Ci siamo! Show
Mettiamo comunque da parte le palpitazioni (mentre NON metteremo da parte il numero del veterinario, che terremo a portata di mano nel caso qualcosa vada storto: anzi, il veterinario va messo in pre-allerta anche un paio di giorni prima, non si sa mai…) e vediamo che succede. Cosa dobbiamo preparare (con un certo anticipo, diciamo almeno una settimana-dieci giorni):– La sala parto – lampada a raggi infrarossi – La cassa parto IMPORTANTE: qualsiasi cosa mettiate sul fondo della cassa parto, si ridurrà da buttar via (o almeno da lavare con mooolta cura). Quindi, please, evitate di tapezzare il fondo con la copertina strafiga o il tappeto persiano. Soprattutto evitate coperte, stracci e involucri vari di dimensioni eccessive, nei quali i cuccioli potrebbero intrufolarsi restando bloccati e soffocando. Qualsiasi cosa usiate (caldamente consigliati gli stracci più stracciosi che avete a disposizione) va spezzettato-tagliuzzato-sminuzzato in modo da ottenere un insieme di piccoli pezzi che non potranno intrappolare/soffocare nessuno. – Una pinza emostatica e un paio di forbici, il tutto sterilizzato Tutto pronto, tutto preparato a dovere? Fidatevi poco dei segnali più classici (cagna che ansima, che raspa, che comincia a perdere latte ecc.): questi possono iniziare anche una settimana prima del parto, così come possono iniziare trenta secondi prima. Dipende da soggetto a soggetto. Io ho avuto cagne che devastavano stracci anche DUE settimane prima del parto e altre (specialmente le pluripare) che si sdraiavano all’ultimissimo secondo, senza aver dato neanche una raspatina, con l’aria pure un po’ scocciata (col fumetto che diceva: “Ale’ facciamo sti cuccioli e non pensiamoci più, però che palle”). In 25 anni di allevamento io ho imparato a fidarmi di una ed una sola cosa: la temperatura. Quando scende di un grado circa (a volte anche di due) significa che entro 24 ore il parto avrà inizio. L’inizio effettivo del parto coincide con l’inizio delle doglie: la cagna si sdraia in posizione laterale e comincia ad avere le contrazioni, ben visibili anche all’osservatore esterno. Quanto durerà? Tutto questo può provocare infarti agli umani, ma per loro è normalissimo così. Giusto per finire di spaventarvi, vi informo che una mia cagna, dopo aver partorito i primi tre cuccioli, è uscita dalla sala parto, è andata a pisciare, si è sgranchita un po’ le zampe… poi si è infilata sotto la mia macchina e mi ha mollato lì il quarto cucciolo. Dopodiché è rientrata in sala parto con l’intenzione di prendere gli altri tre e di portarli TUTTI sotto la macchina. E quando l’ho cazziata e sono stata invece IO a prelevare il quarto nato e a metterlo insieme agli altri, mi ha guardato schifata, col seguente fumetto: “Puah. Quella tana là mi piaceva molto più di questa, tu non capisci niente di sale parto”. Per carità, questi sono casi abbastanza rari (e quasi mai riferibili alla primipare, che prendono il parto MOLTO sul serio, e a volte molto sul tragico: le classiche tipe che “sembra che prima di loro non abbia mai partorito nessuno”, a giudicare dalla scena che fanno): però dalle cagne ormai smaliziate, che partoriscono con invidiabilissima disinvoltura (quando ho partorito io, ho fatto sicuramente più scena di tutte le mie cagne messe insieme…per di più per un cucciolo solo!) c’è da aspettarsi DI TUTTO. Comunque, divagazioni a parte: se dopo due ore dall’inizio del travaglio non è ancora apparso alcun cucciolo, e/o se passa più di un’ora tra un’espulsione e l’altra (specie se le contrazioni continuano), si chiama il vet. Punto. NON cercate mai di “aiutare” la cagna, se non sapete dove mettere le mani. Soprattutto, NON TIRATE mai un cucciolo che resta “a metà strada”: potreste causare danni serissimi. Se il cucciolo non esce, chiamate il veterinario. Se passa troppo tempo tra uno e l’altro, chiamate il veterinario. Se avete i sudori freddi e l’aritmia cardiaca, chiamate il vostro medico. Ma non mettete le mani addosso alla cagna. Se poi era un falso allarme, tanto meglio: vorrà dire che ci si prenderà un caffè col vet intanto che il parto proseguirà tranquillamente per conto suo.. Ma se serve un intervento manuale, o un’iniezione di ossitocina, o se si deve correre in ambulatorio perché serve un cesareo, il vet deve essere lì, pronto all’uso. Come funziona? Tutto questo va benissimo: è così che il piccolo impara a respirare autonomamente! Se la mamma non dovesse rompere l’involucro (caso rarissimo), siete autorizzati a provvedere voi: apritelo dalla parte della testa, massaggiate il cucciolo con vigore (non si rompe, tranquilli) e se non dovesse respirare infilategli un dito in bocca, facendogliela aprire e controllando che non ci sia del liquido ad ostruire le vie respiratorie (se c’è, potete dare un deciso scossone al cucciolo, capottandolo a testa in giù: sarebbe meglio che anche queste cose le facesse il vet, ma se non è ancora presente bisogna provvedere per evitare che il piccolo soffochi). Appena il cucciolo dice “GNIIIIUUUU!”, potete tirare il fiato: se piange, significa che respira. Del cordone ombelicale abbiamo già detto: se non ci pensa la mamma, dovremo tagliarlo noi. Però diamole il tempo di capire quello che sta succedendo e quello che deve fare: non sempre ci arriverà al volo, se è il primo parto, ma nel giro di qualche minuto, quasi sempre, ce la farà! Durante il parto la cagna è impegnatissima, ha un sacco di lavoro da fare: deve asciugare, pulire, leccare quelli che al momento sembrano tanti piccoli ET e non pensa a mangiare-bere: però può esserle di aiuto una tazzina di caffè e/o una bella ciotolina di latte. Sia queste che l’acqua mettetegliele davanti al naso, tra un cucciolo e l’altro, non aspettandovi che possa pensare di uscire per bere: ma se rifiuta, lasciate perdere. Ci si penserà dopo. A fine parto (vi accorgerete che è finito perché la cagna si rilasserà MOLTO vistosamente, sdraiandosi felice e serena mentre i piccoli daranno l’assalto alla latteria: e probabilmente si farà anche un meritatissimo pisolino) voi vi ritroverete col fondo della sala parto letteralmente inondato di sangue e liquami verdastri particolarmente schifosicci. E’ il momento di raccogliere tutto, buttare via tutto e sostituire con una nuova serie di straccetti puliti. Alcune cagne vi daranno una mano, leccando via tutto il leccabile: altre se ne infischieranno bellamente (“pulisci tu, grazie, io ho fatto abbastanza”). In ogni caso, a fine parto, qualcuno DEVE pulire, anche perché quello che si spande nell’aere NON è precisamente Chanel numero 5. Il parto è una cosa meravigliosa, ma il bello in realtà comincia DOPO: il “durante” non è troppo idilliaco! Che succede dopo? a) portate la cagna a sporcare. Ne avrà quasi sicuramente bisogno, ma quasi sicuramente non vorrà uscire dalla cuccia. Mettetele collare e guinzaglio e portatela fuori anche se protesta. Però portatela in un posto tranquillo e isolato, perché insieme alla pipì usciranno schifezze di vario genere che non è esattamente il caso di sottoporre all’attenzione dei passanti. b) fatto questo, riportate la cagna nella cuccia (sarà LEI a trainarvici, in realtà) e guardate se gradisce un
pasto leggero. Di solito è assai apprezzata anche una tazzina di caffè e/o una bella ciotola di latte. c) siccome pensa che sia intoccabile, voi toccatela: non perché siate carogne, ma perché la cagna deve capire che non avete alcuna
intenzione di nuocere ai suoi piccoli, anzi che volete coccolarli e darle una mano ad accudirli. Cosa può andare storto dopo il parto Se la cagna non ha latte, ve ne accorgerete perché i cuccioli saranno agitati, piangeranno disperatamente, si agiteranno: consultate il veterinario, che vi suggerirà anche il tipo di latte artificiale da utilizzare. Purtroppo, se manca completamente la montata lattea, i piccoli non assumeranno neppure il colostro (il latte della prima lattazione), importantissimo perché contiene tutti gli anticorpi materni necessari a proteggerli nelle prime settimane di vita. I cuccioli che non hanno assunto il colostro vanno tenuti davvero sotto una campana di vetro, perché non hanno difese immunitarie: ma non agitatevi, è un caso davvero raro. La tetania puerperale può presentarsi nelle prime ore successive al parto, ma è più facile che accada dopo 1-3 settimane. Le cagne mostrano rigidità muscolare, sono ansiose, nervose, ansimanti e la loro temperatura si alza. Quando iniziano anche i tremori, o addirittura le convulsioni, la cagna è ormai in grave pericolo di vita. L’eclampsia è FATALE se non si interviene immediatamente con una flebo di calcio e glucosio, quindi ai primissimi sintomi chiamate il veterinario. Non state lì a “guardare che succede”, per essere proprio certi che la cagna stia male: chiamatelo SUBITO, perché non c’è tempo da perdere. Una volta passata la crisi acuta la cagna dovrà seguire una dieta speciale e l’allattamento andrà interrotto, quindi occorrerà cercare una balia per i cuccioli o passare all’allattamento artificiale. L’eclampsia, fortunatamente, è ormai un evento rarissimo in cagne ben tenute e alimentate in modo corretto: quindi non fatevi venire le paranoie anzitempo. Però è bene sapere che può succedere e, nel caso, sapere che si tratta di un evento di totale emergenza, in cui non c’è un secondo da perdere. NOTA: quanto detto fin qui si riferisce ovviamente a un parto naturale, in condizioni ottimali e in tipologie canine che non richiedano particolari accorgimenti. Le cose NON andranno così per alcune razze, come quelle brachicefale, che richiedono spesso il cesareo: ma le complicazioni possono arrivare anche se la madre è molto anziana…o
molto cicciona. Tenere la propria cagna grassa è il sistema migliore per garantirsi un parto difficile. Le migliori offerte cinofile online oggi!Ricevi le migliori offerte del giorno direttamente sul tuo smartphone!E' attivo il canale Telegram "Offerte cinofile": ogni giorno solo offerte verificate (e solo a tema cinofilo!) L'iscrizione e l'uso del canale sono totalmente gratuiti. Utilizza il link https://t.me/offertecinofile o clicca sull'immagine per iscriverti. Cosa mettere nella cuccia del cane che deve partorire?Dovrebbe essere fatta di materiale non poroso, facile da pulire e della dimensione appropriata per la madre e la sua cucciolata. Copri la base della cassa con materiali che trattengono il calore e facilmente rimovibili per una facile pulizia: asciugamani, lenzuola o giornali sono perfetti.
Cosa dare al cane quando partorisce?Come aiutare un cane a partorire
È importante che il proprietario sappia trasmettere, con la propria presenza, tranquillità e serenità alla madre, senza forzarla a mangiare, ma lasciando a disposizione acqua e cibo e preparando un giaciglio per il momento della nascita.
Dove tenere i cuccioli appena nati?Scegli una scatola dalle dimensioni adeguate per la tua cagnolina. Questa sarà il luogo in cui la futura mamma partorirà, quindi deve anche essere un luogo caldo e sicuro per i cuccioli, dove non possano essere schiacciati dalla madre. La scatola deve avere 4 lati e una base.
Quando togliere i cuccioli dalla cassa parto?Quando togliere i cuccioli dalla mamma? In Italia per legge (per la precisione l'ordinanza del 6 agosto del 2008) i cuccioli possono essere adottati, svezzati ed allontanati dalla propria mamma non prima dei 60 giorni ovvero dei due mesi di età.
Come capire se il cane ha le contrazioni?I segni di un parto imminente sono irrequietezza, frequente bisogno di urinare, scavare e raschiare il "nido". Di solito la madre perderà delle secrezioni scure dalla vagina. Questo significa che la placenta si è staccata e la cagnetta sta realmente preparandosi al parto.
Cosa fare se il cane non riesce a partorire?Per risolvere la distocia, il medico veterinario dovrà valutare con una visita clinica la condizione di madre e feti, per decidere se intervenire con trattamento medico o con approccio chirurgico (cesareo).
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