Carie anche se mi lavo i denti

Molte persone evitano di farsi curare i denti cariati perché hanno paura del dentista. Basterebbe farsi forza e trovare il coraggio di fissare un appuntamento, senza vergognarsi del fatto che l’ultima pulizia dei denti risale a più di 15 anni fa. Succede spesso.

Non saresti certo il primo a trovarsi in questa situazione. Molti invece, preferiscono cercare rimedi fai da te (che tra un po’ vedremo) spesso inefficaci, pur di sfuggire al rumore del “trapano” del dentista. Si finisce col sentire dolore e non fare niente finché non è troppo tardi e il dente è da devitalizzare o da estrarre. In alcuni casi quando si arriva dal dentista i denti da estrarre sono tanti. Meglio afferrare il coraggio a due mani, adesso!

Cos’è la carie e come si forma

Indice

  • Cos’è la carie e come si forma
  • Come riconoscere una carie
  • Processo carioso: come inizia e si sviluppa
  • Cosa causa la carie nei denti
  • Cibi: quali no e quali sì per la carie
  • Abitudini sbagliate tra le cause della carie
  • Bambini e denti da latte cariati
    • Cause della carie nei denti da latte
    • Cosa fare se il dente da latte e già cariato?
  • Macchie o carie: diagnosi per prevenire e curare
    • Diagnosi in presenza
    • Diagnosi di attività
    • Diagnosi di rischio
  • Tipi di carie che possono rovinare i denti 
    • Cronica
    • Acuta
    • Recidivante
    • Interstiziale
  • Come si cura la carie
  • Posso togliere la carie senza otturazione?
    • Prep Start
    • EAER
  • Eliminare la carie con il laser
  • Dentifrici per rigenerare lo smalto
  • Prevenire la carie assumendo fluoro
  • Si può curare la carie da soli in casa?
  • Curare la carie con la dieta e gli integratori
    • Rimineralizzazione del dente
  • Carie non curata, quali sono le complicazioni?
  • Quanto costa curare una carie?

La carie dentale è una patologia odontoiatrica. Consiste in un processo distruttivo a carico dei tessuti duri del dente a causa dell’azione di alcuni tipi di batteri presenti nella bocca e che trovano nella placca e nel tartaro l’ambiente ideale per riprodursi.

Generalmente, i denti più interessati del processo carioso sono i molari, i premolari e gli incisivi superiori, mentre le zone più colpite dalla carie sono gli spazi interdentali, dove la rimozione del cibo risulta più difficile. Spesso ci si vergogna del fatto che per anni non si è usato il filo interdentale. In questi casi può mancare il coraggio di rivolgersi a un dentista.

Come riconoscere una carie

Nella sua fase iniziale la carie dentale è asintomatica e si manifesta come cambiamento di colore nello smalto che presenta macchie più scure. Man mano che progredisce e arriva alla polpa del dente, provoca un forte dolore ai denti, che visivamente presentano una specie di buco scuro con materiale rammollito. Si può sviluppare una forte sensibilità dentale.

Se fino a questo punto non hai avuto il coraggio di prendere un appuntamento con il dentista, è arrivato il momento di smettere di vergognarti e alzare subito il telefono.

È importante ricordare che il dolore dentale non è provocato esclusivamente dalla carie in fase avanzata, quindi dai denti bucati, ma anche da gengiviti, ascessi e pulpiti. Ragion per cui è sempre opportuno vincere la vergogna e trovare il coraggio di consultare un dentista. 

Processo carioso: come inizia e si sviluppa

Il processo carioso inizia con l’indebolimento dello smalto a opera degli acidi prodotti dai batteri che con il tempo riescono a bucare questa barriera, arrivando prima alla dentina e poi alla polpa ricca di vasi e terminazioni nervose. Questo è un problema da risolvere!

Se per motivi di vergogna o per mancanza di coraggio non la curi nemmeno in questa fase, possono manifestarsi complicazioni più importanti del classico mal di denti.

I batteri che attaccano la polpa possono compromettere la salute del dente causando parodontite apicale, ascessi, granulomi o cisti. In genere il processo di evoluzione della carie è molto lungo e può completarsi in un periodo che supera i 6 mesi.

Cosa causa la carie nei denti

Le cause che determinano la carie sono ancora poco note. Come già detto si sa che i batteri che abitano la nostra bocca in alcuni casi possono diventare pericolosi e iniziare a bucare i denti con il processo carioso. Il più temuto tra i batteri è sicuramente il lattobacillo.

Questo elemento, nutrendosi di glucosio, produce come prodotto di scarto una sostanza ad alto contenuto di acidità, il lattato, che riesce a sciogliere e bucare man mano lo smalto dentale. Questi micro organismi diventano molto pericolosi quando:

  • Si accumulano sui denti per la scarsa igiene orale formando placca e tartaro
  • Hanno molto cibo a causa di un’alimentazione ricca di zuccheri e carboidrati.
  • La quantità di saliva diminuisce.
  • Trascuri i controlli periodici per mancanza di tempo o forse di coraggio.

Non tutti sanno che la saliva è in grado di esercitare una funzione protettiva, antimicrobica e immunitaria nei confronti degli agenti cariogeni grazie ad alcune sostanze disciolte in essa. I batteri non sono gli unici responsabili della carie. Esistono diversi fattori e cattive abitudini che possono favorire l’insorgere di questa patologia che può rovinare denti e sorriso.

Cibi: quali no e quali sì per la carie

Tutti conoscono la relazione tra alimentazione e insorgenza della carie. Ma se è vero che ci sono alcuni cibi che possono incidere su questo processo è altrettanto vero che questi alimenti rappresentano un pericolo se rimangono a lungo nella bocca.

Per evitare di ritrovarsi i denti bucati dalla carie, è sufficiente ricordare di lavarsi accuratamente i denti dopo ogni pasto, in particolar modo la sera prima di andare a letto.

Tra i cibi insidiosi per la salute dei denti ci sono quelli contenenti zuccheri semplici, come il saccarosio e il glucosio, sostituibili dal fruttosio che ha un potere cariogeno inferiore.

Sul banco degli imputati ci sono anche i carboidrati complessi, come quelli presenti nei salatini o nelle patatine in busta, e quegli alimenti appiccicosi, come caramelle ma anche marmellata e alcuni tipi di frutta secca, ad esempio l’uva passa.

Attenzione anche a frutti come agrumi, fragole e ananas in quanto sono piuttosto acidi. Esistono altri tipi di alimenti che invece aiutano a difendere la salute del cavo orale:

  • Il vino rosso contiene sostanze capaci di prevenire carie e malattie parodontali.
  • I funghi per gli effetti positivi dell’acido chinico
  • Il latte e lo yogurt per il calcio.
  • Verdura cruda e frutta tipo mele: la consistenza croccante aiuta l’autopulizia dei denti.
  • La propoli per i suoi effetti antibatterici.
  • Il cioccolato fondente con cacao all’80% contiene antibatterici naturali
  • I mirtilli rossi grazie alla presenza di procianidine
  • Wasabi: alcune molecole, isotiocianati, impediscono ai batteri di aderire ai denti.
  • L’acqua e il tè per la presenza di fluoro.

Abitudini sbagliate tra le cause della carie

Ci sono alcune abitudini che favoriscono la porliferazione dei batteri presenti nel cavo orale. Prima di tutto la scarsa igiene orale e poi il fumo. Alcuni tipi di tabacco, infatti, contengono zuccheri che aumentano la probabilità di sviluppare la carie, ma il fumo può essere anche responsabile di malattie come la piorrea e la recessione gengivale.

Queste malattie lasciano scoperti i colletti dentali, condizione che facilita l’attacco da parte degli agenti patogeni alla polpa dentale e l’insorgere dei classici buchi nei denti.

Sono queste le condizioni in cui non bisogna vergognarsi di avere un problema, ma trovare il coraggio di riporre fiducia nel lavoro del dentista, che in ogni caso non è lì per giudicarti, ma per fare il suo lavoro. Cioè salvarti la bocca e, ovviamente, i denti.

Bambini e denti da latte cariati

Come quelli degli adulti, anche i denti decidui dei bambini possono essere attaccati dalla carie. Questa patologia interessa soprattutto i 4 incisivi superiori e i molari da latte.

Nei bambini il processo cariogeno è molto più veloce in quanto i denti da latte hanno una dimensione molto più piccola e lo smalto meno mineralizzato. Leggi di più sulla carie nei bambini.

Cause della carie nei denti da latte

Tra le motivazioni ci sono la scarsa igiene orale e la mancanza di fluoro. Non sempre i bambini riescono a pulire in modo adeguato il cavo orale, si consiglia pertanto l’utilizzo dello spazzolino da parte dei genitori sin dall’eruzione del primo dentino e di integrare la dieta dei più piccoli con fluoro (tranne nelle zone in cui l’acqua corrente è già ricca di fluoro).

Cosa fare se il dente da latte e già cariato?

Erroneamente si pensa che il dente da latte cariato non debba essere curato perché è destinato a cadere. In realtà la carie dei denti decidui deve essere trattata perché non solo è molto dolorosa, ma potenzialmente dannosa per lo sviluppo dei denti permanenti e della mandibola. Non è opportuno che i genitori trascurino questo tipo di carie.

Nel caso in cui la carie sia già in uno stadio avanzato e non fosse possibile curare il dente già bucato in modo irreparabile, sarà necessaria l’estrazione come ultima soluzione.

Macchie o carie: diagnosi per prevenire e curare

Come abbiamo detto la carie nel suo stadio iniziale è asintomatica e difficile da vedere; per evitare che degeneri, è necessario sottoporsi periodicamente (e con coraggio) a visite dal dentista in modo tale da poter diagnosticare precocemente la patologia. La diagnosi della carie è suddivisa in: diagnosi in presenza, di attività e di rischio. Ecco i vari passaggi.

Diagnosi in presenza

Si basa sull’osservazione diretta delle superfici accessibili per valutare la colorazione dello smalto e la presenza di eventuali cavità aperte. In questa fase, il dentista può effettuare diversi esami strumentali, come l’utilizzo di specilli appuntiti, la transilluminazione, la conduttanza elettrica, la fluorescenza laser e le radiografie digitali o tradizionali.

Diagnosi di attività

Secondo passaggio della diagnosi per affrontare una carie. La valutazione dell’attività della lesione cariosa è basata sull’attenta osservazione del colore e della consistenza dei tessuti.

Diagnosi di rischio

Si valutano i principali fattori di rischio come predisposizione, presenza di batteri acidogeni e alimentazione. Questo tipo di diagnosi permette di mettere in atto misure preventive per i pazienti che presentano elevate possibilità di sviluppare un processo carioso.

Tipi di carie che possono rovinare i denti 

Un semplice buco nel dente può essere definito carie? Non tutti sanno che esistono diversi tipi con differenti evoluzioni. Che, ovviamente, prevedono diagnosi e cure particolari.

Cronica

Ha un lento decorso, circa 2 anni, e non presenta forte sensibilità dentale. Una buona prevenzione dal dentista riesce a individuare e monitorare queste problematiche.

Acuta

A differenza dalla cronica, la carie acuta ha un decorso veloce: si evolve in circa 6 mesi. Anche per questo le visite dal dentista si devono programmare in archi temporali ristretti.

Recidivante

Conosciuta anche come carie secondaria, è la carie che ritorna. Si tratta di una patologia che non è stata curata in modo adeguato e si ripresenta dove c’è già l’otturazione

Interstiziale

Nota soprattutto come carie interdentale, questa condizione si sviluppa nello spazio tra i denti, spesso non è facile individuarla a occhio nudo.

Come si cura la carie

La miglior cura è la prevenzione. Con la corretta igiene dentale, la pulizia professionale e una sana alimentazione si riducono le probabilità che si presenti una carie.

Se uno o più di questi aspetti non è stato curato, non bisogna provare vergogna nel prenotare subito una visita dal dentista. È molto importante e lo ribadiamo, perché la vergogna di una situazione che si pensa essere grave, produce risultati peggiori.

Quando è troppo tardi e il processo è già avviato, l’unica cosa da fare è rivolgersi a un dentista. Il principale trattamento per la cura della carie è l’otturazionecon cui si sigillano tutte le fessure e i canalicoli causati dai batteri. Se il processo carioso ha già superato lo smalto e la dentina e sta attaccando la polpa, allora è necessario devitalizzare il dente.

Importante conoscere: la branca dell’odontoiatria che cura questo genere di problemi, cure canalari e carie profonde, è l’endodonzia.

Posso togliere la carie senza otturazione?

Alcuni siti web parlano di tecniche alternative all’otturazione per curare la carie senza trapano. Sarebbero ideali per tutti i pazienti che soffrono di particolare sensibilità ed hanno paura del dentista. Nella maggior parte dei casi tali tecniche non ottengono pubblicazioni scientifiche su siti ad impact factor elevato come Pubmed, quindi le riportiamo pur consapevolmente di ciò, per semplice completezza d’informazione:

Prep Start

È una tecnica che si basa su di un apparecchio che emette di biossido di alluminio, un minerale che con le sue particelle micronizzate, utilizza l’energia cinetica per abradere il tessuto dentario cariato. È necessaria una discreta abilità per dirigere opportunamente il getto che opportunamente calibrato rimuove unicamente il tessuto dello smalto e/o della dentina cariata, risparmiando il tessuto dentale sano.

EAER

Nigel Pitts e i suoi colleghi del London Dental Institute presso il King’s College di Londra hanno sviluppato un nuovo sistema per la rimozione della carie basato su una tecnica denominata Electrically Accelerated and Enhanced Remineralisation (EAER). La tecnica consente di accelerare il movimento naturale di calcio e fosfato nel dente danneggiato, stimolandone così la riparazione.

Eliminare la carie con il laser

Spesso si sente parlare dell’utilizzo del laser per la cura della carie, ma meno frequentemente vengono elencati gli svantaggi che questo tipo di trattamento comporta.

Ad esempio, durante il suo funzionamento la punta del manipolo può raggiungere elevate temperature che possono surriscaldare la polpa del dente causandone la necrosi. A discapito dell’utilizzo del laser nei pazienti, c’è il forte rumore che spesso spaventa, rendendo più lungo e difficoltoso il trattamento.

Dentifrici per rigenerare lo smalto

Un altro aspetto spesso dibattuto tra i pazienti riguarda l’esistenza di dentifrici più affidabili di altri per contrastare il processo carioso. Una domanda che ci si pone spesso è se esistano dentifrici in grado di rigenerare lo smalto chiudendo i buchi provocati dalla carie.

È subito opportuno dire che il processo di erosione dello smalto è irreversibile, infatti il nostro organismo non riesce a rigenerarlo autonomamente, tuttavia si legge di dentifrici contenenti silicato di calcio e fosfato di sodio anche abbastanza costosi che promettono una rigenerazione dell’82% dello smalto e addirittura la chiusura di eventuali fori microscopici causati da bevande gassate o alimenti zuccherati. Vorremmo essere molto chiari su questo: non esistono dentifrici in grado di curare carie già presenti.

Questi possono solo eventualmente contribuire a fortificare lo smalto dentale, quindi nella maggior parte dei casi è inutile affidarsi a dentifrici particolari, ma è opportuno trovare il coraggio di risolvere la carie nel modo opportuno, cioè rivolgendosi al dentista.

Prevenire la carie assumendo fluoro

L’assunzione di Fluoro a partire dalla gravidanza (da parte della madre) e proseguendo nel bambino fino ad un’età intorno ai 7 anni, può determinare una mineralizzazione tale da rendere i denti inattaccabili dagli acidi responsabili della carie dello streptococco mutans.

È tuttavia importante dosare bene l’assunzione di fluoro, dal momento che una dose eccessiva potrebbe produrre macchie sui denti a livello profondo, quindi non facili da rimuovere. Occorre tener conto che il fluoro è già presente in alcuni alimenti e in alcune località è spesso presente in certe concentrazioni anche nell’acqua del rubinetto di casa. Queste contingenze rendono ancora più difficile determinare il dosaggio ideale di fluoro.

Si può curare la carie da soli in casa?

La cura della carie fai da te è alquanto impossibile poiché i tessuti rammolliti non hanno capacità rigenerative, quindi l’unico modo per fermare l’evoluzione del processo è rivolgersi con coraggio al dentista che procederà al trattamento per l’eliminazione del problema.

Può sembrare assurdo che si ribadisca l’inattuabilità delle cure odontoiatriche in autogestione, ma sempre più spesso si sente parlare di vendita del “kit del dentista fai da te che promette risultati eccellenti con un notevole risparmio.

Si gioca sul fatto che molte persone provano vergogna all’idea di mostrare al dentista una situazione che credono possa essere giudicata male. Il nostro consiglio è quello di rivolgersi sempre a uno specialista perché troppo spesso si rischia di fare più danno che altro. Insomma, detto in parole povere, non puoi curare i buchi nei denti da solo, perché curare una carie da soli è impossibile. L’unico modo per curare la carie da soli è la prevenzione.

Curare la carie con la dieta e gli integratori

Detto questo, esistono teorie alternative, secondo cui sarebbe possibile curare una carie autonomamente, a casa, agendo sulla dieta per rimineralizzare un dente. Il Dr. Price ha studiato i denti di popolazioni che non hanno mai mangiato cibo occidentale e che non conoscevano le pratiche di igiene orale. Ha scoperto che, nonostante non avessero mai lavato i denti e che i residui di cibo rimanessero incastrati in bocca indisturbati per settimane, questi indigeni possedevano una dentatura sana senza traccia di carie.

Sebbene la letteratura scientifica moderna sconfessi questa teoria, secondo alcuni sarebbe possibile addirittura invertire il processo di erosione dello smalto a seguito di una carie, rimineralizzando il dente con la corretta alimentazione, evitando legumi e in genere cibi ricchi di zuccheri, quindi bloccando il rifornimento ai batteri che provocano la carie.

Occorrerebbe invece assumere vitamina A e D, che si trovano in molti alimenti, magari integrando nella dieta la vitamina C e sali minerali come il magnesio. Ricordiamo sempre che decisioni di questo tipo andrebbero prese sotto consulto medico e non leggendo informazioni sui siti internet, quindi occorrerebbe rivolgersi ad un nutrizionista se non si ha il coraggio di fissare un appuntamento con il dentista.

Rimineralizzazione del dente

Detto questo, esistono teorie alternative, secondo cui sarebbe possibile curare una carie autonomamente, a casa, agendo sulla dieta per rimineralizzare un dente. Il Dr. Price ha studiato i denti di popolazioni che non hanno mai mangiato cibo occidentale e che non conoscevano le pratiche di igiene orale. Ha scoperto che, nonostante non avessero mai lavato i denti e che i residui di cibo rimanessero incastrati in bocca indisturbati per settimane, questi indigeni possedevano una dentatura sana senza traccia di carie.

Sebbene la letteratura scientifica moderna sconfessi questa teoria, secondo alcuni sarebbe possibile addirittura invertire il processo di erosione dello smalto a seguito di una carie, rimineralizzando il dente con la corretta alimentazione, evitando legumi e in genere cibi ricchi di zuccheri, quindi bloccando il rifornimento ai batteri che provocano la carie.

Occorrerebbe invece assumere vitamina A e D, che si trovano in molti alimenti, magari integrando nella dieta la vitamina C e sali minerali come il magnesio. Ricordiamo sempre che decisioni di questo tipo andrebbero prese sotto consulto medico e non leggendo informazioni sui siti internet, quindi occorrerebbe rivolgersi ad un nutrizionista se non si ha il coraggio di fissare un appuntamento con il dentista.

Carie non curata, quali sono le complicazioni?

Se trascurata, la carie può provocare pulpite, ascessi, gengiviti, granulomi o addirittura dal “buco” si arriva alla totale distruzione del dente. In questi casi l’otturazione del dente è inutile, l’unica procedura da seguire è l’asportazione della polpa infetta.

Quanto costa curare una carie?

I prezzi del trattamento per la cura di una carie dipendono molto dallo stato di evoluzione di quest’ultima. Se ad esempio il problema può essere risolto con una semplice otturazione, avrà costi inferiori rispetto a quando è necessario devitalizzare il dente, un procedimento molto più dispendioso. Nel nostro studio il costo di un otturazione semplice si aggira intorno agli 80 euro fino ad arrivare a 250 euro per i casi più complessi.

Perché mi vengono sempre le carie?

Una scarsa igiene orale è la causa principale della formazione di carie, in quanto favorisce il deposito di placca. La formazione della carie è favorita da alcune condizioni come il disallineamento o la conformazione dei denti, dalla diminuzione della saliva o da un'alimentazione sbagliata.

Quali sono i denti che si Cariano di più?

Carie tra due molari - I molari sono i denti che si cariano più facilmente perché sono i più difficili da pulire.

Quanto si può tenere una carie?

Si tratta di una patologia cronica a decorso estremamente lento: nella maggior parte dei casi, il processo carioso evolve in un periodo di tempo variabile dai 6 mesi ai 2 anni. La carie non può guarire da sola: difatti, i tessuti dentali non possiedono capacità rigenerativa.

Come faccio a capire se ho una carie?

Quali sono i sintomi della carie?.
Alito cattivo persistente o cattivo sapore in bocca..
Sensibilità.
Dolore che si acutizza quando il dente è esposto a calore, freddo o cibi e bevande zuccherate..
Una macchia biancastra sul dente..

Come togliere la carie fai da te?

Si può curare la carie da soli in casa? La cura della carie fai da te è alquanto impossibile poiché i tessuti rammolliti non hanno capacità rigenerative, quindi l'unico modo per fermare l'evoluzione del processo è rivolgersi con coraggio al dentista che procederà al trattamento per l'eliminazione del problema.

Come lavare i denti con le carie?

Il metodo corretto per pulire i denti prevede movimenti perpendicolari alle gengive, non troppo energici e con lo spazzolino inclinato di 45°. Per la pulizia dell'arcata superiore bisognerà quindi procedere dall'alto verso il basso e viceversa.