Quanto costa un atto di donazione di una casa

Ti sei mai chiesto quanto costi donare un bene? In questo articolo vedremo cos’è la donazione e quali sono i relativi costi da sostenere.

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Donazione: cos’è e come funziona?

  • La donazione è un contratto con cui un soggetto donante cede titolo gratuito un bene mobile o immobile ad un altro soggetto donatario, per mero spirito di liberalità. 

Essendo la donazione un contratto: 

  • per essere valida è necessario il consenso sia del beneficiario che del donante, i quali devono manifestare pubblicamente la loro volontà.  
  • non è un atto revocabile unilateralmente, ossia da parte di uno solo dei due soggetti; al contrario affinché ne vengano meno gli effetti è necessario l’accordo di entrambe le parti. 
  • È un atto formale pubblico, quindi, la donazione viene solitamente formalizzata dal notaio in presenza di due testimoni. Tutte le persone che in qualche modo sono interessate all’atto di donazione non sono comprese nel conteggio dei testimoni. 
  • Le donazioni sono libere: chiunque è in vita può decidere come e quando donare un suo bene. Tuttavia vi sono alcuni requisiti:
  • il donante deve essere pienamente capace di agire, ossia l’attitudine e la possibilità di un soggetto di compiere atti giuridici che producono effetti e che si riversano nella propria sfera giuridica. 

Sono esclusi quindi dai potenziali donanti: 

  • i minori, gli interdetti, gli inabilitati e le persone soggette all’amministratore di sostegno, ma solo se sono state private della facoltà di disporre dei propri bene. 

Vi rientrano: 

  • oltre alle persone fisiche, anche le persone giuridiche (ad esempio società), sia pubbliche che private. 
  • Il donatario non ha particolari restrizioni. Possono ricevere per donazione: 
  • i minori, o i figli non ancora nati o concepiti.  

Nel caso dei minori sono i genitori, o i loro rappresentanti legali, a dover accettare la donazione, previa l’autorizzazione del giudice tutelare. 

  • È a titolo gratuito, perché il beneficiario non deve pagare nulla per il regalo ricevuto, altrimenti non si tratterebbe di donazione. 
  • La donazione è un atto tra vivi: perciò il donante e il donatario devono essere entrambi vivi al momento di conclusione dell’atto.  

Affinché una donazione sia valida occorre in particolare: 

  • la volontà del donante di spogliarsi, per spirito di liberalità c.d. animus donandi, di un proprio bene a familiari o amici a cui si è sentimentalmente legatsenza esigere un corrispettivo e senza esservi obbligato. L’interesse del donante deve sempre essere non patrimoniale (religioso, affettivo, culturale). 
  • il trasferimento di un bene dal patrimonio del donante al beneficiario da lui scelto. Qualsiasi bene, mobile o immobile, può essere oggetto di una donazione, purché lo stesso sia presente nel patrimonio del donante. 
  • l’accettazione del donatario: Nell’atto di donazione, è necessaria la dichiarazione del beneficiario che accetta il dono. La regola è di semplice comprensione: non si può donare qualcosa che quella persona non vuole. 

È una pratica molto usata soprattutto dalle persone che decidono di lasciare qualcosa, nella maggior parte dei casi abitazioni o altri beni immobili, ai propri figli, nipoti o anche non familiari.  

Di solito sono i genitori, i nonni, gli zii che decidono di effettuare una donazione di un immobile o di altro bene nei confronti di figli o nipoti, ma nulla vieta che si stipuli un atto di donazione immobile da figlio a genitore. Le parti possono essere anche estranee alla famiglia: è possibile donare un immobile anche a un amico.

Quando un bene può essere donato? Vediamo i dettagli

Vediamo quali beni si possono donare: 

  • Denaro; 
  • Prodotti finanziari; 
  • Azioni di Spa o Sapa o quote societarie di Srl, Snc o Sas; 
  • Beni mobili (quadri, gioielli, arredamento, auto); 
  • Beni immobili: appartamento, casa, villa, terreno edificabile, terreno agricolo, fabbricati rurali; 
  • Impresa familiare. 

Tutti i predetti beni possono essere oggetto di donazione, purché si tratti di beni presenti nel patrimonio del donante e non di beni futuri 

Non sono consentite le donazioni che abbiano ad oggetto: 

  • un’obbligazione di fare: si pensi, ad esempio alla gratuite prestazione del medico o dell’artista; 
  • un’obbligazione di non fare: si pensi, ad esempio, all’obbligazione, senza corrispettivo, di non costruire un muro per non togliere luce ad un fondo attiguo.  

Quali sono i costi da sostenere per una donazione? 

  • L’atto di donazione non è gratis: c’è il compenso del notaio da pagare e i costi solitamente sono a carico del donante. Chiaramente nulla vieta alle parti di mettersi d’accordo affinché sia il beneficiario a pagare. 

Parcella del notaio

  • si calcola così: 
  • Rendita catastale + 5% della rendita catastale, moltiplicato per un coefficiente che varia in base alla categoria dell’immobile. 

Tassazione

Alla donazione non si applica solo il prezzo del notaio, ma anche le imposte, anch’esse solitamente a carico del donante. La donazione è soggetta a una tassazione differente a seconda del livello di relazione e parentela tra donante e donatario. 

  • imposta ipotecaria: 2% del valore catastale; se per il beneficiario rappresenta la prima casa, è dovuta un’imposta determinata e pari a 200 €; 
  • Imposta catastale: 1% del valore catastale; se per il beneficiario rappresenta la prima casa, è dovuta un’imposta determinata e pari a 200 €; 

Quindi se il donatario chiede l’agevolazione per la prima casa, le due imposte suddette sono dovute in misura fissa. 

  • Imposta di registro: 200 €;
  • Imposta di bollo: 230 €;
  • Tassa di donazione: solitamente è pari al 4% del valore catastale, tuttavia in caso di donazione tra familiari, si applica solo sull’importo che supera 1 milione di euro. In particolare: 
  • Se la donazione avviene tra coniugi o parenti in linea retta, si applica l’aliquota del 4% sulla parte di valore della casa che supera la franchigia di 1 milione di euro. 
  • Se la donazione avviene tra fratelli e sorelle, l’aliquota sale al 6%, mentre la franchigia scende a 100 mila euro. 
  • Ancora, se la donazione interviene tra cugini, tra un coniuge e i genitori, o i fratelli o i nipoti dell’altro coniuge (parenti entro il IV°grado), si applica l’aliquota del 6%, ma senza alcuna franchigia.  
  • Infine, se la donazione avviene tra soggetti diversi da quelli finora precisati, l’aliquota sale all’8%, senza franchigia. 
  • Attenzione!!! Eccezione è rappresentata dalla donazione in favore di un soggetto affetto da handicap grave: in questo caso la donazione non è soggetta a imposte, qualunque sia il rapporto di parentela, fino alla soglia di 1,5 milioni di euro. 

Facciamo un esempio: consideriamo un immobile del valore di 400mila euro. In questo caso l’imposta di successione è: 

  • 0 € per coniuge, figli e genitori (l’imposta non si applica perché il valore è inferiore alla franchigia); 
  • 18.000 € per fratelli o sorelle; 
  • 24.000 € per altri parenti entro il IV° grado; 
  • 32.000 € per tutti gli altri soggetti. 

Come donare un bene: ecco i passi da compiere

Regola: la donazione viene fatta mediante notaio:

  • Per atto pubblico; 
  • Dinanzi a due testimoni – di solito sono gli stessi impiegati dello studio notarile. 

Tutto ciò a pena di nullità: in altri termini la donazione se non fatta nelle forme suddette è nulla, priva di effetti e conseguentemente non valida. 

Il notaio quindi si occupa di fare tutte le verifiche del caso e della trascrizione dell’atto di donazione. 

Eccezione: la donazione viene fatta senza notaio, in alcuni casi particolari:

  • Nel caso di donazione di una cosa mobile, purché di modico valore: 
  • è consentita la c.d. “donazione manuale”: per “modico valore” si intende quel bene che non incide in maniera significativa sulla ricchezza di chi dona. Quindi, più una persona è ricca e più aumenta il valore del bene che si può donare senza ricorrere al notaio. 
  • Nel caso di donazione di un immobile sono previste due possibilità: 

Donazione indiretta:

  • è un atto giuridico che produce gli stessi effetti economici della donazione anche se con un’altra forma e modalità. Il risultato finale della donazione indiretta è quello di arricchire una persona senza stipulare l’atto di donazione e quindi risparmiando sulle spese notarili.  
  • Non necessita della stipula di un atto ad hoc con i costi che ne conseguono. È sufficiente rivolgersi al notaio solo per la corretta trascrizione dell’atto di vendita. In tal modo il donante evita di versare l’imposta di donazione.  
  • si può usare quando l’immobile ancora non è stato acquistato dal costruttore. 

Tuttavia, se è già di proprietà del donante è possibile far dichiarare l’usucapione a favore del beneficiario. 

  • si può mettere in atto solo al momento dell’acquisto della casa.  

Ad esempio, nel caso in cui un genitore decide di comprare casa al figlio, è il genitore a pagarla, ma desidera che sia intestata al figlio.  

Egli ha due possibilità:  

  • comprarla e intestarla a sé e poi trasferirla al figlio e quindi pagare l’atto di donazione; 
  • pagare la casa al venditore e chiedere a costui di intestarla direttamente al figlio, evitando il doppio passaggio del notaio.  

In questo caso quindi rivolgersi al notaio è comunque  necessario, tuttavia a costi notevolmente inferiori. 

Usucapione: 

  • è possibile fare una donazione di immobili senza notaio se si ottiene la dichiarazione di usucapione dal tribunale.  
  • si può usare quando l’immobile è già di proprietà del donante 

I due soggetti donante e donatario-beneficiario hanno due possibilità:  

  • rivolgersi a un organismo di mediazione stragiudiziale il quale si occuperà della procedura redigendo un verbale su una scrittura privata.  

Tale verbale deve poi essere firmato dal notaio, ma con costi decisamente inferiori rispetto a un atto di donazione. 

  • avviare una causa in tribunale al fine del riconoscimento della proprietà per usucapione con tempistiche leggermente più lunghe, dovute alla durata del processo, che permette tuttavia di risparmiare i costi della donazione. 

Il giudice dovrà accertare che il donatario abbia posseduto l’immobile in maniera continuata per più di 20 anni. Successivamente il donatario dovrà preoccuparsi di trascrivere la sentenza nei registri immobiliari, con effetto retroattivo, ossia come se fosse sempre stato lui il proprietario. 

Grazie alla dichiarazione di usucapione da parte del giudice la proprietà dell’immobile viene trasferita senza recarsi da un notaio, senza redigere l’atto di donazione e senza pagare la relativa imposta.

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Quanto costa un atto di donazione dal notaio?

Dovremo pagare: Imposta di Registro 200€, Imposta di bollo 230€, Imposta Ipotecaria 200€ se prima casa o 2% del valore catastale se seconda casa, Imposta Catastale 200€ se prima casa o 1% del valore catastale se seconda casa.

Quanto costa fare la donazione di una casa al figlio?

Se però si tratta di “prima casa” per il figlio, l'imposta è di 50 euro se si compra da privato e di 200 euro se si compra da una società. C'è infine l'imposta di registro, pari a 200 euro, ma solo se la casa supera 1 milione di euro di valore. Non dimenticare che devi pagare il costo del notaio.

Quanto costa atto di donazione ai figli?

Le donazioni ai figli scontano un'aliquota del 4% sul valore della donazione al netto della franchigia fino ad € 1.000.000,00=. Fino ad un milione di euro, dunque, non si paga l'imposta di donazione: ciò vale anche in caso di donazioni plurime nel tempo.

Quanto costa dal notaio fare una donazione di una casa?

I costi della donazione di un immobile Il corrispettivo del notaio è variabile in base al valore del bene e alla complessità dell'atto, in ogni caso, orientativamente, si può indicare una cifra che parte dai 2 mila euro a salire.

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