Quanto costano 200 metri cubi di gas

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QUANTO COSTA UN MC DI GAS NATURALE METANO

1) IL PREZZO DEL GAS METANO PER I CLIENTI RESIDENZIALI

Il gas naturale (cioè, in pratica il metano) si misura in metri cubi standard (Smc), ma il prezzo è molto variabile in base alla zona, al tipo di contratto, ai consumi, al variare del costo della materia prima, etc. Tipicamente, comunque, un metro cubo di gas metano costa, nei contratti residenziali in regime a maggior tutela, da 0,7 a 1,2 euro. I prezzi sono tanto più bassi quanto più il consumo è elevato, aggirandosi sugli 1,1-1,2 euro/mc per i consumi inferiori a 200 mc all'anno. La differenza geografica, invece, è relativamente piccola, dell'ordine al massimo di 5 centesimi a mc. I fornitori del gas naturale sul mercato libero possono proporre tariffe più basse (agendo sulla quota variabile dei cosiddetti "servizi di vendita") finanche del 10% rispetto al mercato a maggior tutela, il che si può quindi tradurre in un risparmio fino a 100-150 euro l'anno a seconda dei propri consumi. Tuttavia, le offerte del mercato libero non sono tutte convenienti, quindi occorre stare attenti e non aspettarsi più di un 7% di sconto in media.

2) LE SINGOLE VOCI DI SPESA CHE FORMANO IL PREZZO DEL GAS

Quali sono le singole voci di spesa per un utente domestico di gas naturale con un contratto nel regime a maggior tutela? Quando pagate il gas con una normale bolletta, in realtà pagate tre voci: (1) i servizi di vendita (in pratica il costo della materia prima più la vendita al dettaglio, all'ingrosso e gli oneri aggiuntivi), (2) i servizi di rete (che includono il trasporto, lo stoccaggio, la distribuzione, etc.), e (3) le imposte, ovvero l'Iva e le accise varie. I servizi di vendita rappresentano circa il 50% della spesa della bolletta, e quindi della spesa annua per il gas: comprendono il costo della materia prima, che pesa per il 41% sul totale, mentre il restante 8% è dato da vendita al dettaglio, all'ingrosso e oneri aggiuntivi. I servizi di rete, invece, rappresentano il 18% del totale e sono tariffe stabilite dall'AEEG per tutti i clienti, mentre le imposte pesano addirittura per il 30% del totale, ed includono l'imposta sul consumo (17%), l'addizionale regionale (2%) e l'Imposta sul Valore Aggiunto (22% da luglio 2013).

3) LE BOLLETTE DI ACCONTO E DI CONGUAGLIO

Le bollette elettriche o del gas possono essere di due tipi: di acconto o di conguaglio. Le bollette di acconto sono basate su consumi presunti, per la mancanza di un'effettiva lettura del contatore, pertanto contengono l'ultima lettura rilevata, il consumo presunto e l'importo da pagare entro una determinata scadenza, e l'utente è invitato a comunicare al fornitore la lettura del contatore se il consumo stimato differisce molto da quello effettivo. Le bollette di conguaglio, invece, sono basate sui consumi effettivi, grazie a una reale lettura del contatore e riportano, fra i numerosi dati, la lettura effettiva su cui la fattura si basa, gli acconti già pagati, l'importo a conguaglio ottenuto detraendo dall'importo totale la somma degli importi già fatturati, il preavviso dei consumi presunti su cui sarà calcolata la prossima bolletta. Questo meccanismo dell'"acconto" e del "conguaglio" può talvolta dar luogo a fenomeni spiacevoli, quali l'invio di "maxi-bollette" o richiesta di acconti illegittimi.

4) LA NUOVA BOLLETTA "TRASPARENTE"

L'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ha reso obbligatorie, dal 1° gennaio 2011, in ottemperanza alle norme europee, le bollette "semplificate" per le forniture di elettricità o gas, o per quelle congiunte di gas ed elettricità (i cosiddetti contratti dual fuel). Le nuove bollette, che adottano uno schema unico valido sia per l'elettricità sia per il gas, devono essere corredate da spiegazioni e risultare più facilmente confrontabili fra loro, in modo da garantire una maggior trasparenza non solo dei prezzi ma anche delle clausole contrattuali, e da permettere così ai clienti di valutare la convenienza o meno per il proprio caso specifico. Le nuove bollette contengono anche informazioni aggiuntive per agevolare i clienti nel rapporto con i fornitori (ad es., come inoltrare un reclamo, le procedure da seguire in caso di mancato o tardivo pagamento della bolletta, etc.) ed informazioni sul tipo di produzione elettrica utilizzata: ad es., da rinnovabili, a carbone, a olio combustibile o a gas.

5) PERIODICITÀ DI LETTURA DEL CONTATORE DEL GAS

Il tentativo di lettura del contatore del gas deve essere effettuato con una periodicità legata al consumo, misurato in metri cubi (mc), come stabilito da un'apposita delibera dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas (n.229/01): gli esercenti sono tenuti a inviare presso il Cliente un operatore - dotato di tesserino di riconoscimento - con l'incarico di eseguire la lettura: almeno una volta l’anno per i clienti con consumi fino a 500 mc/anno; almeno una volta ogni sei mesi per i clienti con consumi superiori a 500 mc/anno e fino a 5.000 mc/anno; almeno una volta al mese per i clienti con consumi superiori a 5.000 mc/anno, tranne i mesi con consumi storici inferiori del 90% rispetto a quelli medi mensili. Si parla di "tentativo di lettura" e non alla lettura effettiva perché molti contatori si trovano all’interno delle abitazioni, pertanto non è sempre possibile per il letturista visionarli e acquisire il dato. In tal caso, però, il venditore deve essere in grado di dimostrare che ha inviato il letturista per leggere il contatore.

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