Friedrich il viandante sul mare di nebbia

Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich è uno di quei quadri da vedere almeno una volta nella vita

Quanti di noi almeno una volta nella vita si sono imbattuti nel celeberrimo quadro di Caspar David Friedrich, il Viandante sul mare di nebbia? La figura di un uomo ritratto di spalle si erge al di sopra di un precipizio roccioso e da lì osserva l’orizzonte che si apre davanti ai suoi occhi. Il quadro è stato definito il “manifesto della pittura romantica” ed è conservato in Germania, nella Hamburger Kunsthalle di Amburgo.

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Friedrich il viandante sul mare di nebbia

© Camilla Nardelotto – Il viandante sul mare di nebbia, Caspar David Friedrich (1817)

La descrizione del quadro

Il Viandante sul mare di nebbia ritrae una figura solitaria e ritratta di spalle, che volge lo sguardo verso l’infinito. L’uomo nel quadro è un viaggiatore che indossa un soprabito scuro e con la mano destra si appoggia ad un bastone da passeggio. L’uomo si erge al di sopra di un precipizio roccioso e da lì osserva il paesaggio circostante, un paesaggio di cime montuose e colline, avvolte da una nebbia fittissima. Caspar David Friedrich è ritenuto un grande paesaggista, meticoloso nella rappresentazione di luoghi naturali. Non a caso si ispirava a posti realmente esistenti. Sullo sfondo dell’opera si staglia lo Zinkelstein, la collina della Svizzera sassone, e a sinistra è rappresentato il Rosenberg, mentre il precipizio roccioso altro non è che il Kaiserkrone, un gruppo collinare della Sassonia.

Caspar David Friedrich e il sublime

«Devo essere solo e sapere che sono solo per poter vedere e sentire pienamente la natura. Devo compiere un atto di osmosi con quello che mi circonda, diventare una sola cosa con le mie nuvole e le mie montagne per poter essere quello che sono.»

Sono queste le parole del pittore tedesco Caspar David Friedrich in merito alla sua celeberrima opera. Il quadro, dipinto nel 1818, è considerato il manifesto della pittura romantica. Protagonista indiscusso non è più l’uomo, ma il paesaggio naturale. Ed è proprio per questo che Friedrich è ritenuto un grande paesaggista capace di esprimere il concetto di “sublime” come nessun pittore è riuscito a fare. Il “sublime” è stato già trattato dal filosofo tedesco Immanuel Kant alla fine del Settecento nella sua opera “Critica del Giudizio”. Kant cerca di darne una definizione: si tratta in sostanza di una dialettica in continua tensione tra lo sgomento che l’uomo prova di fronte alla grandezza della natura e l’esaltazione dell’individualità. L’uomo riconosce la propria unicità davanti alla natura selvaggia e immensa e vi si abbandona.

“L’uomo si abbandona all’immaginazione e alla ragione, la quale ultima, pur unendosi all’immaginazione senza alcun fine determinato, la estende, e insieme trova che tutta la potenza dell’immaginazione stessa è inadeguata alle sue idee.”

L’Hamburger Kunsthalle di Amburgo

Il Viandante sul mare di nebbia si trova attualmente all’Hamburger Kunsthalle di Amburgo. Il museo è stato fondato nel 1868 e la struttura adibita per ospitare arte antica, moderna e contemporanea. Oltre al Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich vi è anche Il mare di ghiaccio (in tedesco Das Eismeer). Oltre a Friedrich vi sono anche alcune opere di Édouard Manet, Gian Lorenzo Bernini e Albrecht Dürer.

Hamburger Kunsthalle

Glockengießerwall, 20095 Amburgo

Aperto dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18. Giovedì dalle 10 alle 21. Lunedì chiuso.

Costo biglietto 14 euro, ridotto 8 euro

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Friedrich il viandante sul mare di nebbia

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Immagine di copertina: © Viandante sul mare di nebbia – immagine tratta dal video del canale Youtube “Artesplorando“

È il 1818 quando Caspar David Friedrich dipinge uno dei quadri più evocativi della storia dell’arte: Il viandante sul mare di nebbia (Der Wanderer über dem Nebelmeer) oggi conservato alla Hamburger Kunsthalle. Come e perché quest’opera divenne così celebre? Cosa suggerisce alla mente dell’osservatore del XXI secolo? Perchè, infine, sarà proposto un confronto con l’Infinito di Giacomo Leopardi?

Iniziamo da un’accurata descrizione dell’opera!

Friedrich il viandante sul mare di nebbia
Caspar David Friedrich, Il viandante sul mare di nebbia, 1818, Hamburger Kunsthalle.

Analisi dell'opera: Il viandante sul mare di nebbia

L’osservatore volge gli occhi a una scena che avviene in controluce: dal basso emerge il profilo d’uno sperone roccioso maculato di muschi ed erbe sul quale poggia in riposo, seppure in piedi, la figura di un uomo avvolto nel suo abito verde smeraldo. Il viandante solitario mostra una statica plasticità nel suo essere in contemplazione. Si osservino il bastone da passeggio, tenuto nella mano destra e puntato su una roccia poco dietro, e la gamba sinistra, piegata a fare un passo prossimo al precipizio, certa del limite. L’immagine del viandante si staglia decisa nell’affascinante contrasto cromatico del verde dell’abito con il rosso della nuvola di capelli scompigliati e mossi dal vento.

In secondo piano, ma non meno rilevante, un paesaggio vago e indefinito si apre allo sguardo dell’osservatore e del viandante. Qui le nuvole tendono a salire, suscitando vaghezza di sentimenti e di visioni. Al movimento sfuggente e immobile di queste, si contrappongono le immagini certe di cime rocciose, coronate e non da alberi. Più si osa ad andare oltre con lo sguardo e più le cime si tingono di celeste, secondo la lezione (già allora caratterizzata da un tocco di ‘romanticismo’) della prospettiva aerea di Leonardo da Vinci.

Il fascino della Rückenfigur

Mai conosceremo il volto del Viandante sul mare di nebbia e, forse, è in questa scelta di rappresentare la figura di spalle (Rückenfigur) che si cela il segreto del fascino di questo dipinto.

La tradizione della Rückenfigur è certamente sostanziosa, lo stesso Friedrich ne sperimentò l’utilizzo in altri suoi dipinti come ad esempio nel dipinto Donna al tramonto del sole e Due uomini contemplano la luna. Rimane la convinzione tuttavia che la maestria di Friedrich stia proprio nell’aver fatto di questa figura, in questo dipinto, il centro del quadro. Centro prospettico, visivo e, in parte, centro di convergenza della tensione verso l’alto delle nebbie e della gravità terrena che pianta il viandante a terra.

  • Friedrich il viandante sul mare di nebbia
    Donna al tramonto del sole
  • Friedrich il viandante sul mare di nebbia
    Due uomini contemplano la luna
Friedrich il viandante sul mare di nebbia
Caspar David Friedrich, Le bianche scogliere di Rügen.

Un mare di isole montuose

Un altro tratto tipico della pittura di Caspar David Friedrich è la predilezione per soggetti di tipo paesaggistico. Oltre ad atmosfere marine che ritroviamo in celebri opere come Il monaco in riva al mare e Il mare di ghiaccio, Friedrich esplora l’universo montuoso e lo fa cogliendo l’immensità dei giganti petrosi e la vastità delle valli. L’attenzione atmosferica non si placa e diviene medium prospettico e luministico.

Protagonista della maggior parte delle opere di questo pittore tedesco, considerato uno dei principali attori dell’arte romantica, è la natura nel suo svolgersi e cambiare. Tramonti, albe, tempeste nella loro vaghezza e nei loro giochi di luce sono infatti i momenti preferiti dall’artista per le sue tele. Sono questi i fenomeni che generano nell’uomo quel sentimento del sublime che sgorga da un confronto, senza filtri, del proprio io con la natura. Nel rapporto diretto uomo natura, nell’Ottocento, ci si percepisce protagonisti di un dialogo con l’infinito e una delle poche strade per far parte di questo scambio è l’atteggiamento della contemplazione.

Ecco allora il bisogno di bloccare sulla tela il ricordo, l’ambiente, l’emozione profonda vissuta sulla propria pelle o immaginata sulla pelle altrui, sono le motivazioni che probabilmente spinsero Friedrich a dare vita a queste atmosfere idilliache e al tempo stesso reali. Il pittore lo fa mescolando, a tratti distopicamente, lontananza e vicinanza e conferendo al vuoto, all’aria, all’infinito un nuovo ed essenziale valore pittorico.

Friedrich il viandante sul mare di nebbia
Caspar David Friedrich, Paesaggio roccioso nell’Elbsandsteingebirge

Friedrich il viandante sul mare di nebbia
Caspar David Friedrich, Ricordi del Riesengebirge

Il Viandante sul mare di nebbia e l'Infinito di Giacomo Leopardi: espressioni sublimi!

Nella teorizzazione filosofica Schlegeliana di inizio Ottocento la bellezza e quindi l’arte sono direttamente connesse alla sfera della soggettività umana e alla messa in opera dell’io. Questo abbiamo visto essere preponderante nell’opera di Friedrich e scopriamo esserlo anche nella poetica leopardiana.

I due uomini con le celebri opere scelte da noi e realizzate a distanza di pochi mesi l’una dall’altra (Il viandante sul mare di nebbia e l‘Infinito) indagano l’universo attorno a loro ricercando, forse anche inconsciamente, quel sublime che è «infinita pienezza e infinita armonia».

Nel celebre idillio, studiato e scritto dal poeta recanatese nel 1819, viviamo quello slancio verso l’infinito, all’interno del quale percepiamo contemporaneamente una profonda nostalgia di totalità e un sentimento di stupore per l’intuizione di questa.

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

– 

Se la siepe l’avessimo dentro, ad aprirsi davanti a noi potrebbe essere uno dei tanti paesaggi sublimi di Friedrich!

Cosa rappresenta il quadro di Friedrich?

Il Viandante sul mare di nebbia (Der Wanderer über dem Nebelmeer), è il dipinto più noto e famoso di Caspar David Friedrich. È considerato il manifesto della pittura romantica. Oggi, inoltre, è considerato una icona che rappresenta il piacere del viaggiare.

Chi rappresenta il Viandante sul mare di nebbia?

VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA, SIMBOLOGIA Particolare è l'interpretazione data al bastone al quale si regge il viandante: si tratta infatti delle illusioni, che sorreggono l'uomo nella sua esistenza, facendo riferimento dunque alla poetica romantica di Giacomo Leopardi.

Cosa esprime il Viandante sul mare di nebbia?

Nell'opera icona del Romanticismo tedesco, il viaggiatore rappresenta l'imperfezione e l'inferiorità dell'essere umano di fronte alla maestosità e alla grandezza della natura: in questa contemplazione dell'indefinito e dell'infinito paesaggio si nascondono simboli religiosi e misterici.