Dopo la puntura di gonasi quando avere rapporti

Pubblicato il 28 Luglio 2014

Buongiorno Dottore,
conosco al sua illustre fama.
Quindi si seguito troverà alcune delle mie domande a cui spero viva mente potrà dare una risposta:

  1. Il clomid influisce sul muco cervicale?
    Si, il clomid può ridurre la quantità di muco cervicale, essendo un antiestrogeno.
  2. Una infezione da mycoplasma può incidere sulla qualità del muco cervicale?
    Si l’infezione da mycoplasma incide sul muco cervicale, in ogni caso è sempre consigliabile trattare questa infezione.
  3. Con un ciclo di 28 giorni, mestruazioni sino al 5 giorno, si può essere fertili al 7 giorno con follicoli di 9mm con stimolazione da clomid ?
    Si è fertili quando il follicolo raggiunge un diametro superiore ai 16-18mm, a prescindere dal giorno del ciclo.
  4. Gli spermatozoi dopo un rapporto quanto tempo possono sopravvivere nel tratto cervicale?
    Gli spermatozoi restano vitali nelle vie genitali femminili fino a 72h.

  5. E’ vero che fumare quotidianamente droghe leggere riduce notevolmente la qualità degli spermatozoi ed anche se si hanno rapporti in giorni alterni ? la qualità dello sperma può rimanere scadente?
     Il fumo sia di sigarette che di droghe leggere può peggiorare la qualità del liquido seminale, sarebbe sempre opportuno smettere o ridurre il più possibile.
  6. SONOISTEROSALPINOGRAFIA: fare questo tipo di diagnosi può aiutare ad instaurare una gravidanza? ma nel caso in cui si fosseroo avuti rapporti nel 4 giorni precedenti l’esame ..Mi chiedo questo esame può avere pulito completamente quanto fosse presente a livello tubarico e nel tratto cervicale o possono essere rimasti spermatozoi nel tratto cervicale e poi essere risaliti nelle tube dopo l’indagine e aver fecondato ovulo?
    La sonoisterosalpingografia può liberare piccole ostruzioni a livello tubarico eventualmente presenti, in ogni caso è sempre opportuno evitare rapporti non protetti nei giorni precedenti all’esame.
  7. Se si fa al puntura di gonasi con un follicolo di 18 mm quanto tempo dopo la puntura generalmente potrebbe scoppiare il follicolo?
    Il gonasi induce il picco dell’ovulazione dopo 34-36 ore.
  8. Il liquido seminale di un uomo e sempre fertile anche dopo periodi di astinenza superiori ai 10 giorni?
    L
    a qualità del liquido seminale è molto variabile, in ogni caso gli spermatozoi sono presenti anche dopo astinenze più prolungate; ai fini della gravidanza l’astinenza ideale tuttavia è di 2-5 giorni.

 Filippo Maria Ubaldi MD MSc

Clinical Director
GENERA, Centers for Reproductive Medicine
Clinica Valle Giulia – Rome
Poliambulatorio Salus – Marostica (VI)
GENERA Umbertide (PG)
Clinica Ruesch – Naples
www.generaroma.it

Argomenti

  • Clomid
  • Sessualità
  • Spermatozoi

Come raggiungere l’obiettivo più ambito da una coppia che si ama: avere un bambino.

“Io e mia moglie abbiamo cercato di avere un bambino per circa 2 anni e mezzo, passando per un´infinità di medici ed esami, nonostante la maggior parte di loro non avesse diagnosticato dei veri problemi. Insomma: infertilità di primo tipo (quella non spiegata, “sine causa”).

Premesso che alla fine siamo riusciti ad ottenere il bambino in modo naturale, vorrei raccontare a tutti gli interessati le nostre conclusioni, tenuto conto della significativa esperienza maturata in tutto questo tempo e tutte le nostre analisi e vicissitudini, perché – quando ancora “lottavamo” – mi sarebbe piaciuto che qualcuno mi avesse dato dei veri consigli spassionati.

In quei momenti infatti la confusione è tanta e “purtroppo“ molti (ma non tutti) medici sono più orientativi al business che al paziente. I migliori consigli li abbiamo trovati sui vari “forum” internet, ma anche lì c´è tanta (troppa) confusione: ognuno può dire quello che vuole (come è giusto), ma così facendo si ottiene un miscuglio di pareri “anche contrapposti, alcuni superficiali e non verificati“ che ti stordiscono.

Prima delle riflessioni, però, ecco la nostra “carrellata” di visite, analisi e responsi, per far capire a tutti perché siamo arrivati alle nostre considerazioni, che spero possano aiutare molti.

Cronistoria di TENTATIVI E SBATTIMENTI (e la sensazione che va sempre peggio…)

Settembre 2005: informata la ginecologa del desiderio di voler un figlio, ci viene suggerito di provare tentativi naturali mirati per 3 mesi;

Gennaio-Febbraio 2006: passati tre mesi (e altrettanti cicli) senza successo, la ginecologa ci consiglia prima un PCT test e, al ciclo successivo, un monitoraggio follicolare. IL PCT dà un risultato “scarso” (poco muco e pochi spermatozoi attivi al suo interno) e il monitoraggio follicolare evidenzia “a detta del ginecologo“ una LUF: il follicolo non “esplode” e pertanto l´ovulo non può entrare in contatto con lo spermatozoo anche se vi ci avvicinasse (nota: come verrà scritto più avanti, dopo 1 anno e mezzo un altro ginecologo si accorse che QUEL PCT non era attendibile perché eseguito con 3 giorni circa di ritardo rispetto al momento giusto (poco prima dell´ovulazione), ma il ginecologo che lo aveva eseguito non ci disse niente di tutto ciò NE´ ce lo fece rifare). Quanto al monitoraggio e alla LUF, a quel punto il ginecologo ci consigliò già dal ciclo successivo di prendere il clomid per sostenere l´ovulazione ed una inseminazione intrauterina IUI per agevolare il contatto. Premetto che per noi il costo della IUI privata non era un problema perché sia io che mia moglie abbiamo una buona assicurazione sanitaria (e forse questo ha indotto i medici all´interventismo…).

Febbraio 2006 inesperti e titubanti, seguiamo le indicazioni del ginecologo: clomid, iniezione di GONASI per far scoppiare il follicolo e IUI: risultato negativo. Voglio subito sottolineare una cosa: nessuno, in quel momento, ci sottolineò sufficientemente le basse probabilità che statisticamente “anche su una coppia sana – presenta la IUI, e quindi fu grande il nostro scoraggiamento in quell´occasione. Si inizia a pensare “ma allora sono grave”, “ma cosa abbiamo”… ma se il medico avesse sottolineato adeguatamente che la IUI ha sempre risultati del 15%, probabilmente non saremmo entrati in un loop di negatività. Oltretutto, col senno di poi, ci siamo accorti che il momento dell´inserimento del seme era stato fatto quando erano passate 48 ore (e non 36) dall´iniezione di GONASI… Ma noi che ne sapevamo…

Marzo 2006: lo stesso ginecologo ci consiglia, dopo il primo fallimento IUI, un controllo alle tube (isterosalpingografia): eseguito, il risultato è che le tube sono a posto, ma tenuto conto che l´esame prevede raggi X, ci consiglia per questo ciclo di non fare tentativi (l’ovulo potrebbe essere stato danneggiato dai raggi). Nello stesso periodo ci consiglia anche l´isteroscopia, che rileva due piccoli polipetti intrauterini (uno di mezzo e uno di un centimetro). Sono piccoli ma lui dice che forse è meglio toglierli, cosa che facciamo il mese stesso. Il controllo viene fatto con uno strumento ad “aria” non ad acqua (da altre parti ho sentito dire che è meglio ad acqua). A fine intervento, però, ci viene detto che occorre fare un controllo al ciclo successivo per vedere se si sono verificate aderenze post-operatorie (prima non era stato detto), e ci preoccupiamo perché l´aria compressa nell´utero, nel ciclo successivo, avrebbe potuto causare l´inutilizzabilità anche di quel ciclo. Ad ogni modo il controllo lo facciamo e troviamo anche le aderenze, che però vengono eliminate nel corso dello stesso controllo. Finito il check speriamo di avere sufficienti giorni per permettere all´utero di riprendersi dall´aria e di “funzionare” bene per il resto…! Però, niente di fatto, nessuna gravidanza.

Aprile 2006: clomid + tentativi naturali, ma niente.

Maggio 2006: decidiamo, col medico, un altro tentativo IUI: risultato negativo ma almeno questa volta sono state rispettate le 36 ore dall´iniezione al utilizzo del seme… Lo sconforto è sempre maggiore (nessuno, anche questa volta, ci aveva ribadito le basse probabilità della tecnica) e medico che inizia a parlare di FIVET.

Giugno 2006: prima di andare di FIVET il medico ci consiglia di aumentare il muco di mia moglie con clomid + 2 iniezioni di FOSTIMON, con monitoraggio + iniezione per far scoppiare follicolo + rapporti naturali. Risultato: negativo.

Luglio 2006: questa volta solo 5 iniezioni di Fostimon + monitoraggio + rapporti naturali: succede che si rileva un unico (di solito erano di più) follicolo maturo già al nono giorno (prestissimo rispetto al solito!) e niente di fatto. Probabilmente è stato un ciclo anovulatorio e il follicolo era vuoto. A quel punto io e mia moglie pensiamo, sempre più nello sconforto, che la strategia de “il piccolo chimico” le ha squilibrato il ciclo, quindi decidiamo di cambiare ginecologo e andiamo da uno dei più famosi di Roma (i nomi li posso fornire separatamente: ).

Luglio 2006: il nuovo ginecologo, peraltro molto famoso per le ICSI, ci dice che in 6 mesi abbiamo fatto anche troppo, di stare calmi e di passare un´estate tranquilla provando naturalmente, e di fare, nel frattempo, una serie di test di sangue e seme (tutta la trafila di esami, non pochi…, che si fa per le ICSI, anche se non era affatto deciso che quella sarebbe stata la strada).

Settembre 2006: i rapporti naturali durante l´estate continuano a non dare risultati; andiamo dal nuovo ginecologo e questo riscontra tra le tante analisi richieste da lui che io nel liquido seminale ho “anticorpi antispermatozoi” per circa il 40%, che, a suo dire, non permettono agli spermatozoi di muoversi liberamente e che causano un “addensamento” degli spermatozoi rendendoli inutilizzabili. Nota Bene 1) il medico mi aveva chiesto di fare questo test in uno specifico laboratorio di Roma, l´unico che usava il metodo IBT; 2) avevo già fatto, negli ultimi 6 mesi, ben 2 controlli “tradizionali” del liquido seminale, che aveva riscontrato un liquido nella norma senza agglutinazioni particolari. Comunque, con questo risultato, il medico ci dice che non ci resta che l´ICSI; un estremo tentativo sarebbe potuto essere effettuato con una cura di 2 mesi cortisone su di me, per provare a neutralizzare questi anticorpi, e poi una IUI, ma il medico era un po´ scettico. Io e mia moglie, per cercare di evitare il trauma dell´ICSI, decidiamo di provare prima questa seconda strada (cortisone+IUI). Nel frattempo, inutile a dirlo, morale sempre più in basso. Ma possibile che per i medici il morale non conta niente?

Novembre 2006: continuo la cura di cortisone e nel frattempo proviamo anche rapporti naturali, ma non hanno successo e addebitiamo i fallimenti agli anticorpi. Nel frattempo, però, rifletto sul fatto che in entrambi i precedenti spermiogrammi classici era emerso un liquido normale, senza agglutinazioni, anche dopo 4 ore. Ma allora, mi domando, quand´è che questo spermatozoi si addensano?? Decido di andare allora da un andrologo (quello di prima era un ginecologo) per chiedere chiarimenti, ma prima decido di rifare l´analisi degli anticorpi in un altro centro che usa un altro metodo (il MAR TEST), più vecchio ma più diffuso, ma il risultato: negativo, nessun anticorpo!! Insomma, grande confusione. L´andrologo consultato mi dice che lui è il massimo esperto degli anticorpi antispermatozoi, che ha anche scritto degli studi su questo tema e dà ragione al precedente ginecologo, facendo poi però una battuta su quest´ultimo (perché lo conosceva): “è molto bravo, però attenzione che lui ragiona sempre in ottica ICSI”…. Mmmmm. Poiché questo andrologo era un grande sostenitore del metodo IBT, che era quello che mi aveva dato il risultato positivo, non parlo subito del MAR test negativo, immaginando che me lo avrebbe bocciato a priori perché più vecchio, anzi voglio testarlo e gli racconto che ad un mio amico era emerso un esame “fatto con metodo IBT – con risultato “negativo”, e un altro esame “fatto con MAR test – con risultato positivo (in altre parole, il contrario di quanto era successo a me), e lui mi dice che era possibile perché il MAR test è meno preciso è può considerare “positive” situazione “negative”… Insomma: il contrario di quello che era successo!!! Ma allora che sta dicendo?? Confusione sempre maggiore… Allora faccio due cose:

1) cerco su internet e trovo un documento medico (pubblicato) che dice che c´è molta incertezza sui reali riflessi di questi anticorpi antispermatozoi sull´infertilità e che, con un risultato positivo fino al 50% (il mio era al 40-45%), i test non evidenziavano contraccolpi sulla fertilità;

2) trovo un altro centro a Roma che usa il metodo IBT: lo faccio, e nonostante i due mesi di cortisone esce ancora positivo e con lo stesso valore di prima (40-45%), ma a fianco al risultato questo centro mette anche un range di “normalità/accettabilità”, che indica un valore accettabile fino al 50%, quindi coerentemente allo studio trovato su internet !!! (le analisi dell´altro centro non davano un range di valutazione…).

Dicembre 2006: con questi risultati vado da un altro andrologo, che conferma che i riflessi degli anticorpi antispermatozoi sulla sterilità sono ancora in fase di studio, sia come rilevanza sulla fertilità sia come impatto vero e proprio, che sono tutti da dimostrare e che soprattutto, vedendo il mio liquido, questo non presentava le patologie classiche dovute agli anticorpi (particolari agglutinazioni) e che quindi, secondo lui, non dovevo considerarlo un problema nel mio caso. Intanto, però, i rapporti (sempre frequenti) non davano risultato. Mi prescrive un ricostituente, lo Zibren, ma il liquido è nella norma.

Gennaio 2007: in questa crescente confusione e sfiducia nei medici consultati, decidiamo di rivolgerci ad un nuovo ginecologo, uno consigliatoci per un approccio molto più naturale e meno interventista, che ci consiglia di prendere la MACA per favorire la “potenza” del mio liquido e il muco+ovulazione di mia moglie (ogni giorno 3 pasticche di concentrato per me, 2 per mia moglie) + una prescrizione omeopatica per mia moglie + vitamina “E” per tutti e due.

Febbraio 2007 – Giugno 2007: inizia un periodo molto difficile per me e mia moglie per altri motivi familiari, che ci fa addirittura saltare 3 cicli di tentativi. Nel frattempo però continuiamo a prendere la MACA e le altre cose prescritteci. Nel frattempo, su alcuni forum prendiamo informazioni circa gli stick per conoscere, all´incirca, il momento dell´ovulazione e dirigere un po´ il rapporto. Sono utili anche per capire se c´è stato il “picco dell´ormone LH” e quindi le premesse (non la certezza) di un ovulazione. Noi abbiamo comprato quelli di una società canadese, per motivi economici (costano molto meno dei “Persona”) e ci siamo trovati bene, abbiamo verificato con un parallelo controllo ecografico che sono abbastanza attendibili.

Luglio 2007 – Agosto 2007: andiamo in vacanza, i problemi personali si stanno allontanando, continuiamo l´approccio più naturale ma niente da fare.

Settembre 2007: la nuova ginecologa ci consiglia di rifare il PCT test, anche perché era lei che aveva notato l´inattendibilità del precedente, fatto 3 giorni dopo il momento della presunta ovulazione, e ci dice di andare in un altro centro rispetto a quello di un anno . Il PCT test evidenzia che c´erano problemi nella risalita degli spermatozoi dentro la vagina ed il canale cervicale. La cosa è strana, perché i miei spermatozoi “quando vengono lasciati in vitro – si muovono perfettamente e per un tempo regolare. In sostanza, è l´unione muco+spermatozoi che non funziona, cosa – secondo la ginecologa “in effetti un po´ strana. Anche il muco è delle giuste quantità è regolare, al limite leggerissimamente acido. La ginecologa quindi ci consiglia qualche lavanda di acqua+bicarbonato (1/2 litro di acqua e 1 cucchiaio di bicarbonato), a giorni alterne dal decimo giorno, 3-4 ore prima del rapporto o la mattina (ma senza andare a bagnare “la parte” il giorno dopo del rapporto!) e decidiamo di darci tempo fino al primo trimestre del 2008 per vedere come va.

Nel frattempo la stessa ginecologa, tenuto conto dello strano fenomeno (spermatozoi che si muovono bene in provetta ma che, all´interno del muco, non passano per la cervice), invita ME a fare una visita omeopatica per cercare di “riequilibrarmi”, perchè è strano il comportamento del mio liquido, apparentemente, “sine causa”, ma potrebbe spiegare l´infertilità di tutto questo tempo. Il medico omeopata (un omeopata “unicista”) che la ginecologa mi consiglia ha un approccio diverso dalla medicina tradizionale e in sintesi cerca quella unica sostanza che può stimolare il corpo a riequilibrarsi.

Ottobre 2007: la visita omeopatica, con questo approccio, ha un profilo molto “psicologico”, il medico cerca di capire il profilo della persona perché ad ogni profilo corrisponde una sostanza, e mi chiede di tutto, dalla mia infanzia a che tipo di persona sono, ecc.ecc.. Il lavoro non è semplice e a volte si procede per tentativi successivi, ma quello che si ottiene è un rimedio unico da assumere, che corrisponde proprio a quel tipo di persona. Personalmente mi viene prescritto il Natrium Muriaticum, lo assumo per 4 mesi, ma non sento nessun cambiamento (non “sessuale”, anche perché sessualmente non avevo alcun problema, intendeva “cambiamento” in generale).

Febbraio 2007: si passa al Natrium Carbonicum, previsto per i profili caratteriali simili a quelli del Muriaticum, ma meno forti. Questa volta però succede qualcosa: dopo circa 15 giorni ho lo strano riemergere di vecchi sintomi che non avevo da diverso tempo e, contemporaneamente… mia moglie resta incinta!

CONCLUSIONI

Premesso che non è mia intenzione sostenere che la gravidanza è stata merito dell´omeopatia, vorrei raccontarvi tutte le conclusioni a cui ci ha portato questo percorso, sperando che possiate trovarci la forza di continuare nei vostri tentativi, con serenità, al di là delle superficialità e dell´aridità di alcuni medici, e magari ANCHE QUALCHE BUON CONSIGLIO:

  1. Occorre tenere BEN PRESENTE che ogni tentativo di inseminazione artificiale, dalla IUI all´ICSI, ha una probabilità di riuscita parziale, che va dal 15% della IUI al 60% dell´ICSI, anche su soggetti SANI. Questa è una cosa che i medici, forse per non perdere il “cliente” (che è un paziente, non un cliente classico!), spesso non sottolineano sufficientemente. Non voglio dire che sono tentativi inutili, molti bambini sono nati così. Voglio solo dire che se l´inseminazione non riesce, niente paura, è la statistica, non siamo né malati né irrecuperabili, è il metodo che DI PER SE´ prevede un numero limitato di successi, ma occorre andare con il morale preparato per non subire un ingiusto contraccolpo psicologico.

  2. Attenzione a quando si hanno le assicurazioni sanitarie: qualche medico (non tutti), spinti dall´esistenza della copertura sanitaria, ha l´“esame facile”. Qualche volta è giusto, ma qualche volta no.

  3. Molti dei ginecologi che abbiamo interpellato ci hanno chiesto per prima cosa, prima di fare accertamenti o di vedere quelli già fatti, l´età di mia moglie e, subito dopo la risposta (37 anni) ha enunciato statistiche deprimenti su come la fertilità della donna si riduca dopo i 35 anni. L´età è importante, ma non si può fare SUBITO questi GENERICI discorsi, vediamo prima come sta il fisico di chi sta di fronte, se ha le ovaie ben funzionanti, se insomma anche biologicamente ha 37 anni. Quando un medico, verso pazienti che non riescono ad avere dei figli, fa da subito questi discorsi, causa un grosso contraccolpo psicologico, oltretutto a volte è anche ingiustificato! Mia moglie, per questo motivo, nonostante produca spontaneamente una montagna di follicoli, a suo tempo è entrata in un tunnel pessimistico pensando di essere “vecchia” e che l´unica soluzione fosse ormai l´ICSI, da fare al più presto perché il tempo correva!!!
    Il dubbio è che, quando il medico fa questo discorso, la coppia sia spinta a dire: “non perdiamo più tempo, procediamo con la ICSI !”. OK, potrebbe anche essere la strada giusta, ma PRIMA vediamo se ci sono le condizioni e se siamo quelli per cui vale il discorso dell´età anagrafica avanzata = all´eta biologica avanzata. L´ICSI è l´intervento più costoso, con una discreta (non ottima) possibilità di riuscita… ma sono molti i medici che lo propongono, forse anche troppo presto, senza fare le dovute premesse sulla percentuale di riuscita… Ma non è che la si propone con troppa facilità? Sinceramente: nei ginecologi che abbiamo incontrato, il dubbio che oltre alla nostra riuscita vedessero il loro tornaconto economico, lo abbiamo avuto spesso. In quei momenti, però, tu non vuoi avere scrupoli e quindi faresti tutto pur di aumentare le probabilità di successo.
    Se poi, dopo 1 o 2 ICSI, le cose non riescono (la tecnica ha successo al 50-60%, potrebbe capitare, non dovrebbe essere un dramma), come ci sentiamo? Non si rischia, se non si fanno le dovute premesse (e spesso capita di non farle per non perdere il “cliente”…) che la coppia decida di abbandonare ogni tentativo, anche naturale, per il conseguente INUTILE e INGIUSTIFICATO contraccolpo psicologico?

  4. Uno dei ginecologi interpellati, famoso qui a Roma per l´ICSI, ci aveva demoralizzato dopo i risultati degli anticorpi antispermatozoi che, guarda caso, è un problema che si poteva bypassare (a suo dire) solo con l´ICSI… e nel corso della stessa visita aveva anche commentato l´inutilità del PCT test. Bene, dopo tutte le nostre verifiche è emerso:
    – che gli anticorpi antispermatozoi sono un fattore il cui peso sull´infertilità è tutto da dimostrare;
    – che il PCT test, invece, è inattendibile SOLO SE viene fatto male, come accaduto per noi la prima volta (se il medico capisce che era stato sbagliato il momento del prelievo e la procedura seguita, cosa che può succedere, in quel caso è lui che deve dire: rifacciamolo!). Al contrario, se ben eseguito, è un esame di GROSSA utilità, soprattutto per le infertilità “sine causa”, e nel nostro caso ci ha fatto capire che il problema non era né nelle tube (già verificate) o nell´ovulazione, ma piuttosto in questi spermatozoi che non risalivano opportunamente il loro percorso. Chiaramente va fatto bene, quindi occorre farlo in un centro che lo sappia fare;

  5. Noi abbiamo usato gli stick per il controllo dell´ovulazione venduti da una società canadese, scelti per motivi economici (costano molto meno dei “Persona”) e ci siamo trovati bene, abbiamo anche verificato con un parallelo controllo ecografico che sono abbastanza attendibili. Ma attenzione ad entrare nel “loop” degli stick!! Usateli sì, ma abbiate rapporti anche indipendentemente dai loro responsi, non siate delle macchine! Affiancate insomma l´utile al dilettevole… 😉

  6. Le inferitilità, sia “con” sia “sine” causa, sono sempre più diffuse: medici e centri medici hanno fiutato il business e stanno nascendo tanti centri specializzati. E´ chiaro, quindi, che non tutti sono molto preparati! Attenzione: occhi aperti!!!

  7. Ma insomma, alla fine, io e mia moglie che abbiamo fatto?
    Dopo tanti accertamenti (perché è giusto farli, occorre capire se esistono problemi oggettivi, forse però noi ne abbiamo fatti troppi), vi consigliamo:
    A) di andare da medici “sperimentati”; B) non vi fate buttare giù; C) RAGIONATE sempre sui loro pareri, ragionate ragionate ragionate, perché spesso danno pareri frettolosi; D) infine, dopo tanti insuccessi, vi dico che io ho anche pregato tanto, tutti i giorni, per più di un anno, e la cosa mi è stata molto utile per capire molti errori che avevo fatto nel passato: la considerazione estremamente superficiale che avevo dei figli (non li consideravo certo un dono, più un dovere), la spensieratezza con cui avrei invitato ad abortire la mia compagna se ci fosse arrivato un figlio in un momento sbagliato quando non lo avevamo espressamente cercato noi (non è successo, ma obiettivamente non mi sarei fatto problemi, nonostante non avessimo problemi familiari o economici),  la “cattiveria” con cui in passato, nel mio intimo, ho reagito un po´ “sadicamente” ai problemi di infertilità altrui. Tutte cose estremamente sbagliate, su cui la preghiera mi ha fatto riflettere e che, chi può dirlo, forse alla fine ci ha aiutato a farci trovare sulla pista buona.

IN BOCCA AL LUPO!”

Quando si Ovula dopo Gonasi?

In ogni caso è arrivato dopo 13 giorni dall'ovulazione (più o meno considerando la tempistica del gonasi) e dopo 15 giorni dalla puntura.

Quanto resta in circolo il Gonasi?

Ci vogliono 10 giorni, dopo 10000ui di gonasi e invece dopo 5000ui solo 5/6 giorni se non sbaglio.

Quanto tempo ci vuole per smaltire Gonasi?

A me il ginecologo per non crearmi false illusioni mi ha consigliato 12/14 gg post Gonasi (5000).

Quante ore prima si fa il Gonasi?

ogni 3 giorni, fino a quando ritenuto opportuno in base al quadro clinico della paziente. iniettare 5.000 U.I. o 10.000 U.I. di GONASI HP a distanza di 24 ore dall'ultima somministrazione di hMG onde provocare l'ovulazione.

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