuscita a cambiarlo tanto. Aveva bisogno del mio perfetto amore).

"Non capisco come i sentimenti di una persona possano cambiare così tanto, dopo aver provato tutto quello che abbiamo provato".

(I miei sentimenti erano cambiati perché non rispondeva alle mie telefonate e spariva per giorni quando io chiedevo una relazione monogama)

"Voglio che tu sappia che non ho mai provato le stesse cose con nessun'altra".

(Il mio ego era alle stelle. Cavolo, sono meravigliosa)

"Perciò, il disastro che sono stato per le ultime due settimane è coerente con i miei sentimenti".

(Sono felice che stia soffrendo dopo tutta la sofferenza che ho patito io. Lo lascerò soffrire ancora qualche secondo, poi lo riprenderò con me e avremo una vita perfetta. Perché adesso capisce che sono fantastica, finalmente!)

"Mi rattrista sentirti dire che non vuoi stare con me. I mal di testa, le notti insonni, i momenti "no" mi sembrano così sbagliati. Sono perso. Scusami se non ti ho detto che ti volevo nella mia vita. E il fatto che io ci abbia messo un bel po' a capire come funziono e perché mi comporto così, non è un motivo valido per lasciare scomparire quello che c'è di speciale tra noi".

(Questo passaggio mi coinvolse davvero. "Ci aveva messo un po'" a capire come funzionava. Il mio periodo di terapia non mi aveva forse insegnato che non sempre conosciamo il motivo delle nostre azioni? Non potevo essere indulgente con lui?)

"Tutto questo non ha alcun senso"

(Non ti sei fatto sentire per una settimana. Poi sei rispuntato dal nulla, hai preteso del sesso orale e ci sei rimasto male quando hai capito che non lo avrei fatto).

"È molto semplice. Io amo te tu ami me. Siamo fatti l'uno per l'altro".

(In realtà, non tanto per me)

"Dovremmo stare insieme. Ti prego dammi una possibilità. Ti supplico, non gettare alle ortiche una cosa così bella. Pensaci, tesoro!"

Ci pensai per circa cinque minuti. Poi gli accordai un'altra possibilità. Com'è andata? La mia ricompensa furono altri quattro anni di incoerenza, inaffidabilità, bugie, tradimenti, e tantissime, meravigliose lettere di scuse.

Quindi, cosa fare per non cadere preda della sindrome "inseguimento/panico" di un partner nocivo?

Se ti sei ritrovata a chiederti: "Perché non mi lascia andare se non mi vuole?", ecco sei cose che devi sapere per tirarti fuori da questa tipologia di relazioni.

1. Capisci che andate a due velocità diverse.

Tu desideri connessione, intimità, impegno, longevità del rapporto. Lui desidera queste cose quando tu scappi via. Ma quando ti riavvicini e gliele offri, si sente soffocare, va in panico, scappa o compromette il rapporto criticando, abbattendosi, dimostrandosi inaffidabile e/o infedele. Quello che funziona per te non funziona per lui.

2. Rallenta

Ricorda "La fiducia si conquista, non si regala". Se decidi di dare al tuo ragazzo una seconda possibilità perché lui giura di essere cambiato e vuole quello che vuoi tu, vacci piano. Sì, il sesso riparatore può essere scoppiettante come i fuochi d'artificio delle Olimpiadi di Pechino, ma non è indicativo di un cambiamento reale.

3. Non credere di vivere in un film.

Richard Gere è tornato in sé dopo aver scaricato Debra Winger. Si precipita nella fabbrica dove lei lavora per portarla via, verso un futuro dove lui sarà amorevole e sexy come un "gatto sul tetto che scotta". È una fantasia nociva come "La bella addormentata" e "Biancaneve". Ma la realtà è che forse l'unica cosa che Debra Winger avrebbe ottenuto, nella vita vera, sarebbe stato il cappello di Gere.

4. Credi a quello che fa, non a quello dice.

Quando il tuo uomo ritorna strisciando, con le lacrime agli occhi, distrutto, è portato a dirti di tutto pur di riaverti. E probabilmente dice sul serio, è questa la parte più insidiosa. Ma quando ti ha riconquistata, si sente soffocare ancora una volta.

5. Non trovare scuse al suo pessimo comportamento e non incolpare te stessa.

In generale, le donne attratte da stronzi allergici all'impegno hanno un'empatia sovrabbondante e la tendenza ad attribuire responsabilità sbagliate.

Si tratta di un retaggio dell'infanzia. I bambini piccoli credono di essere la causa di tutto quello che succede loro, nel bene e nel male. In quel periodo, il tronco encefalico è ancora sottosviluppato e non assimila il concetto che il bambino non si trova al centro dell'universo.

Se abbiamo avuto un'educazione instabile (ad esempio genitori con dipendenze di qualsiasi tipo) spesso portiamo con noi, nell'età adulta, quella sensazione di essere la causa del problema, offrendo il fianco a uomini allergici alle relazioni serie, caotici, narcisisti, tossici e simili.

Dai un'occhiata ai trascorsi del tuo ragazzo. Ha seminato una sfilza di cuori infranti? Allora forse non sei tu la responsabile del suo comportamento "impegnofobico".

6. Abbi cura di te.

Quando un ex dannoso torna da noi, distrutto perché gli manca la relazione che lui stesso ha mandato all'aria, per natura siamo portate a correre ai ripari. Quando provi questo impulso fai attenzione, e dubita della sua autenticità.

Chiedi a te stessa: "Di cosa ho bisogno in questo momento? Cosa mi farebbe sentire stabile, ragionevole, tranquilla?" E poi chiedi alla presenza superiore in cui credi di darti la forza per farlo.

Questo post è stato pubblicato su HuffPostUsa ed è stato tradotto da Milena Sanfilippo