Per donare sangue bisogna essere a digiuno

Redazione 10 giugno 2020 13:11

Donare il sangue è un'azione fondamentale e preziosa per chi vive una situazione di salute critica ed è un grande atto volontario necessario per chi ha subito gravi incidenti, ha subito interventi chirurgici, trapianti di organi e chi lotta contro tumori. Il prelievo del sangue deve avvenire in particolari condizioni e osservando delle semplici e facili regole, che ormai (forse) conosciamo tutti. E' bene ricordare quali sono.

Come prepararsi all’esame del sangue

Il prelievo va effettuato di mattina perché è bene sia preceduto dal almeno otto ore di digiuno: infatti introdurre cibo, specie se con un alto contenuto di zuccheri, può creare alterazione nei valori, indicando la presenza di un problema che magari non sussiste.

La condizione di digiuno e di riposo assicura l’attendibilità massima dei risultati delle analisi.

La sera prima del prelievo, inoltre, è bene consumare una cena leggera, per evitare l’aumento artificioso di colesterolo e trigliceridi. I cibi ideali prima del prelievo sono pasta, legumi e verdure conditi con olio di oliva a crudo.

La mattina del prelievo è bene non assumere nemmeno del caffè, specie se zuccherato.

E’ bene evitare qualunque sforzo fisico, anche una modesta fatica può infatti modificare, seppure lievemente, alcuni valori del sangue. Si può bere acqua, senza esagerare.

Come comportarsi durante il prelievo

Di norma il prelievo di sangue viene effettuato su una vena del braccio, da seduti.

Per chi è infastidito dalla vista o dalla puntura dell’ago e sa che potrebbe perdere i sensi, è bene comunicarlo all’infermiere che esegue il prelievo. In questo modo la persona viene fatta sdraiare per evitare lo svenimento.

Il prelievo dura pochi momenti, tuttavia è consigliabile non guardare l’operazione concentrandosi su altro, specie si ci si impressiona facilmente.

Dopo il prelievo è bene tenere premuto il batuffolo di cotone che viene fornito dall’infermiere, premuto sulla zona della puntura, mantenendo il braccio teso. Ciò consente ai tessuti un rapido ritorno all’integrità, evitando la formazione di un ematoma. A questo punto si può tornare a mangiare normalmente.

Come leggere gli esami del sangue

Dopo circa una settimana (i tempi possono variare in base alla mole di lavoro del laboratorio di analisi a cui vi siete rivolti) i risultati saranno disponibili. 

Se si vuole capire a prima vista se ci sia qualcosa che non va, bisogna sapere che sotto la voce “valori di riferimento” è indicato l’intervallo di normalità in cui rientra quel tipo di valore sanguigno, in base al metodo di analisi applicato in quel laboratorio. I valori di riferimento sono indicati per le donne e per gli uomini, poiché nei due sessi possono essere differenti. Se c’è qualche valore che non rientra nel range, generalmente è contrassegnato da un asterisco.

A questo punto è buona norma portare l’esito degli esami subito al medico, che saprà come interpretarli.

Il 14 Giugno ricorre la giornata mondiale del donatore di sangue, una figura fondamentale per la sanità. A Bari e nella provincia esistono diversi centri ospedalieri presso cui recarsi e donare il sangue. Inoltre diverse sono le associazioni che aiutano e sensibilizzano alla donazione come Fidas, Avis, Fratres e tante altre.

Donare è un atto d'amore e di solidarietà.

Bisogna essere a digiuno per donare sangue?

Il mattino del prelievo è preferibile fare una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati. Evitare latte e derivati. Le donne che hanno in corso una terapia anticoncezionale non devono sospenderne l'assunzione quotidiana.

A chi serve il sangue?

Nonostante i progressi della medicina, delle scienze e della biochimica, l'uomo rimane a tutt'oggi l'unica possibile sorgente di sangue, e pertanto:

  • nessun ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei donatori;
  • per lo stesso motivo, la disponibilità di sangue non dipende dal mercato, quindi non ha un prezzo economico;
  • per le ragioni esposte nei punti sopra, le Istituzioni Pubbliche (Stato, Regioni) devono contribuire con campagne di sensibilizzazione verso la popolazione e fornire gli strumenti normativi per garantire la massima sicurezza possibile e l'ottimizzazione del sistema trasfusionale in tutte le sue articolazioni.

Che cos'è l'autotrasfusione?

L'autotrasfusione è una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al soggetto unità del suo stesso sangue e si realizza con una delle seguenti modalità:

  • predeposito
  • recupero perioperatorio
  • emodiluizione normovolemica

Il metodo più utilizzato è il predeposito, una tecnica trasfusionale con la quale si preleva il sangue dal donatore che sarà anche ricevente, per compensare le perdite di sangue che si possono verificare nel corso di interventi chirurgici programmati.
Alcuni giorni prima dell'intervento vengono prelevate unità di sangue dal paziente, in fasi successive, fino a raggiungere la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da consentirne l'eventuale utilizzo durante l'intervento operatorio o nel post-intervento. I principali vantaggi dell'autotrasfusione sono:

  • eliminazione delle reazioni di incompatibilità
  • eliminazione del rischio di trasmissione di malattie infettive
  • riduzione del rischio di immunizzazione da antigeni diversi, con possibili manifestazioni a distanza
  • risparmio di sangue

Come viene finanziata l'attività dell'Avis?

L’AVIS è una associazione di volontari: nessun socio impegnato nell’associazione a qualunque titolo e con qualunque funzione, percepisce compensi. Sono stipendiati invece i dipendenti che svolgono un lavoro permanente nell’associazione. L’Avis sostiene economicamente la propria azione (spese per la promozione della donazione, per l’invio dei donatori alle strutture Trasfusionali e/o per la raccolta diretta delle unità di sangue, ecc.) con i rimborsi, stabiliti da un decreto ministeriale ed erogati, per convenzione, dalle Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere . Altre fonti di finanziamento sono costituite da contributi di Enti Locali e donazioni private.

Con quale denaro funziona l'Avis?

L'AVIS è una associazione di volontari: nessun socio impegnato nell'associazione a qualunque titolo e con qualunque funzione, percepisce compensi. Sono stipendiati invece i dipendenti che svolgono un lavoro permanente nell'associazione.

L'Avis sostiene economicamente la propria azione (spese per la promozione della donazione, per l'invio dei donatori alle Strutture Trasfusionali e/o per la raccolta diretta delle unità di sangue, ecc.) con i rimborsi, stabiliti da un decreto ministeriale ed erogati, per convenzione, dalle Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere.
Altre fonti di finanziamento sono costituite da contributi di Enti Locali e donazioni private.

Cos'è la donazione di plasma mediante aferesi?

Oggi è possibile effettuare diversi tipi di donazione: oltre a quelle tradizionale di sangue intero, si possono effettuare donazioni mirate (dette aferesi) cioè solo di alcuni componenti del sangue e, tra questi, il plasma.
Nell'aferesi (termine greco che significa l'atto del "portar via"), attraverso l'uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità (plasma, piastrine,...), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi. Ciascun separatore cellulare centrifuga o filtra il sangue che defluisce da un braccio del donatore trattenendo il componente ematico necessario e restituendogli il rimanente.

Si parla di plasmaferesi se si preleva solo plasma, di piastrinoaferesi se si prelevano solo piastrine, di plasmapiastrinoaferesi se si prelevano plasma e piastrine, ecc.
Una volta raccolto, il plasma viene conservato diversamente dal sangue intero e dai concentrati di globuli rossi: essendo congelato (a una temperatura inferiore a -30° C) può essere utilizzato per un periodo massimo di 12 mesi.
Il sangue è composto per il 45% circa di cellule, la parte corpuscolata, e per il 55% circa di plasma, la parte liquida.
Le funzioni del plasma sono numerose: esso mantiene costante il volume di sangue circolante, porta ai tessuti e alle cellule sostanze prevalentemente di tipo nutritivo e di regolazione (ormoni, vitamine), raccoglie tutte le sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo delle cellule e le elimina attraverso i reni e il sudore, interviene nei processi di difesa immunologica e nella coagulazione.

Donare sangue è dannoso per la salute?

Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue:

  • la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è minima ed è stabilita per legge in 450 centimetri cubi +/-10%
  • tra una donazione di sangue intero e l'altra devono trascorrere almeno 90 giorni
  • la frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell'uomo e a 2 nelle donne in età fertile
  • i controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.

La privacy dei risultati delle mie analisi è garantita?

Il segreto medico e la legge sulla privacy, che individua le figure responsabili al trattamento dei dati in questione, assicura la massima discrezionalità e segretezza di tutti gli aspetti sanitari e dei risultati delle analisi effettuate.

Ogni anno sento parlare di carenza estiva. Di cosa si tratta?

La carenza di sangue nei mesi estivi è purtroppo un dato di fatto: in Italia in questi mesi si rilevano forti diminuzioni nella raccolta di sangue mentre il bisogno di emocomponenti rimane stabile. La partenza per le vacanze contribuisce a interrompere i consueti flussi di raccolta.
E' necessario quindi disporre di un adeguato numero di donatori periodici sui quali poter contare tutto l'anno, festività e vacanze comprese.
Per questa ragione AVIS da anni ha avviato un'attività di sensibilizzazione per cercare di garantire l'afflusso dei donatori a intervalli regolari presso le strutture trasfusionali e ridurre il ricorso alle donazioni occasionali e sostitutive.

Perché i donatori Avis sono periodici?

Perché l'obiettivo primario e fondamentale è la sicurezza.
L'attività di AVIS è finalizzata a promuovere una donazione sicura del sangue e a rispondere efficacemente alle esigenze dei bisogni mirati e quindi programmati dei Servizi Trasfusionali, in funzione dell'obiettivo della "sicurezza". L'AVIS annovera tra le proprie file solo donatori periodici cioè donatori che ad intervalli regolari si recano presso le strutture trasfusionali per donare il loro sangue.
A differenza dei donatori occasionali i donatori periodici sono molto controllati dal punto di vista medico, vengono costantemente sottoposti ad un'accurata visita e ad attenti controlli sul loro sangue e poiché la loro scelta di donare è libera, non condizionata da altri fattori come quelli emozionali, risultano molto più affidabili dei donatori occasionali. I donatori Avis sono inoltre anonimi, volontari, non retribuiti, responsabili.
Il ricorso ai donatori periodici consente inoltre:

  • maggiore programmazione della raccolta del sangue
  • possibile "conversione" dalla donazione tradizionale di sangue intero a quella differenziata mediante aferesi
  • gestione anche di urgenze - emergenze
  • educazione sanitaria e promozione della salute.

Per le donne (già soggette alle perdite mestruali) donare sangue è dannoso?

La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindicazione. Tuttavia in virtù delle perdite legate alle mestruazioni le donne in età fertile possono effettuare solo un massimo di due donazioni di sangue intero l'anno. Il monitoraggio costante, effettuato prima di ogni donazione, dell'emoglobina e del ferro, tutela la salute delle donatrici.
Le donne risultano essere particolarmente adatte alla donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sui globuli rossi ed il ferro e che quindi può essere effettuata con gli stessi intervalli degli uomini.

Per quale motivo dovrei donare il mio sangue?

Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente e indispensabile alla vita. Donare il sangue è un atto volontario e gratuito, è un dovere civico, è una manifestazione concreta di solidarietà verso gli altri, esalta il valore della vita, abbatte le barriere di razza, religione o ideologia e rappresenta uno dei pochi momenti di vera medicina preventiva. È un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone. Proprio il fatto che il sangue sia raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno.

Per quali motivi potrei risultare non idoneo a diventare donatore o essere escluso dalla donazione?

Le cause per le quali una persona può essere valutata non idonea o sospesa sono molteplici e tutte determinate dal principio di salvaguardare la salute sia del donatore sia del ricevente.

Alcuni esempi sono:

  • Esclusione permanente per: malattie autoimmuni, cardiovascolari, del sistema nervoso centrale; neoplasie o malattie maligne; diabete insulino - dipendente; alcuni tipi di malattie infettive (epatite B, C, ad eziologia indeterminata, AIDS, ecc.), alcolismo cronico; assunzione di droghe; comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive; tendenza anomala all'emorragia.
  • Esclusione temporanea per: periodi variabili da settimane ad anni in caso di:tubercolosi, toxoplasmosi, esposizione accidentale al sangue o a strumenti contaminati; trasfusione di sangue o di emocomponenti o di plasmaderivati; endoscopia, trapianto di tessuti o cellule, intervento chirurgico di rilievo; agopuntura, piercing, tatuaggi, rapporti sessuali occasionali a rischio, viaggi, vaccinazioni.

Inoltre per condizioni legate alla visita (valori di pressione arteriosa troppo alti o bassi) o agli esami effettuati (valori di emoglobina o ferro bassi, esami del fegato fuori norma, positività dei marcatori virali, ecc.), ed eventualmente altro a giudizio del medico.

Quali vantaggi ho ad iscrivermi all'Avis?

Un nostro slogan recita "donare sangue: una scelta per gli altri, una scelta per se stessi". A livello individuale si ha la gratificazione morale di concorrere alla soluzione di un grave problema e l'orgoglio di appartenere ad una componente attiva del volontariato socio-sanitario, decisiva per la costruzione del sistema trasfusionale. Inoltre, donare regolarmente sangue garantisce al donatore un controllo costante del proprio stato di salute attraverso visite mediche ed accurati esami di laboratorio, eseguiti ad ogni prelievo.

Tutti possono diventare donatori?

Chiunque abbia compiuto i 18 anni di età e pesi più di 50 kg può presentarsi presso una qualsiasi sede AVIS. Un medico effettuerà un colloquio, una visita, e gli accertamenti di tipo diagnostico e strumentale per verificare che non vi siano controindicazioni alla donazione. La tutela della salute e della sicurezza sia del donatore che del ricevente sono fondamentali.

Cosa non si deve fare prima di donare il sangue?

Cosa mangiare (e non) prima della donazione È molto importante, invece, evitare di assumere tutti i latticini e alimenti a base di uova; allo stesso tempo, sono vietati anche insaccati, salse, fritture di qualsiasi genere, nonché alcolici.

Che cosa si può mangiare prima di donare il sangue?

In particolare, possiamo vedere che gli esperti consigliano di assumere, almeno due o tre ore prima del prelievo, i seguenti alimenti:.
acqua;.
tè o caffè;.
succhi di frutta;.
frutta..
biscotti secchi;.
fette biscottate con marmellata o miele..

Cosa fare prima di andare a donare il sangue?

Prima della donazione.
evita sforzi fisici maggiori del solito (es. allenamenti intensi) che potrebbero determinare possibili aumenti delle transaminasi..
la sera precedente evita pasti abbondanti e soprattutto limita l'assunzione di vino ed alcolici..
mangia alimenti ricchi di ferro, come spinaci, carne rossa, pesce, legumi..

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