La ferita narcisistica è il destino delle relazioni

https://thenarcissisticlife.com/the-narcissist-out-of-control/Autore: Alexander Burgemeester, neuro-psicologo (Università di Amsterdam), specializzato in Disturbi neuro degenerativi, Disturbi di Personalità e Disturbi EmotiviTrad. C. Lemes Dias

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I narcisisti sentono un irresistibile bisogno di controllare le persone nel loro (o nell’altrui) ambiente; vogliono controllare il coniuge o partner, i colleghi, i parenti, gli amici e i vicini di casa. Questo perché la loro mente stessa è fuori controllo:  non avendo sviluppato un meccanismo di controllo interno avvertono il forte impulso di controllare esternamente le persone che frequentano.  Cercheranno di dominare ogni individuo e ogni gruppo con il quale interagiscono. L’ossessivo desiderio di controllo dei narcisisti non riguarda, in realtà, un controllo per il semplice piacere di controllare; si tratta essenzialmente di una difesa contro il rischio di ricevere una “ferita narcisistica” (un colpo all’ego o all’autostima).

Una componente importante del narcisismo si tratta proprio del riuscire ad avere il controllo sugli altri. Questo comportamento è spesso in reazione a un’infanzia completamente dominata da un genitore narcisista (o entrambi i genitori) – controllata in tutti gli aspetti della loro giovane vita, in cui non erano “autorizzati” a sviluppare alcun tipo di controllo su se stessi. La genitorialità sana implica permettere ai bambini di imparare in cosa consiste l’imposizione dei propri limiti, mentre la genitorialità narcisistica è caratterizzata da genitori che stabiliscono un controllo emotivo completo sulla loro prole.

IL NARCISISTA VIVE NELLA PAURA DI PERDERE IL CONTROLLO

Un/a narcisista vede altre persone nel suo ambiente – a casa, al lavoro, amici, parenti e vicini di casa – come estensioni di se stesso/a. Si vedono al centro del mondo: sono i controllori assoluti, gli idoli da adorare e ammirare, il che, (solo nella loro mente!) rende accettabile controllare e maltrattare chiunque. In questo senso, cercano continuamente di riorganizzare la vita degli “altri” per farli guardare solo verso la loro direzione e ammirarli. Esperti nel sapere come dovrebbero essere le cose e come dovrebbero comportarsi le persone, i narcisisti non riescono a fare a meno di CONTROLLARE la vita altrui.

Chi non agisce IMMEDIATAMENTE come desiderano diventa soggetto alle loro manipolazioni, minacce, coercizioni, sensi di colpa, raggiri, dominio o qualsiasi altro mezzo decidano di utilizzare.

I narcisisti hanno un bisogno ossessivo di controllare gli altri a causa della loro paura dell’abbandono. L’abbandono è l’ultima ferita narcisistica.

LA CONNESSIONE TRA NARCISISMO E CONTROLLO È MOLTO FORTE E RAPPRESENTA UNO DEGLI STRUMENTI DIAGNOSTICI USATI DAGLI PSICOLOGI PER DEFINIRE IL DISTURBO NARCISISTA DI PERSONALITA’ (DNP). Le persone affette da questo disturbo cercano di controllare gli altri per migliorare il loro senso di potere e diritto. Il narcisismo e la necessità di controllare riguardano la propria immagine di sé, così come la tendenza a svalutare gli altri serve per aumentare il proprio senso di autostima.

Il controllo degli altri riguarda anche la mancanza di empatia, una caratteristica comune nelle persone con DNP. I narcisisti di solito credono di meritare un riconoscimento speciale per il loro talento o intelligenza superiore, il che per loro significa il diritto di sfruttare, svilire e utilizzare gli altri.

Nelle relazioni intime, il narcisismo e il controllo potrebbero essere evidenziati nel tentativo dei narcisisti di determinare la scelta degli amici di un partner o di come una persona cara dovrebbe vestirsi. Un narcisista potrebbe diventare geloso o possessivo e ricorrere a comportamenti aggressivi per esercitare il controllo. Lui o lei potrebbero risentirsi per un partner che non focalizza l’attenzione costante sulla loro persona o si rassegna ad eseguire i desideri dettati da loro. Un narcisista sente di dover controllare i suoi “altri significativi” per avere una fonte stabile e affidabile di offerta narcisistica.

COSA SUCCEDE SE IL NARCISISTA PERDE IL CONTROLLO?

Quando perdono il controllo dell’altro e non riescono a trovare immediatamente altre fonti di rifornimento narcisistico, i narcisisti agiscono  come dei tossicodipendenti che non riescono a trovare alcun farmaco per coprire l’improvviso buco. Precipitano, allora,  in una crisi narcisistica: diventano più disperati e più compulsivi nel cercare la loro droga. Più falliscono, più ne escono feriti ed esprimono il loro tumulto emotivo recitando (non di rado la “rabbia narcisistica”).

Un narcisista può provocare il suo stesso abbandono (sminuendo, svalutando e persino scartando gli altri) a causa della sua paura. Ha tanta paura di perdere le sue fonti (e di essere inconsciamente ferito emotivamente) che preferirebbe “controllare”, “padroneggiare” o “dirigere” la situazione potenzialmente destabilizzante piuttosto che affrontare gli effetti avviati dall’altro significativo. La personalità del narcisista ha un basso livello di organizzazione. È precariamente equilibrato.

Essere abbandonati potrebbe causare una ferita narcisistica così grave che l’intero edificio potrebbe crollare. I narcisisti di solito intrattengono l’ideazione suicidaria in questi casi. MA, SE IL NARCISISTA HA PROVOCATO IL SUO STESSO ABBANDONO, SE HA DIRETTO LE SCENE, SE L’ABBANDONO È PERCEPITO DA LUI COME UN OBIETTIVO CHE SI È PREFISSATO DI RAGGIUNGERE, ALLORA POTRÀ E RIUSCIRÀ AD EVITARE TUTTE QUESTE CONSEGUENZE FASTIDIOSE.

NARCISISTI E ABBANDONO

I narcisisti sono terrorizzati di essere abbandonati eppure la loro soluzione è sconvolgente: facilitano l’abbandono. ASSICURANO di essere abbandonati. In questo modo assicurano il raggiungimento di due obiettivi:

(1) Farla finita con – I narcisisti hanno una soglia molto bassa di tolleranza all’incertezza e al disagio, emotivo o materiale: sono molto impazienti e “viziati”. Non possono ritardare la gratificazione o il destino imminente e devono aver tutto ORA, nel bene o nel male.

(2) Pilotando il temuto abbandono, i narcisisti possono mentire a loro stessi in modo persuasivo.:“Non mi ha abbandonato; sono io che l’ho abbandonata. Ho controllato la situazione. È stato tutto ideato da me”, col tempo, adottano questa “versione ufficiale” come verità. Potrebbero dire: “L’ho abbandonata emotivamente e sessualmente molto prima che partisse”.

I narcisisti odiano la felicità, la gioia e la vivacità – in breve, odiano la vita stessa. Le radici di questa bizzarra tendenza possono essere ricondotte a tre dinamiche psicologiche, che operano in contemporanea (è molto confuso essere narcisisti!):

In primo luogo c’è l’invidia patologica.

Il narcisista è costantemente invidioso di altre persone: i loro successi, le loro proprietà, il loro carattere, la loro istruzione, i loro figli, le loro idee, la loro capacità di sentire, il loro buon umore, il loro passato, il loro futuro, il loro presente, i loro coniugi, le loro amanti o fidanzate, la loro posizione …

Quasi TUTTO può essere l’innesco di un attacco di invidia acida e pungente. Un narcisista ha più ricordi delle sue esperienze invidiose che della felicità: attaccano le persone felici per le privazioni che hanno vissuto in passato.

Poi c’è la ferita narcisistica.

Un narcisista si considera il centro del mondo e della vita di chi lo circonda. È la fonte di tutte le emozioni, responsabile di tutti gli sviluppi – positivi e negativi allo stesso modo, l’asse, la causa principale, l’intermediario, il pilastro, per sempre indispensabile. È quindi un rimprovero amaro e tagliente a questa grandiosa fantasia vedere qualcun altro felice. Serve dolorosamente a illustrargli che è soltanto una delle tante cause, inneschi e catalizzatori. È sconvolgente per il suo Ego vedere che ci sono cose che accadono fuori dall’orbita del suo controllo.

I narcisisti usano “l’identificazione proiettiva”: si sentono male attraverso altre persone, i loro delegati. Inducono l’infelicità e l’oscurità negli altri per permettergli di provare la sofferenza che appartiene a loro. Inevitabilmente, attribuiscono la fonte di tale tristezza a loro stessi, ovvero, sarebbero loro la causa unica degli umori dell’altro – oppure la persona triste ha una “patologia”. “Sei costantemente depressa, dovresti davvero vedere un terapeuta” è una frase comune. UN/A NARCISISTA, NEL TENTATIVO DI MANTENERE LO STATO DEPRESSIVO FINO A QUANDO NON SERVE A SCOPI CATARTICI, SI SFORZA DI PERPETUARLO SEMINANDO RICORDI COSTANTI DELLA SUA ESISTENZA. ES: “SEMBRI TRISTE / DI CATTIVO UMORE / PALLIDA OGGI. C’È QUALCOSA CHE NON VA?”

Ultima, ma non meno importante, è la paura esagerata di perdere il controllo.

I narcisisti sentono di controllare il loro ambiente umano principalmente grazie alla manipolazione e principalmente con l’estorsione emotiva e la distorsione. Non è qualcosa di lontano dalla realtà. Loro sopprimono ogni segno di autonomia emotiva nell’altro.

Si sentiranno minacciati e sminuiti sempre che un partner avrà un’emozione stimolata non da loro o dalle loro azioni – direttamente o indirettamente.

CONTRASTARE LA FELICITÀ DI QUALCUN ALTRO È IL MODO DEL NARCISISTA DI RICORDARE A TUTTI: “IO SONO QUI, SONO ONNIPOTENTE, SEI A MIA DISPOSIZIONE E TI SENTIRAI FELICE SOLO QUANDO TE LO DICO IO.”

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Altri riferimenti:

http://winning-teams.com/narcissism_control.html
http://samvak.tripod.com/controlgrandiosity.html
http://www.wisegeek.com/what-is-the-connection-between-narcissism-and-control.htm
http://www.drirene.com/8_nar.htm

Che ferita ha il narcisista?

Ferita narcisistica e mancanza d'amore Quando quest'amore viene mediato da altro e non è quindi incondizionato, si crea una ferita profonda, un senso di insicurezza. Nel caso del narcisismo l'amore parrebbe condizionato all'aderenza a quell'immagine, che viene rimandata dai genitori stessi.

Come si comporta un narcisista quando viene ferito?

Il narcisista ferito nell'orgoglio mette in atto così comportamenti esibizionisti oppure sfocia in stati depressivi e si è pervasi dal senso di grandiosità e incapacità empatica verso gli altri.

Come curare il proprio narcisismo?

La terapia farmacologica può essere spesso d'aiuto. I farmaci quali gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono ridurre sia la depressione che l'impulsività. I farmaci anticonvulsivi possono contribuire a ridurre gli accessi d'ira e le condotte impulsive.