Contiene piu caffeina il caffe ristretto o lungo

Nel pensare comune il caffè lungo è considerato blando, più leggero, rispetto al caffè ristretto, più forte e carico. Da questo dato di fatto deriva la convinzione che il caffè corto, ricavato dalla moka oppure dalle capsule compatibili Nespresso o di altre marche, contenga più caffeina rispetto al caffè lungo.

In realtà si tratta di un cliché, un luogo comune, ben distante dalla realtà e facilmente confutabile. Al di là dei diversi tipi di caffè, all’interno della stessa varietà, ci sono differenze nella quantità di caffeina presente. La sua percentuale dipende infatti da molteplici fattori che riguardano la coltivazione, il processo produttivo e la preparazione del caffè. Persino le condizioni climatiche delle piantagioni influiscono in modo significativo, per non parlare dei trattamenti, a cui viene sottoposto il raccolto. In produzione, anche l’intensità della tostatura e il tipo di macinatura influiscono sulla minore o maggiore presenza della caffeina.

TOSTATURA, MACINATURA E CAFFEINA

In torrefazione una tostatura molto scura, ovvero molto spinta elimina in minima parte la caffeina: questa rimane infatti stabile per tutto il processo, ma c’è una piccola perdita a causa della sublimazione. Il caffè tostato scuro risulta perciò contenere meno caffeina rispetto a uno chiaro, seppure in proporzioni minime.

Per quanto riguarda la macinatura: più è fine, maggiore è il livello di caffeina, perché l’estrazione di tutte le sostanze è più completa, al passaggio dell’acqua.

ACQUA E CAFFEINA: CAUSA ED EFFETTO

Lasciamo la filiera per arrivare al momento in cui il caffè è pronto all’uso: macinato oppure contenuto dentro le capsule compatibili Nespresso o di altre marche. In questo momento entra in gioco un elemento fondamentale: l’acqua. La sua presenza è direttamente proporzionale alla quantità di caffeina. Ciò significa che il caffè lungo, fatto con più acqua conterrà più caffeina, rispetto a uno ristretto, in cui fluiscono solo poche gocce di acqua. Possiamo quindi smontare il luogo comune, secondo il quale c’è più caffeina nel caffè corto, perché si tratta di un’affermazione errata.

CAFFÈ CORTO E CAFFÈ LUNGO: QUANTA CAFFEINA?

Il caffè corto, come l’espresso, viene estratto con una forte pressione su una macinatura molto fine e risulta più corposo, più forte, dall’aroma maggiormente intenso rispetto al caffè lungo, come quello americano. A parità di volume l’espresso ha un tasso più elevato di caffeina, ma il caffè corto viene di norma consumato nella quantità di 1 oncia, in cui la caffeina totale è di 30/50 mg. Il caffè lungo, come quello americano, si aggira sulle 8 once, che si traduce in quasi 250 ml di caffè, con la caffeina che sale fino alle 64/120 mg!

Possiamo perciò dedurre che con questa massiccia dose di caffeina, il caffè lungo ha effetti molto stimolanti sull’organismo e di maggiore impatto rispetto al caffè corto. Con un consumo elevato e nel lungo termine, questi possono avere delle ripercussioni negative sul corpo. Perciò, se l’amore per il caffè è incondizionato, occorre tenerne sotto controllo il suo consumo, scegliere con cura la tipologia di caffè da bere e la modalità con la quale viene fatto.

Sommario

  • Caffè corto o caffè espresso
  • Il caffè ristretto
  • Il caffè lungo
  • Caffè lungo o corto? Quale contiene più caffeina?

Si dice che senza il caffè non si possa iniziare la giornata e, iperbole a parte una cosa è però senza dubbio certa, cioè che nel nostro paese in particolare il caffè è molto più di una bevanda; elemento di spicco della tradizione enogastronomica, si beve da Nord a Sud, durante l’intero arco della giornata, da soli e anche in compagnia… tuttavia si sa, i gusti sono gusti e di fianco ai puristi del prodotto c’è chi ama addolcirlo, chi preferisce accompagnarlo ai pasti e – addirittura – chi ne predilige la variante così detta all’americana.

Insomma il caffè è un rito capace di accomunarci tutti quanti, ma allo stesso tempo di dividerci senza riserve e vale pertanto la pena dedicare qualche riga ad una breve carrellata circa le principali tipologie comunemente più diffuse ed apprezzate della bevanda più popolare di sempre. Cercheremo allora di seguito di dare un nome alle versioni normalmente reperibili in qualunque bar dove si serve caffè di qualità, soffermandoci sulle rispettive caratteristiche e differenze esistenti tra i diversi prodotti richiamati.

Caffè corto o caffè espresso

È strano a dirsi ma nel resto del mondo il caffè "normale" non è certo quello che comunemente intendiamo noi. Questo vuol dire che se si va in vacanza all’estero, ordinare un generico "coffee" può riservare qualche brutta sorpresa; ecco allora l’importanza della dicitura aggiuntiva, capace di fare la differenza tra una colazione riuscita e una decisamente da dimenticare.

Con l’espressione corto si va appunto ad indicare il caffè nella classica tazzina di capienza variabile tra i 50 e i 65 millilitri. D’altra parte, però, a risultare ben più di uso comune nel Belpaese è l’espressione caffè espresso che sta letteralmente ad indicare qualcosa di veloce ed immediato, ma che a sua volta si usa per riferirsi alla tradizionale tipologia all’italiana (quella di origine partenopea); per intenderci si tratta della versione della bevanda che si consuma direttamente al bancone o seduti al tavolo del bar, di norma prodotto mediante l’uso della macchina per il caffè professionale che appunto è rinomata per la sua celerità.

Ci troveremmo pertanto davanti a due termini distinti, ma utilizzati in modo essenzialmente intercambiabile e infine votati ad identificare nella sostanza la stessa identica cosa, o quasi; perché pur trattandosi di una comune ipotesi di disambiguazione, non è da escludersi che questa parziale sovrapposizione possa generare alcuni fraintendimenti, prestandosi ad un alto grado di confusione tra la soluzione semplicemente corta, con la variante ristretta di cui si dirà di seguito.

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A sua volta rientra a pieno diritto nella categoria del caffè espresso, anzi in questo caso potremmo dire espressissimo… sì perché il processo di estrazione della versione ristretta è tanto complessa quanto breve: se un caffè normale impiega 20 secondi circa ad uscire, quello ristretto ancora meno. Il risultato sarà comunque una vera e propria esplosione di aroma di caffè!

Ottimo per le degustazioni e amato dagli appassionati del settore, diversamente da quello che si potrebbe pensare, però, in questa versione troviamo una concentrazione di caffeina decisamente ridotta rispetto al competitor lungo e addirittura a quello corto.

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Il caffè lungo

Intorno a quest’ultima variante il dibattito si spreca; è sicuramente la versione più popolare della nota bevanda scura all’estero ma non convince pienamente in Italia, dove l’allungo tassativamente non si protrae oltre una certa soglia.

Esistono vari metodi per la preparazione del caffè lungo, che si può ottenere tra gli altri anche comodamente a casa propria attraverso l’uso di una comunissima moka da fornello o ricorrendo alle apposite macchinette ad estrazione lenta. In entrambi i casi la polvere macinata entra in contatto con grandi quantità di acqua erogata attraverso un apposito serbatoio in una finestra temporale che può impiegare anche diversi minuti.

Il lungo del bar dal canto suo richiede qualche accorgimento extra; è risaputo che spingere la procedura di estrazione professionale oltre i 25 secondi rischia di compromettere il gusto finale, perché si aggiungerebbero alla bevanda erogata anche sostanze amare e difficilmente digeribili. Proprio per questo motivo i puristi della preparazione consigliano di realizzare la variante cosiddetta lunga semplicemente affiancando alla tazzina di espresso un bicchiere d’acqua (calda o fredda a seconda delle preferenze) o, tutt’al più, provvedendo alla diluizione del corto soltanto una volta conclusa la sua erogazione. In questo caso si otterrà una versione duratura, meno intensa ma altrettanto piacevole, da bere in più sorsi.

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Caffè lungo o corto? Quale contiene più caffeina?

Infine l’annoso dibattito che almeno una volta nella vita ha tormentato ognuno di noi, troverà a breve risposta. Sì perché un aspetto che i consumatori di caffè non sottovalutano è spesso quello della quantità di caffeina presente nel prodotto.

Essa non solo dipende dalla miscela selezionata, ma anche dalla modalità di erogazione e dalle relative fasi di estrazione. Ebbene è opinione comune che il caffè lungo, in quanto diluito e quindi meno carico di gusto, sia provvisto di un ridotto apporto dell’alcaloide… ma come spesso accade questo pensiero comune è decisamente errato, risultato di una percezione sensoriale fuorviata e fuorviante. Si anzi deve tranquillamente concludere – a rigor di logica – il contrario, ovvero che proprio perché caratterizzato da una maggior manipolazione della polvere, il caffè lungo sia infine il più ricco di caffeina rispetto a quelli ristretto e corto.

Che tipo di caffè contiene più caffeina?

Sostanzialmente la risposta è che il caffè che contiene la maggiore quantità di caffeina è l'espresso! Ma attenzione, perché a riguardo c'è un ma... Un caffè espresso contiene tra i 30 e i 50 mg di caffeina per oncia (circa 28ml) mentre il caffè americano da 8 a 15mg per oncia.

Chi ha più caffeina caffè lungo o corto?

Il caffè ristretto ha meno caffeina del caffè corto e del caffè lungo. Il caffè lungo, invece, presenta la stessa quantità di caffeina del caffè corto, se preparato con il procedimento corretto. Al contrario, se realizzato allungando i tempi di estrazione, avrà una percentuale di caffeina superiore al normale espresso.

Quanta caffeina contiene un caffè ristretto?

Il caffè corto è il normale caffè espresso, che in tazzina corrisponde a circa 30-50 millilitri. Contiene una quantità di caffeina tra 30 e 60 mg, che cambia anche a seconda se il caffè è preparato con la moka, oppure con la macchina da espresso o ancora se è un caffè turco ecc.

Qual è il caffè con meno caffeina?

100% Arabica Tra le varie tipologie di chicchi di caffè, infatti, la varietà Arabica è quella che contiene meno caffeina, circa la metà rispetto alla Robusta, la seconda qualità più diffusa nel mondo.

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