Vivin c è buono per il raffreddore

Vivin C contro sintomi influenzali 20 compresse 330 mg - 200 mg

20 COMPRESSE EFFERVESCENTI

Vivin C è un prodotto realizzato con Acido Acetilsalicilico e Vitamina C per combattere i sintomi dell’influenza e del raffreddore andando a supportare il sistema immunitario.
In alcuni periodi dell’anno è molto probabile che il nostro corpo debba fare i conti con i classici sintomi influenzali, soprattutto durante i cambi di stagione e gli sbalzi repentini di temperatura.
I primi sintomi classici di questi malanni di stagione sono mal di gola, starnuti, naso che cola, e una sensazione di stanchezza continua durante l’arco della giornata. Altro sintomo tipico dell’influenza è la febbre che può salire intorno ai 38-39 C°.
Nel momento in cui ci sentiamo pesanti, abbiamo dolori diffusi in tutto il corpo, abbiamo tosse, naso che cola, starnuti e brividi di freddo allora è necessario intervenire subito per guarire il prima possibile.
La soluzione migliore in caso di influenza è il riposo perché permette all’organismo di rigenerare le energie per combattere il virus nel modo più efficace. Meglio quindi stare a casa nel letto, sia per se stessi che per evitare il contagio di altre persone. Mediamente l’influenza passa nell’arco di 3- 7 giorni se si resta a riposo, se non ci si affatica e si mangiano cibi sani e facilmente digeribili. Bere molti liquidi in modo da evitare la disidratazione, aumentando l’assunzione di vitamine, con frutta e verdura, attraverso succhi di frutta o centrifugati.
Avere un organismo disidratato porta ad avere un corpo debilitato non in grado di contrastare i virus: bambini e anziani sono quelli che sentono meno lo stimolo della sete e quindi vanno invitati a bere molto.
Anche l’alimentazione deve essere controllata per favorire il recupero: dieta ricca di vitamine, come la C e la E, e di minerali come il ferro e lo zinco. In una dieta per combattere l’influenza non devono mancare frutta e verdura, come arance, kiwi, mandarini, cavoli e broccoli.
Per guarire prima è necessario areare la stanza, senza però prendere troppo freddo, questo sicuramente porta ad abbassare la concentrazione di virus nell’aria. Altro modo per evitare di portare in giro i virus è quello di lavarsi le mani spesso con acqua e sapone e usare lavastoviglie diverse rispetto agli altri membri della famiglia.
In alcuni casi per affrontare i primissimi sintomi dell’influenza viene assunto Vivin C, un farmaco da banco che svolge tre funzioni: antipiretica, antinfiammatoria e analgesica. Questo farmaco viene usato per curare e alleviare i sintomi influenzali come: tosse, febbre, naso che sola, gola infiammata, sensazione di malessere generale, dolori articolari e muscolari tipici dell’influenza.
Spesso, quindi, viene impiegato per la cura di stati febbrili, per il raffreddore, ma non solo per questo in quanto è un vero e proprio antidolorifico. Ciò permette l’utilizzo di Vivin C anche per il mal di testa, il mal di denti, le nevralgie, i dolori mestruali, i dolori a carico dei muscoli e reumatici. Inoltre viene impiegato anche come farmaco sintomatico nel caso in cui si ha un’infezione virale come per esempio la mononucleosi, in quanto ha la capacità di accelerare i tempi di guarigione.


Indicazioni

Mal di testa e di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori reumatici e muscolari. Terapia sintomatica degli stati febbrili e delle sindromi influenzali e da raffreddamento.

Controindicazioni

Ipersensibilita' ai principi attivi, ai salicilati o ad uno qualsiasi degli eccipienti, tendenza accertata alle emorragie, gastropatie (es. ulcera gastro-duodenale), asma. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Grave insufficienza cardiaca. L'uso di questo medicinale e' controindicato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore a 16 anni. Dose>100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza

Posologia

Adulti: 1-2 compresse se necessario fino a 3-4 volte al di'. Sciogliere in mezzo bicchiere d'acqua non gassata una o due compresse. L'assunzione del prodotto deve avvenire a stomaco pieno. Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.

Avvertenze

Questa specialita' medicinale non deve essere utilizzata nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore a 16 anni. Casi di sindrome di Reye sono stati osservati in bambini affetti da infezioni virali (in particolare varicella e condizioni simil-influenzali) e trattati con acido acetilsalicilico. La sindrome di Reye si manifesta con vomito persistente e segni di danno progressivo del sistema nervoso centrale (torpore, fino alla comparsa di convulsioni generalizzate e coma), segni di lesione epatica e ipoglicemia. I soggetti di eta' superiore ai 70 anni di eta', soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Dopo tre giorni di impiego alla dose massima o dopo 5-7 giorni di impiego continuativo consultare il medico. E' consigliabile che venga consultato il medico da parte dei pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, disturbi gastrici ed intestinali cronici o ricorrenti o compromessa funzionalita' renale. In caso di regime privo di sodio o iposodico e' da tenere presente che ogni compressa di prodotto contiene circa 480 mg di sodio. L'uso deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile che occorre per controllare i sintomi. Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono il farmaco il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' tali condizioni possono essere esacerbate. Occorre cautela nei pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiche', in associazione alla terapia con FANS, sono state riportate ritenzione idrica ed edema. Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'.

Interazioni

Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale. Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale. La somministrazione di acido acetilsalicilico, soprattutto in caso di terapia protratta, puo' potenziare gli effetti indesiderati del metotrexato, gli effetti e le manifestazioni secondarie di tutti gli antireumatici non steroidei, l'effetto dei farmaci riducenti la glicemia (sulfanilurea). Precauzione va osservata per le sostanze quali spironolattone, furosemide e preparati antigottosi, la cui attivita' viene invece ridotta dall'acido acetilsalicilico. Pertanto, salvo diversa prescrizione medica, non va somministrato in concomitanza ai preparati suddetti.

Effetti Indesiderati

Patologie gastrointestinali: gli eventi avversi piu' comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Dopo somministrazione sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, stomatite ulcerativa, esacerbazione di colite e morbo di Crohn. Ulcera peptica, anche perforata. Emorragia gastrointestinale, che puo' essere manifesta (ematemesi, melena) e talvolta fatale, od occulta e causare anemia sideropenica. Tali sanguinamenti sono piu' frequenti con l'aumentare del dosaggio, in particolare nei pazienti anziani. Meno frequentemente sono state osservate gastriti. Patologie cardiache: edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono state riportate in associazione al trattamento con FANS. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni bollose inclusa sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica. Patologie del sistema emolinfopoietico: sindromi emorragiche (epistassi, emorragie gengivali, trombocitopenia, porpora) con aumento del tempo di sanguinamento. Questo effetto persiste per 4-8 giorni dopo l'interruzione della somministrazione di acido acetilsalicilico. E' causa di rischio emorragico in pazienti sottoposti ad intervento chirurgico. Alte dosi di vitamina C (>1g) possono aumentare l'emolisi in pazienti con deficienza di G6PD-deidrogenasi in forma di emolisi cronica Disturbi del sistema immunitario. Reazioni di ipersensibilita': angioedema, edema di Quincke, orticaria, eritema, asma, reazioni anafilattiche. Patologie del sistema nervoso: ronzio auricolare; sensazione di riduzione dell'udito; sefalea, solitamente segno di sovradosaggio. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Ritardo di parto. Patologie renali e urinarie. Alte dosi di vitamina C (>1g) possono favorire la formazione di calcoli di ossalato ed acido urico in alcuni individui.

Gravidanza

Basse dosi (fino a 100 mg/die): gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. Dosi di 100-500 mg/die: ci sono insufficienti dati clinici relativi all'uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio. Dosi di 500 mg/die e oltre: l'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' bassi possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios: la madre e il neonato, alla fine della gravidanza a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico alle dosi> 100 mg/die e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

Vivin C prezzo: 8,00 €

Quando si prende la Vivin C?

Come e quando si prende Vivin C? Sciogliere in mezzo bicchiere di acqua 1 o al massimo 2 compresse effervescenti contemporaneamente (se necessario) fino a 3 o 4 volte al giorno, a stomaco pieno. Non usare per più di tre giorni alla dose massima o non superare i 5-7 giorni di impiego continuativo.

Qual è il miglior farmaco per il raffreddore?

Il paracetamolo, infatti, è dotato di attività antipiretica (contro la febbre) e analgesica, efficace soprattutto contro dolori di lieve e moderata severità. Non sorprende, quindi, che il paracetamolo sia considerato come il principio attivo per eccellenza contro i sintomi del raffreddore.

Quando non prendere Vivin C?

Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere VIVIN. Interrompa il trattamento se presenta vomito prolungato e profonda sonnolenza. Eviti l'assunzione di VIVIN in associazione ad altri FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), inclusi gli inibitori selettivi della COX-2 (vedere “Altri medicinali e VIVIN”).

Quanto dura l'effetto del Vivin C?

Questo effetto persiste per 4-8 giorni dopo l'interruzione della somministrazione di acido acetilsalicilico.