Chi, a causa di una patologia o di una menomazione, subisce la riduzione della capacità lavorativa, può essere riconosciuto invalido. L’invalidità consiste, infatti, nella riduzione della capacità di lavoro o, per chi non si trova in età lavorativa (minorenni e over 67), della capacità di svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età. L’invalidità può essere civile, qualora sia ridotta la capacità di lavoro generica, oppure ordinaria o specifica, qualora si debba considerare, rispettivamente, la capacità di lavoro in attività confacenti alle attitudini ed alle esperienze dell’interessato, o in attività particolari assicurate. Ma quali sono i diritti invalidi civili? Il nostro ordinamento prevede numerosi benefici per coloro a cui è stata riconosciuta una determinata percentuale d’invalidità: questi benefici dipendono dalla gravità dell’invalidità e dalla sua tipologia, civile, ordinaria o specifica, nonché da ulteriori condizioni aggiuntive, come gli anni di contributi previdenziali accreditati, in relazione alle prestazioni previdenziali spettanti o il possesso dello stato di disoccupazione o la verifica dello stato di bisogno economico, per quanto riguarda i trattamenti di assistenza. Possono essere previsti, nel dettaglio, dei benefici economici assistenziali, come la pensione d’inabilità civile e l’assegno di assistenza per invalidi civili parziali, oppure previdenziali, come la maggiorazione contributiva per invalidità, o l’assegno ordinario d’invalidità o, ancora, di tipo lavorativo, come il collocamento mirato per gli invalidi appartenenti alle categorie protette. Non bisogna però confondere i benefici spettanti agli invalidi con quelli spettanti ai portatori di handicap ed ai non autosufficienti: nonostante l’interessato possa essere sia riconosciuto invalido, che portatore di handicap o non autosufficiente, le condizioni sono differenti e danno diritto a prestazioni diverse. Indice
Invalidità, handicap, non autosufficienzaOsserviamo le differenze tra le condizioni di invalidità, handicap e non autosufficienza. InvaliditàRiduzione della capacità lavorativa, derivante da un’infermità o da una menomazione:
I dipendenti pubblici possono ottenere il riconoscimento dell’invalidità:
InabilitàL’inabilità può essere:
Se l’interessato non è in età lavorativa (minorenni, over 67), per valutare l’invalidità non ci si deve riferire alla capacità lavorativa, ma alla capacità di svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età. HandicapL’handicap è lo svantaggio sociale derivante da un’infermità o una menomazione; nello specifico, è considerato portatore di handicap chi presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, sia stabile che progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa. L’handicap può essere riconosciuto non grave, in situazione di gravità o superiore ai due terzi. Le disabilità possono poi essere suddivise in quattro categorie fondamentali:
Non autosufficienzaUna condizione ancora differente è la non autosufficienza, che consiste nell’impossibilità permanente di compiere gli atti quotidiani della vita senza assistenza, o di camminare senza l’aiuto di un accompagnatore. Per il diritto all’assegno di accompagnamento, oltre alla non autosufficienza è richiesto il possesso dell’invalidità civile del 100%. Riconoscimento dell’invaliditàL’invalidità può dare luogo a benefici e agevolazioni quando è riconosciuta da una specifica commissione medica. L’accertamento sanitario compete alla Asl, che lo esercita attraverso una Commissione medica integrata però da un medico dell’Inps e detta, appunto, Commissione Medica Integrata (Cmi). Per il riconoscimento è necessario, dopo aver ottenuto l’apposita certificazione medica introduttiva rilasciata dal proprio medico curante, inoltrare all’Inps la domanda d’invalidità e sottoporsi all’accertamento sanitario, per ottenere il verbale d’invalidità. Procedura per il riconoscimentoDi seguito, le fasi per il riconoscimento dell’invalidità civile:
Per approfondire: Domanda d’invalidità, legge 104 e accompagnamento. Benefici per invalidità pari o superiore a 1/3Chi possiede un’invalidità riconosciuta in misura almeno pari a 1/3, cioè al 33,33%, ha diritto:
Benefici per invalidità superiore al 45%Chi possiede una percentuale d’invalidità sopra il 45% ha la possibilità di usufruire del collocamento mirato previsto dalla Legge 68 [1]. Per questi e per altre categorie d’invalidi, difatti, è infatti previsto l’accesso ai servizi di sostegno e di collocamento dedicati ai disabili. Categorie protetteGli invalidi che hanno diritto all’iscrizione nelle categorie protette sono:
Per poter risultare iscritto negli elenchi della legge 68, il lavoratore appartenente alle categorie protette deve risultare in stato di disoccupazione o in situazioni lavorative compatibili con il mantenimento di questa condizione. Quota di riservaÈ possibile computare nella quota di riserva dell’azienda, oltre ai lavoratori avviati tramite il collocamento:
Per poter computare il disabile all’interno della quota di riserva, è sufficiente che l’azienda presenti un’apposita richiesta d’inserimento di persona con disabilità nella quota d’obbligo. Benefici per invalidità superiore al 50%I lavoratori dipendenti, con invalidità civile riconosciuta in misura superiore al 50%, possono fruire di un congedo per cure relative all’infermità connessa, per un periodo non superiore a 30 giorni l’anno. Il periodo di congedo, coperto da un’indennità, non è finalizzato al semplice svolgimento di visite mediche, ma all’effettuazione di cicli di cure legati alla patologia invalidante, come le terapie oncologiche, fisioterapiche e riabilitative. Il congedo, che va certificato dal medico, è retribuito come le assenze per malattia, ma non rientra nel periodo di comporto, cioè nel periodo massimo di conservazione del posto. I costi sono, però, a carico del datore di lavoro, quindi la possibilità di ottenere il permesso per invalidità va verificato all’interno del contratto collettivo di riferimento. Benefici per invalidità superiore al 60%I lavoratori dipendenti con invalidità almeno pari al 60% hanno, come osservato, la possibilità di essere computati nella quota di riserva dell’impresa presso cui sono assunti, a prescindere dall’orario del contratto. Il beneficio non è riconosciuto se l’invalidità è stata causata da un inadempimento del datore di lavoro. Benefici per invalidità superiore ai 2/3In caso di possesso di un’invalidità superiore ai 2/3 spetta:
Benefici per invalidità pari o superiore al 74%In caso di possesso di un’invalidità civile superiore al 74% spetta:
Benefici per invalidità pari o superiore al 75%Per chi possiede un’invalidità riconosciuta dal 75% in su sono previsti dei benefici per la pensione: nel dettaglio, per ogni anno lavorato come dipendente sono accreditati 2 mesi di contributi figurativi in più, sino ad un massimo di 5 anni: si tratta della maggiorazione contributiva per invalidi. L’agevolazione della maggiorazione contributiva spetta a partire dalla data di riconoscimento dell’invalidità in misura pari o superiore al 75%. Benefici per invalidità pari o superiore all’80%Per coloro che possiedono un’invalidità pensionabile (non la semplice invalidità civile) pari o superiore all’80%, è previsto dal decreto Amato [2] l’accesso anticipato alla pensione di vecchiaia, con 56 anni d’età, per le donne, e 61 anni per gli uomini, unitamente a 20 anni di contributi (15 anni per chi rientra nelle deroghe) È richiesta una finestra di attesa, a partire dalla data di maturazione dei requisiti, pari a 12 mesi. Il beneficio della pensione di vecchiaia anticipata è riservato ai soli dipendenti del settore privato. Benefici per invalidità del 100%Chi è invalido civile al 100%, o inabile al lavoro, può fruire dei seguenti benefici:
note[1] L. 68/1999. [2] D.lgs. 503/1992. Autore immagine: canva.com/ A cosa ho diritto con il 60 di invalidità?I lavoratori dipendenti con invalidità almeno pari al 60% hanno la possibilità di essere computati nella quota di riserva dell'impresa presso cui sono assunti, a prescindere dall'orario del contratto. Il beneficio non è riconosciuto se l'invalidità è stata causata da un inadempimento del datore di lavoro.
Quanto prende un invalido civile al 60?In assenza di informazioni aggiornate, a partire dal mese successivo al compimento di sessantasette anni viene attribuito l'importo minimo previsto per l'assegno sociale, ovvero 467,65 € (nel 2021 erano 460,28 €).
Che punteggio bisogna avere per la pensione di invalidità?Per un invalido civile il punteggio minimo deve superare il 33%. Ma non basta quella soglia. Infatti chi chiede di essere dichiarato invalido civile deve anche dimostrare: che l'invalidità compromette la capacità lavorativa (tra i 18 e i 67 anni);
Qual è la percentuale di invalidità per ottenere la 104?Che grado di invalidità per ottenere la 104? Il punteggio necessario per avere diritto alla legge 104 è il riconoscimento di una percentuale di invalidità superiore al 33,33%. Tuttavia, sebbene tale requisito sia necessario, esso non è comunque sufficiente.
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