Quanto dura la fase acuta del raffreddore

Risorse sull’argomento

  • Il raffreddore è dovuto a molti virus diversi.

  • Di solito, il raffreddore si trasmette quando le mani di un soggetto entrano in contatto con le secrezioni nasali di un altro soggetto infetto.

  • I raffreddori di solito iniziano con mal di gola o gola irritata o con sensazione di disagio nel naso, seguita da starnuti, secrezione nasale, tosse e sensazione generale di malessere.

  • Il medico formula la diagnosi in base ai sintomi.

  • Una buona igiene, compreso il lavaggio frequente delle mani, rappresenta il modo migliore di prevenire i raffreddori.

  • Riposo, decongestionanti, paracetamolo e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS, come l’ibuprofene) possono contribuire ad alleviare i sintomi.

Il raffreddore comune è tra le malattie più frequenti. È provocato da molti virus diversi (rinovirus, adenovirus, coronavirus e metapneumovirus umano), ma nella maggior parte dei casi è dovuto ai rinovirus (dei quali esistono più di 100 sottotipi). I raffreddori causati dai rinovirus insorgono più frequentemente in primavera e in autunno. Altri virus causano malattie simili al raffreddore comune in altri periodi dell’anno.

Il raffreddore si diffonde in particolare quando le mani di un soggetto entrano in contatto con le secrezioni nasali di un altro soggetto infetto. Tali secrezioni contengono i virus del raffreddore. Quando il soggetto si tocca la bocca, il naso o gli occhi, i virus entrano nell’organismo causando raffreddore. Meno frequentemente, il raffreddore si diffonde quando i soggetti respirano l’aria contenente goccioline provenienti dalla tosse o dagli starnuti di un individuo infetto. Il raffreddore è più contagioso nei primi uno-due giorni successivi allo sviluppo dei sintomi.

La predisposizione a contrarre un raffreddore non aumenta in presenza di una o più delle seguenti condizioni:

  • Prendere freddo

  • Stato di salute generale e abitudini alimentari

  • Presenza di un’anomalia del naso o della gola (come tonsille ingrossate o adenoidi)

I sintomi del raffreddore esordiscono da uno a tre giorni dopo l’infezione. Spesso, il primo sintomo è il mal di gola o la gola irritata oppure una sensazione di disagio nel naso. Successivamente, il soggetto comincia a starnutire, si verifica gocciolamento nasale e un lieve malessere generale. La febbre non è un sintomo comune, ma una temperatura lievemente elevata può comparire all’inizio del raffreddore. In una prima fase, le secrezioni dal naso sono acquose e chiare e possono essere fastidiosamente abbondanti; successivamente diventano più consistenti, opache, di colore verdastro e meno copiose. Molti soggetti sviluppano anche una leggera tosse. Solitamente i sintomi scompaiono in quattro-dieci giorni, sebbene spesso la tosse perduri nella seconda settimana.

  • Valutazione medica

Il medico in genere effettua la diagnosi di raffreddore in base ai sintomi tipici. Febbre alta, grave cefalea, eruzione cutanea, difficoltà respiratorie e dolore toracico suggeriscono che non si tratta di un raffreddore comune.

Generalmente, per la diagnosi non è necessario ricorrere agli esami di laboratorio. Nel sospetto di complicanze, il medico può richiedere analisi del sangue e radiografie.

Poiché molti virus diversi possono provocare raffreddore e ogni virus si modifica leggermente nel tempo, ancora non è stato possibile sviluppare un vaccino efficace.

La misura preventiva migliore consiste nell’osservare una buona pratica igienica. Poiché molti virus del raffreddore si diffondono tramite il contatto con le secrezioni di un soggetto infetto, possono essere utili le seguenti misure:

  • I soggetti con sintomi del raffreddore e coloro che vivono e lavorano con loro devono lavarsi frequentemente le mani.

  • Si deve tossire e starnutire in fazzoletti che devono essere accuratamente smaltiti subito dopo l’utilizzo.

  • Se possibile, i soggetti che presentano sintomi dovrebbero dormire in una stanza a parte.

  • I soggetti che tossiscono o starnutiscono a causa del raffreddore devono evitare di andare a scuola o al lavoro, ove potrebbero infettare altri soggetti.

  • Anche pulire con un disinfettante gli oggetti e le superfici condivise può essere d’aiuto per ridurre la diffusione dei virus del raffreddore comune.

Nonostante la loro popolarità, l’echinacea, lo zinco e la vitamina C ad alte dosi (fino a 2.000 milligrammi al giorno) non prevengono né trattano il raffreddore, così come non lo fa il consumo di agrumi.

  • Riposo a casa per evitare la trasmissione ad altre persone

  • Molti liquidi e suffumigi

  • Ove necessario, farmaci da banco per alleviare i sintomi

Le persone affette da un raffreddore devono stare al caldo e a proprio agio, riposare e cercare di evitare la trasmissione dell’infezione ad altri restando in casa. L’assunzione di liquidi o l’uso di un umidificatore nebulizzatore a freddo possono contribuire, sebbene in modo limitato, a mantenere le secrezioni fluide e a facilitarne l’espulsione. I vaporizzatori che producono vapore caldo possono causare ustioni se qualcuno si avvicina troppo o rovescia accidentalmente un dispositivo pieno di acqua calda.

I farmaci antivirali attualmente disponibili non sono efficaci contro il raffreddore. Gli antibiotici non sono efficaci nei soggetti affetti da raffreddore comune, perfino in caso di muco colorato o consistente proveniente dal naso o espulso con la tosse.

L’ echinacea Echinacea L’echinacea è una pianta selvatica perenne contenente numerose sostanze biologicamente attive. Diverse parti della pianta sono utilizzate a scopo medicinale. (Vedere anche Panoramica degli integratori... maggiori informazioni , i preparati allo zinco Zinco In piccole quantità lo zinco, un minerale, è necessario per molti processi metabolici. Fra le fonti alimentari di zinco vi sono le ostriche, la carne di manzo e i cereali fortificati. Gli integratori... maggiori informazioni e la vitamina C Carenza di vitamina C Nei Paesi industrializzati, la carenza di vitamina C può manifestarsi a causa di una dieta povera di vitamina C, tuttavia la carenza grave (che causa lo scorbuto) è rara. L’assunzione di una... maggiori informazioni sono stati suggeriti come trattamento. Alcuni piccoli studi hanno dimostrato l’efficacia di queste sostanze, altri hanno dimostrato la loro inefficacia. Ma nessun grande studio clinico ben progettato ne ha confermato l’efficacia. Persino quando gli studi hanno dimostrato un beneficio, questo è stato minimo. Ad esempio, quando lo zinco ha abbreviato la durata dei sintomi del raffreddore, l’ha ridotta di meno di 1 giorno. Quindi, la maggior parte degli esperti non consiglia questi integratori come terapia.

Vari prodotti da banco ben conosciuti aiutano ad alleviare i sintomi del raffreddore. Poiché tali metodi non guariscono l’infezione, che solitamente si risolve dopo una settimana a prescindere dal trattamento provato, i medici ritengono che il loro impiego sia a discrezione del soggetto, in base alla gravità della sintomatologia. Vengono utilizzati diversi tipi di farmaci:

  • Decongestionanti, che aiutano ad aprire le vie nasali ostruite

  • Antistaminici, che aiutano a ridurre la secrezione nasale

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o paracetamolo, che possono alleviare i dolori e abbassare la febbre

  • Sciroppi per la tosse, che possono facilitare l’atto del tossire fluidificando le secrezioni e promuovendone l’eliminazione (espettoranti) o che possono sopprimere la tosse (sedativi della tosse)

Questi farmaci sono spesso disponibili in commercio in associazione ad altri, ma possono anche essere acquistati in formulazioni separate.

Per alleviare la congestione nasale, i decongestionanti per inalazione sono preferibili a quelli da assumere per via orale. Comunque, utilizzando sostanze da inalare per più di 3-5 giorni, quindi interrompendole, la congestione potrebbe manifestarsi in forme peggiori di quelle iniziali. L’ipratropio, uno spray nasale disponibile soltanto su ricetta, aiuta a ridurre la secrezione nasale.

Antistaminici meno recenti, come la clorfeniramina, possono causare sonnolenza. Gli antistaminici più recenti, come la loratadina, provocano sonnolenza con minore facilità, ma non sono efficaci per il trattamento del raffreddore comune.

I decongestionanti e gli antistaminici non devono essere somministrati a bambini di età inferiore ai 4 anni.

I sedativi della tosse di norma non sono consigliati poiché nel corso di un’infezione virale lo stimolo della tosse è utile per liberare le vie aeree dalle secrezioni e dalle impurità. Tuttavia, se la tosse è talmente grave da disturbare il sonno o causare intenso malessere la si può trattare con un sedativo.

Quanto dura la fase acuta del raffreddore

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Quanto dura la fase acuta del raffreddore

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Quanto dura il raffreddore fase acuta?

Il raffreddore dura in media dai 5 ai 10 giorni. Quando i tempi di recupero superano le 2 settimane, i sintomi potrebbero derivare da altre cause ed è quindi il caso di consultare il medico. Un controllo va fatto anche quando si prende il raffreddore più di 5 volte all'anno, oppure quando i sintomi diventano cronici.

Quanto dura il picco del raffreddore?

Si può essere contagiosi sin dal giorno prima della manifestazione della malattia e continuare a esserlo per diverse settimane. Di norma, i sintomi del raffreddore raggiungono il picco 2-3 giorni dopo l'infezione.

Come si capisce quando passa il raffreddore?

La completa guarigione dal raffreddore avviene normalmente nel giro di 5-10 giorni, ma in alcuni casi può richiedere tempi più lunghi. Nel caso i sintomi persistano per più di due settimane senza attenuarsi è bene considerare l'eventuale presenza di altri problemi come sinusiti o allergie.

Come si evolve il raffreddore?

I sintomi del raffreddore esordiscono da uno a tre giorni dopo l'infezione. Spesso, il primo sintomo è il mal di gola o la gola irritata oppure una sensazione di disagio nel naso. Successivamente, il soggetto comincia a starnutire, si verifica gocciolamento nasale e un lieve malessere generale.