Gentile dottore, sono mamma di una bimba che domani compirà un mese di vita e da quando è nata sto combattendo contro le coliche. La bimba è tranquilla solo dalle 11 alle 15, il resto del tempo piange e si dispera, è tutta contratta, spinge di continuo come x fare la cacca ma fa solo aria, è inconsolabile. La pediatra mi prescrisse Reuflor (una volta al giorno) e Mylicon (20 gocce 3 volte al dì) ma nn le hanno fatto nulla. Oltretutto fa la cacca solo se stimolata con la punta
del termometro bagnata d'olio d'oliva e cmq solo una volta al giorno la fa sforzandosi estremamente seppure le feci nn siano dure. Mi domando: c'è una relazione tra le coliche e il fatto che spinga e nn riesca a fare la cacca da sola? Io la stimolo + volte al giorno col termometro, quando spinge disperata, ma la cacca la fa solo una volta. Secondo lei faccio male a stimolarla + volte? Inoltre ho notato che ha, hai lati della nuca, 2 pallini piccoli tipo mezzo cm di diametro, mobili, e mi è presa
una paura colossale. Poi mia sorella mi ha detto che anche il suo bimbo li aveva e sono andati via da sè. Possono entrarci qualcosa con le coliche? Show
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 246.2k visite dal 25/08/2010. Mamme e neonati 21 Mag 2021 Come capire se un neonato è stitico? Se ti accorgi che al momento dell’espulsione si sforza un po’ di più nella spinta, piange o diventa rosso in viso, non significa necessariamente che il piccolo soffra di stipsi.
Il numero delle evacuazioni non è ad esempio un fattore determinante nell’individuare una possibile stipsi. Più che considerare la frequenza è infatti importante notare la consistenza delle feci e la continenza fecale. Se le feci del tuo bambino, nonostante la difficoltà di defecazione, rimangono tuttavia morbide e ben idratate, non ci troviamo di fronte a un caso di stitichezza. È normale che il neonato non faccia la pupù tutti i giorni?Siamo di fronte a una domanda molto comune, alla quale rispondiamo secondo le indicazioni fornite dall’Opuscolo del National Childbirth Trust inglese. Se nelle prime settimane un neonato non evacua tutti i giorni, potrebbe essere un segnale indice del fatto che il piccolo non si stia alimentando in modo adeguato alle sue esigenze, e che potrebbe avere bisogno di nutrirsi di più. Un fenomeno comune soprattutto nei bimbi allattati al seno. In questo caso, rivolgersi al pediatra e/o a un consulente di allattamento, è utile per comprendere se c’è bisogno di correggere eventuali errori. Dopo qualche settimana di vita del bambino, la frequenza delle defecazioni può ridursi in maniera notevole, fino ad arrivare a 1 volta al dì o 1 volta ogni 2/3 giorni nell’arco delle 24 ore. Se il tuo bambino è sereno e le feci restano molli e di colorito giallo, non devi assolutamente allarmarti. Al contrario, se si superano i 3/4 giorni, il bambino avverte disagio ed esprime malessere, può darsi che stia facendo effettivamente fatica ad espellere le feci, perché non ha ancora maturato il corretto coordinamento tra la spinta e il rilascio dello sfintere anale (dischezia). In questo caso, è opportuno consultare il Pediatra per indicarti come intervenire. Stitichezza e dischezia neonatale: facciamo chiarezzaSi tratta di due disturbi differenti e non correlati. Stipsi nel neonatoNel primo anno di vita, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di un'alterazione funzionale (stipsi funzionale) che ha origine prevalentemente alimentare e che coinvolge soprattutto i neonati che assumono latte artificiale (fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù). Ecco perché il tuo Pediatra potrebbe richiederti di apportare modifiche alla quantità/tipologia di latte. Passare ad esempio a un latte arricchito con probiotici o ad un latte ricco di particolari formulazioni di grassi (entrambi presenti naturalmente nel latte materno), contribuiscono a rendere le feci meno compatte e quindi più facili da espellere. Le feci di un neonato stitico appaiono secche, dure e difficili da espellere. Dischezia nel neonatoLa dischezia nei neonati invece, dipende esclusivamente dall’immaturità del sistema escretore. Si tratta di un disturbo funzionale che determina una defecazione particolarmente difficile e che in genere si risolve nei primi mesi di vita. Ecco perché il piccolo piange, diventa paonazzo in viso e si sforza più del dovuto: ciò è causato dalla mancata coordinazione tra i muscoli del pavimento pelvico e gli sfinteri anali. Questo significa che le feci rimangono trattenute nell’ampolla rettale, provocando dolore. A differenza di quanto avviene nell’ambito della stitichezza, le feci in caso di dischezia, restano molli e possono anche essere numerose nell’arco delle 24 ore. Come accennato in precedenza, dal momento in cui la dischezia ha origine funzionale e non alimentare, non sarà necessario apportare alcuna modifica alla dieta del lattante, in quanto tutto è riconducibile a un apparato escretore poco maturo. Come rilassare il neonato che ha difficoltà ad evacuare?
Scopri l’ampia gamma di prodotti Sterilfarma per favorire il benessere gastrointestinale di adulti e neonati. Attenzione: richiedi sempre il parere del Pediatra prima di qualsiasi tipo di intervento/somministrazione di prodotto nel lattante. Quando il neonato si sforza per fare la cacca?Ecco perché il piccolo piange, diventa paonazzo in viso e si sforza più del dovuto: ciò è causato dalla mancata coordinazione tra i muscoli del pavimento pelvico e gli sfinteri anali. Questo significa che le feci rimangono trattenute nell'ampolla rettale, provocando dolore.
Cosa fare se il neonato fa fatica a fare la cacca?Inserire il sondino rettale o utilizzare un microclisma che faciliti l'evacuazione non risolvono la causa per cui il bambino ha mal di pancia ed è diventato stitico ma, al contrario, lo disabituano a scaricarsi autonomamente. Più li utilizziamo, meno il bambino sarà in grado di imparare a fare la cacca da solo.
Come capire se il neonato non riesce a fare la cacca?Nei neonati non è tanto la frequenza delle evacuazioni a determinare se si tratta di stitichezza o meno, ma la loro consistenza: in caso di stitichezza le feci risultano molto compatte, con l'aspetto di palline dure, talvolta striate di sangue (per piccole lesioni all'ano causate dal loro passaggio).
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