Prendere oki tutti i giorni fa male

OKI®, principio attivo ketoprofene sale di lisina, è un farmaco appartenente alla famiglia dei farmaci anti-infiammatori non steroidei (conosciuti con l’acronimo FANS), trova indicazione nel trattamento di stati infiammatori associati a dolore, come ad esempio: artrosi, reumatismi, flogosi, flogosi post-traumatiche.

Come agiscono i FANS

Prendere oki tutti i giorni fa male

OKI® si può trovare in commercio come granulato per soluzione orale, compresse rivestite, supposte, iniettabile per uso intramuscolare

I FANS agiscono bloccando l’attività dell’enzima ciclossigenasi (COX), andando ad inibire due differenti forme di ciclossigenasi nonché la COX-1 e la COX-2. Rispettivamente, i primi hanno tre effetti prevalenti che sono: protezione renale, gastrica e favorimento dell’aggregazione piastrinica, ciò significa che tali farmaci agiscono riducendo rischio di infarto o ictus ma al tempo stesso possono generare problematiche di sanguinamenti gastrointestinali, ulcere e disfunzioni renali.

Gli inibitori della COX-2 sono invece pro-infiammatori e inibitori dell’attività piastrinica, determinando effetti anti-infiammatori e allo stesso tempo creando problematiche di aggregazione piastrinica con aumentato rischio di vasocostrizione, infarti e ictus.

Posologia di OKI®

La somministrazione in un paziente adulto è consigliata fino ad un massimo di 320 mg di ketoprofene sale di lisina (corrispondente a 200 mg di Ketoprofene). Dosi maggiori non sono raccomandate e il rapporto rischio/beneficio deve essere attentamente valutato.

Per pazienti con insufficienza epatica e insufficienza renale è consigliato assumere la dose minima efficace per il minor tempo possibile.

OKI® si può trovare in commercio come granulato per soluzione orale, compresse rivestite, supposte, iniettabile per uso intramuscolare.

In concomitanza all’assunzione di OKI®, così come per tutti i tipi di FANS, può essere indicata l’assunzione di farmaci gastroprotettori per ridurre al minimo i rischi legati alla terapia.

Controindicazioni all’uso di OKI®

OKI®

è controindicato in pazienti in trattamento con altri FANS, con storie di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione, storia di tossicità gastrointestinale, morbo di Crohn, colite ulcerosa, gastrite, grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale, disturbi della coagulazione.

Gravidanza

Durante il primo e secondo trimestre di gravidanza deve esserne evitata l’assunzione, se non strettamente necessaria e a dosi controllate; così come durante l’allattamento.

Interazioni

Associazioni sconsigliate risultano essere con altri FANS, poiché potrebbe aumentare il rischio di ulcere e sanguinamenti, con anticoagulanti (eparina e warfarin), poiché può verificarsi un amplificamento dell’effetto anticoagulante, con inibitori dell’aggregazione piastrinica (ticlopidina e clopidogrel) per aumentato rischio di sanguinamento per inibizione della funzionalità piastrinica e danno alla mucosa gastrointestinale.

Altri farmaci sconsigliati in concomitanza possono essere: corticosteroidi, metotrexato, litio, diuretici, in quanto il loro effetto può essere aumentato o ridotto da OKI®.

OKI® può causare effetti indesiderati più o meno comuni, come: dispepsia, nausea, dolore addominale, vomito, eruzione cutanea, diarrea, cefalea, capogiri, vertigini, ipotensione.

Altri effetti collaterali che possono verificarsi sono legati alla eventuale interazione come sopra descritto. In caso di problematiche rivolgersi al medico per valutare la sospensione della terapia e l’impiego di farmaci differenti.

Sovradosaggio

Non vi sono in commercio antidoti specifici per OKI®, per cui in caso di sovradosaggio si consiglia esecuzione di lavanda gastrica evacuativa. In caso di insufficienza renale l’emodialisi può essere utile per rimuovere il farmaco dall’organismo.

Domanda di: Giulio Benedetti  |  Ultimo aggiornamento: 6 agosto 2022

Valutazione: 4.4/5 (59 voti)

Sovradosaggio. Sono stati riportati casi di sovradosaggio con dosi fino a 2,5 g di ketoprofene. Nella maggior parte dei casi, sono stati osservati sintomi benigni e limitati a letargia, sonnolenza, nausea, vomito, dolore epigastrico e dolore addominale, cefalea, capogiri e diarrea.

Quanti giorni si può prendere l'Oki?

In genere per 6-7 giorni di seguito, specialmente se ne assume una sola al giorno, non è un problema (cicli più lunghi, se non espressamente prescritti, potrebbero significare scarsa appropriatezza della sostanza); raccomando, ma sicuramente il medico glielo avrà detto, a stomaco pieno.

Quanti Oki al giorno e per quanti giorni?

Adulti: una bustina intera fino a tre volte al giorno durante i pasti (indicativamente ogni 8 ore). Bambini di età tra i 6 ed i 14 anni: mezza bustina fino a tre volte al giorno durante i pasti.

Quanti OKI si possono prendere in una settimana?

CON QUALE DOSAGGIO PRENDERE L'OKI? Il foglietto illustrativo relativo al granulato per soluzione orale di 80 mg specifica che per gli adulti la dose è di una bustina da 80 mg massimo tre volte al giorno durante i pasti: “una bustina da 80 mg (dose intera) tre volte al giorno durante i pasti.

Perché non prendere OKI?

Il ketoprofene è controindicato nei pazienti con una storia di reazioni da ipersensibilità come broncospasmo, attacchi di asma, riniti, orticaria o altre reazioni allergiche a ketoprofene, acido acetil salicilico (ASA) o altri FANS.

Trovate 18 domande correlate

Cosa usare al posto di OKI?

In poche parole, al banco consigliamo nell'ordine: ibuprofene (moment, subitene), naprossene (momendol, uninapro), ketoprofene (okitask, ketodol), diclofenac (voltadvance).

Qual'è l'antinfiammatorio che fa meno male?

il paracetamolo, efficace contro dolori, sia acuti che cronici, di intensità lieve-moderata. È utile in caso di febbre, mal di testa e altri dolori comuni. Inoltre può essere assunto per lunghi periodi per controllare il dolore associato all'artrite e altre sindromi dolorose croniche.

Qual'è l'antinfiammatorio più forte?

Ciò che hanno trovato, dopo attenta analisi di dati su numerosi FANS, è che l'antinfiammatorio più efficace attualmente disponibile è il diclofenac, non solo in termini di miglioramento del dolore ma anche della funzione.

Quanto tempo deve passare tra un OKI e l'altro?

Salve, non conviene assumere questi due farmaci assieme, deve aspettare almeno 6 ore tra le due assunzioni.

Cosa prendere per proteggere lo stomaco da OKI?

In sintesi per proteggere lo stomaco dagli antinfiammatori puoi prendere:

  1. inibitori di pompa proptonica (IPP): pantoprazolo; lansoprazolo; rabeprazolo; esomeprazolo; dexalansoprazolo.
  2. protettori della mucosa: misoprostolo; sucralfato.

Che differenza c'è tra Oki e Brufen?

OKi contiene ketoprofene. Ibuprofene e ketoprofene sono entrambi inibitori delle cicloossigenasi e quindi hanno una azione antiinfiammatoria. Differiscono principalmente per la velocità con cui vengono eliminati dall'organismo dopo l'assunzione e per la tollerabilità che può essere diversa tra i vari pazienti.

A cosa serve il medicinale OKI?

OKI®, principio attivo ketoprofene sale di lisina, è un farmaco appartenente alla famiglia dei farmaci anti-infiammatori non steroidei (conosciuti con l'acronimo FANS), trova indicazione nel trattamento di stati infiammatori associati a dolore, come ad esempio: artrosi, reumatismi, flogosi, flogosi post-traumatiche.

Quanti giorni di antinfiammatori?

È buona norma usare gli antinfiammatori per un breve periodo di tempo, di 3-6 giorni, passato il quale bisogna sospenderli e verificare se è stato raggiunto il miglioramento della sintomatologia.

Cosa succede se si prendono troppi antinfiammatori?

L'uso prolungato di antinfiammatori non-steroidei aumenta il rischio d'infarto. L'uso prolungato di alcuni antidolorifici della famiglia dei FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei, è associato a un aumento del rischio di eventi vascolari quali infarto, ictus e morte per eventi cardiovascolari.

Quali sono gli antidolorifici meno dannosi?

I FANS come ibuprofene, ketoprofene e naprossene sono generalmente ritenuti meno dannosi per lo stomaco rispetto all'aspirina, sebbene esistano pochi studi di confronto tra i vari farmaci.

Qual è il più potente antinfiammatorio naturale?

L'ulmaria. La Spirea Ulmaria è uno dei più potenti antinfiammatori naturali. L'acido Spireico, estratto dall'ulmaria, è l'ingrediente di partenza da cui derivano alcuni famosi farmaci antinfiammatori. L'ulmaria, a differenza del farmaco di sintesi, non ha però gli stessi effetti collaterali.

Qual è il FANS più forte?

Il flurbiprofene presenta un'attività antiinfiammatoria più potente rispetto all'ibuprofene. Il naprossene è uno dei FANS più utilizzati. E' circa 50 volte più potente dell'aspirina.

Perché l'Oki fa male allo stomaco?

L'Oki come tutti gli antinfiammatori è gastrolesivo, cioè nuoce allo stomaco, per questo si dovrebbe assumere sotto prescrizione/controllo medico, mai a stomaco vuoto, e non abusarne. Capisco…

Cosa succede se mischi Oki e tachipirina?

Se ha già usato in passato questo dosaggio di Tachipirina sì, la può assumere, come interazioni con Oki non ci sono problemi.

Cosa succede se non prendo il gastroprotettore?

L'effetto rebound degli inibitori di pompa: la spiegazione

Una volta sospesa la terapia, lo stomaco produrrebbe così più acido di quanto ne producesse prima della terapia. Gli IPP potrebbero quindi causare i sintomi per i quali generalmente sono somministrati. L'effetto rebound è un fenomeno noto nella comunità medica.

Qual è la migliore protezione per lo stomaco?

Il gastroprotettore migliore: le differenze d'efficacia

  • l'esomeprazolo è in grado, a parità di dosaggio, di ridurre l'acidità gastrica del doppio rispetto all'omeprazolo (fonte);
  • l'esomeprazolo migliora più rapidamente i sintomi del reflusso rispetto all'omeprazolo, il pantoprazolo e il lansoprazolo.

Quali sono i gastroprotettori naturali?

I gastroprotettori naturali con proprietà antibatteriche inibiscono la proliferazione di alcuni batteri, in particolare l'Helicobacter Pylori.
...
Appartengono a questo gruppo sostanze come:

  • Flavonoidi. ...
  • Liquirizia. ...
  • Aglio. ...
  • Olio d'oliva. ...
  • Miele. ...
  • Broccoli.

Qual è la differenza tra omeprazolo e pantoprazolo?

Non esistono differenze sostanziali tra le diverse molecole (omeprazolo, esomeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo) sia in termini di efficacia sia di possibili effetti collaterali.

Quante ore tra Oki e alcol?

Sei ore di distanza sono più che sufficienti.

Cosa bere per togliere l'infiammazione?

È un'abitudine sempre più comune quella di bere un bicchiere d'acqua con il succo di mezzo limone spremuto. Questo rimedio è davvero un toccasana. Il succo di limone infatti è un grande depurativo e bevuto la mattina a digiuno stimola lo smaltimento delle tossine che possono provocare nel corpo reazioni infiammatorie.

Cosa succede se prendi l'Oki tutti i giorni?

SovradosaggioCosa fare se avete preso una dose eccessiva di Oki. Sono stati riportati casi di sovradosaggio con dosi superiori a 2,5 g di ketoprofene. Nella maggior parte dei casi, i sintomi osservati sono stati benigni e limitati a letargia, sonnolenza, nausea, vomito e dolore epigastrico.

Quanti giorni si può prendere l'Oki?

In genere per 6-7 giorni di seguito, specialmente se ne assume una sola al giorno, non è un problema (cicli più lunghi, se non espressamente prescritti, potrebbero significare scarsa appropriatezza della sostanza); raccomando, ma sicuramente il medico glielo avrà detto, a stomaco pieno.

A cosa fa male l'Oki?

L'Oki come tutti gli antinfiammatori è gastrolesivo, cioè nuoce allo stomaco, per questo si dovrebbe assumere sotto prescrizione/controllo medico, mai a stomaco vuoto, e non abusarne.