Ungaretti si sta come sugli alberi le foglie

Introduzione

Questo brevissimo e celebre componimento di Giuseppe Ungaretti è inclusa nella raccolta Allegria di naufragi (1919), per poi ritornare anche nelle edizioni della Allegria (nella sezione Girovago). Questa poesia è formata da un'unica e pregnante similitudine, che equipara i soldati alle foglie autunnali, simboleggiando la precarietà dell’esistenza umana durante la guerra.

La poesia, composta originariamente nel luglio del 1918, viene inizialmente pubblicata sulla rivista bolognese «La Raccolta».

Analisi

Come in molti altri testi de Il porto sepolto prima e de L’Allegria, anche in Soldati ritroviamo alcune caratteristiche fondamentali della poetica e della poesia ungarettiana. Innanzitutto, c’è il senso della tragedia esistenziale del primo conflitto mondiale: i versi sono scritti in trincea presso il bosco di Courton, vicino a Reims. A questo sentimento si associa l’estrema brevità del testo, che sembra quasi una fulminante scoperta della condizione assurda in cui versano i “soldati”, a cui si può facilmente sostituire il termine “uomini”. Soldati infatti può essere letta anche come una riflessione, breve ma assai incisiva, sull'assurdità dell'intera condizione umana e sulla sua intrinseca finitudine, che non può in alcun modo sfuggire al dolore e alla morte. I soldati, paragonati a rade foglie autunnali appese a fatica agli alberi, cadranno inevitabilmente, vittime di una legge universale spietata ed implacabile.

Questa folgorazione lirica, che ha un tono di “massima” filosofica, è il risultato mediante tecniche tipiche della poesia di Ungaretti, tra le quali possiamo citare la spezzettatura del verso in unità minime (la poesia è infatti composta di due settenari divisi in quattro versi) e il rifiuto della punteggiatura, che isolano sulla pagina le parole topiche del testo (“autunno”, “alberi”, “foglie”) raggiungendo un effetto di notevole concentrazione semantica. La similitudine di Soldati isola nei due versi centrali le essenziali coordinate spazio-temporali (“d’autunno | sugli alberi”), mentre colloca nell’ultimo verso il termine di paragone (“le foglie”), con un uso strategico dell’enjambement per scandire il discorso.

Il paragone tra esseri umani e foglie ha del resto una ricca tradizione letteraria, che arrichisce i quattro versi di Soldati di echi e rimandi intertestuali che vanno dalla Bibbia all’Iliade omerica, dal sesto libro dell’Eneide1 di Virgilio fino ad un passo dell’Inferno dantesco, quando, nel terzo canto, Dante descrive come le anime dannate salgano sulla barca del nocchiero Caronte 2. 

Bosco di Courton luglio 1918

Si sta come3
d'autunno
sugli alberi
le foglie

Cosa vuol dire Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie?

Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie“, queste sono le intense parole di Ungaretti che, nella poesia “Soldati“, evidenzia la fragilità e la precarietà dell' esistenza. Troppo spesso sottovalutiamo l'unicità della vita, ricordandola solo nei momenti di paura e di incertezza.

Quale paragone viene istituito nella poesia si sta come d'autunno sugli alberi le foglie?

Tutto il senso di questa brevissima e intensa lirica è affidato a una similitudine: i soldati stanno in trincea, minacciati da uno scontro a fuoco e, come le foglie degli alberi d'autunno, possono cadere da un momento all'altro.

Come le foglie poesia?

FRAGILI FOGLIE Come stirpi di foglie, così le stirpi degli uomini; le foglie alcune ne getta il vento a terra, fiorente le nutre al tempo di primavera; così le stirpi degli uomini: nasce una, l'altra dilegua.

Che cosa accomuna secondo Ungaretti i soldati al fronte alle foglie degli alberi in autunno?

Soldati sembra essere proprio presentata sotto forma di aforisma e tende a paragonare la vita dei soldati a quella delle foglie. Come i soldati sembrano avere un'esistenza segnata, in quanto potrebbero morire in trincea durante le ostilità, le foglie subiscono la stessa sorte, cadendo.