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L’obbligo di Green pass per i lavoratori in smart working «c’è nella misura in cui la norma primaria prevede l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50, è chiaro quindi che l’obbligo è esteso a tutta questa categoria e a questa fascia d’età. È quindi confermato» anche per chi lavora da casa. Lo ha chiarito oggi il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite di Radio Anch’io su Rai Radio 1. E i controlli? «I controlli sono un’operazione più complicata rispetto alle verifiche sui luoghi di lavoro ma non escludo che ci possano essere. Ad oggi a chi non si vaccina sono precluse anche altre attività, come i trasporti, i ristoranti o i cinema. Quindi c’è anche un altro modo per controllare chi non è vaccinato». Costa ha spiegato che «sono circa 1,2 milioni gli over 50 non ancora vaccinati, di cui 500 mila lavoratori». E ha aggiunto che dopo il 31 marzo il Green pass potrebbe essere eliminato: «Fortunatamente i dati della pandemia ci dicono che siamo in una fase positiva, ma il virus c’è ancora e dobbiamo fare un ultimo sforzo per portare il Paese fuori da questa situazione e l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 va in questa direzione. Via il Green pass con lo stato d’emergenza? Credo che sia uno scenario possibile, dobbiamo completare la somministrazione delle terze dosi ma con questo ritmo per marzo potremmo aver finito e così si potrà aprire uno scenario con meno misure restrittive». Continua a leggere su Open Leggi anche:
Da domani, venerd� 15 ottobre, scatta in tutta Italia l’obbligo di green pass per accedere al posto di lavoro, sia esso nel pubblico o nel privato. Senza la certificazione verde, quindi, i lavoratori non potranno entrare in ufficio, in fabbrica e via dicendo, verranno considerati assenti ingiustificati e privati dello stipendio (ma senza alcuna sospensione). Potranno quindi entrare nuovamente quando saranno in possesso di un green pass valido (ottenuto tramite un tampone con esito negativo, la vaccinazione o un certificato di guarigione dal Covid-19) o, qualora non volessero dotarsi della certificazione, al termine dello stato d’emergenza, che per il momento � fissato al 31 dicembre 2021. Questo vale per chi si reca fisicamente sul proprio posto di lavoro, ma quali sono le regole per chi lavora in smart working? I dpcm firmati dal presidente del Consiglio Mario Draghi stabiliscono che la scelta di lavorare da remoto non pu� essere un modo per eludere l’obbligo del green pass. Lavoro in remoto e lavoro in smart Le interpretazioni � quello che consiglia Assolombarda, la prima territoriale di Confindustria, che, come scrive Rita Querz�, sostiene che �anche chi lavora da casa, in lavoro agile, deve essere controllato. Si pu� fare attraverso la condivisione a distanza del green pass�. Ma ci sono correnti di pensiero diverse. �Fintanto che i controlli vengono fatti in questo modo, all’ingresso della sede, il datore di lavoro non � tenuto al controllo del green pass al lavoratore che si trova in remoto n� potrebbe farlo. Diverso sarebbe se ci fosse un controllo automatico, cos� come � avvenuto in alcuni comparti del pubblico come l’universit�, dice Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano. Secondo Corso il green pass � uno strumento che consente di rendere pi� sicuro il rientro in presenza dei lavoratori in vista del riequilibrio organizzativo del lavoro. �Lo reputo un modo per passare da un remote working emergenziale a un vero smart working, di modo che i lavoratori possano scegliere quando lavorare in smart working e quando in sede – precisa Corso –. Ma � anche vero che, da come si vede interpretata la norma attualmente, � anche uno strumento per spingere la campagna vaccinale. Alla luce di queste due premesse, qualsiasi associazione tra il non possesso o la non volont� di possederlo con lo smart working la trovo molto pericolosa. Le aziende che eventualmente interpreteranno questa sostituibilit� tra smart working e presenza con green pass commetteranno quindi un grave errore�. Gi�, perch� il rischio � anche questo e secondo il responsabile dell’Osservatorio �l’introduzione dell’obbligo della certificazione verde creer� un fortissimo onere sul datore di lavoro�, perch� sar� sua responsabilit� controllare i lavoratori e vigilare sul rispetto dell’obbligo, sapendo che chi non ne sar� in possesso non potr� continuare a lavorare. La Pubblica amministrazione Il rischio di contenziosi Ma il vero tema, precisa la presidente Agi, rispetto agli interrogativi posti precedentemente � capire qual � l’interpretazione corretta della norma: �Se � solo legata a un tema di distanziamento, � evidente che � garantita la sicurezza sul lavoro, se invece la ratio � anche quella della sicurezza sanitaria, la questione � diversa e si potrebbero aprire contenziosi. Tuttavia il lavoratore che rientra al posto di lavoro deve essere munito di green pass�. �Aldil� del momento emergenziale, in ogni caso, si deve trarre insegnamento da quello che abbiamo vissuto in questi mesi: se andiamo verso un futuro verde, digitalizzato, lo smart working � fondamentale per una nuova organizzazione del lavoro pi� compatibile con la vita delle persone – conclude Biagioni – Non vorrei che ci si fossilizzasse ora solo sul problema di sicurezza sanitaria in merito allo smart working, che invece rimane ed � uno strumento strategico (da affrontare con ragionevolezza e visione di futuro) una volta conclusa l’emergenza pandemica�. Chi lavora in smart working deve essere vaccinato?L'obbligo di Green pass per i lavoratori in smart working «c'è nella misura in cui la norma primaria prevede l'introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50, è chiaro quindi che l'obbligo è esteso a tutta questa categoria e a questa fascia d'età. È quindi confermato» anche per chi lavora da casa.
Chi lavora a casa deve avere il green pass?Bisogna chiedere il Green Pass a chi lavora da casa? No. La legge parla di verifica Green Pass «ai fini dell'accesso ai luoghi in cui la attività è svolta», ciò sta a significare che l'obbligo di esibire la certificazione verde Covid-19 non c'è se il lavoratore non deve accedere in azienda.
Chi lavora sempre in smart working deve avere il green pass No perché il green pass serve per accedere ai luoghi di lavoro in ogni caso lo smart working non può essere?"Chi lavora sempre in smart working deve avere il green pass? No, perché il green pass serve per accedere ai luoghi di lavoro. In ogni caso lo smart working non può essere utilizzato allo scopo di eludere l'obbligo di green pass".
Chi non si vaccina può lavorare in smart working?Il professionista senza vaccino potrà lavorare in smart working. È questa la sentenza del Tar che autorizza ai no vax di continuare a esercitare.
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