Il bonus facciate è stato prorogato al 2022

In attesa dell’eventuale proroga del bonus facciate al 2023, moltissimi contribuenti si stanno chiedendo quali siano le alternative per risparmiare sulle spese di manutenzione, riqualificazione e rifacimento delle facciate esterne degli edifici.

Abbiamo parlato dei bonus casa confermati per il 2023 e nel pacchetto completo esistono altrettante agevolazioni da sfruttare in mancanza del bonus facciate. Fino al 31 dicembre 2022, comunque, è possibile ottenere una detrazione del 60% sulle spese per la riqualificazione e manutenzione delle facciate esterne degli edifici.

Ecco quali sono le novità, cosa cambia e quali alternative sfruttare senza la proroga del bonus facciate 2023: tutti i bonus che sono stati confermati per risparmiare.

Bonus facciate 2023: ci sarà la proroga?

Attualmente il discorso dei bonus casa da confermare per il prossimo anno non è ancora stato affrontato dal nuovo Governo: in attesa della formazione dell’intera squadra, ci si interroga anche sulle risorse a disposizione per prevedere, introdurre, confermare e prorogare le misure attualmente in vigore.

Per esempio, il bonus facciate è attivo alla fine dell''anno in corsoe permette di ottenere una detrazione del 60% senza limiti di spesa massima per diverse tipologie di interventi sulle facciate esterne degli edifici situati in alcune zone.

Senza una proroga al 2023, però, quali sono le alternative al bonus facciate per risparmiare sulle spese?

Bonus facciate: perché sfruttarlo entro fine anno

Con la riduzione dell’aliquota di detrazione del bonus facciate - modifica apportata dalla Legge di Bilancio 2022 (dal 90% al 60% attuale) -, molti contribuenti si sono chiesti se sia ancora conveniente sfruttare la misura piuttosto che ricorrere ad altre agevolazioni.

Bisogna dire che uno dei punti a vantaggio del bonus facciate è proprio l’assenza di limiti di spesa: è possibile agevolare qualsiasi intervento per qualsiasi spesa complessivamente sostenuta, seppur ottenendo una detrazione inferiore rispetto alle origini.

La Manovra 2022 ha previsto una detrazione del 60% fino al 31 dicembre 2022, senza prevedere la conferma dell’agevolazione per il prossimo anno. Spetterà eventualmente al nuovo Governo agire in questo senso.

Sono disponibili per il bonus facciate sia lo sconto in fattura sia la cessione del credito come alternative alla detrazione fiscale.

Bonus facciate 2023 senza proroga: come risparmiare sulle spese

In assenza di proroga e considerando l’abbassamento dell’aliquota di detrazione, si possono scegliere altre agevolazioni da sfruttare per risparmiare sulle spese.

La più interessante è l’Ecobonus casa con detrazioni al 50% o al 65%, che possono raggiungere il 75% nel caso di lavori su condomini che comportano un miglioramento delle prestazioni invernali ed estive.

Importante sottolineare come anche il Superbonus 110% possa essere sfruttato nel caso di effettuazione di lavori trainanti come il cappotto termico: in questi casi scatta la detrazione massima, al 110%. Sono da considerare, però, i costi dei materiali e dei ponteggi, oltre a limiti di spesa massima consentita per accedere all’agevolazione.

Infine, se si hanno in programma interventi di tinteggiatura e pulitura, l’alternativa al bonus facciate più conveniente per i contribuenti è il bonus ristrutturazione. Nonostante la percentuale di detrazione prevista da quest’ultimo sia inferiore (pari al 50%), le procedure burocratiche per ottenerlo sono decisamente più snelle.

I chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate dopo le modifiche contenute nella Manovra 2022. Per le spese sostenute nel corso del 2022 la detrazione si riduce al 60%. Invariate le altre caratteristiche dell'agevolazione.

Mentre le agevolazioni per gli efficientamenti energetici vengono prorogate fino al 2024, la detrazione d’imposta del 60% (non più 90 come nel 2021) per interventi di restauro o rinnovo della facciata esterna degli edifici esistenti sarà fruibile fino al 31 dicembre 2022. Per il «Bonus facciate», si ricorda, vige l’obbligo per chi sceglie lo sconto in fattura o la cessione del credito di presentare il visto di conformità e l’asseverazione tecnica di congruità delle spese, a prescindere dall’importo (per gli altri bonus edilizi il vincolo scatta solo superati i 10.000 euro di spesa).

Gli interventi agevolati

La detrazione dall’imposta lorda per il «Bonus facciate», nella misura del 60%, spetta per le spese documentate, sostenute nel corso del 2022, per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna.

L’agevolazione riguarda, in pratica, tutti i lavori effettuati sull’involucro esterno visibile dell’edificio, cioè sia sulla parte anteriore, frontale e principale dell’edificio, sia sugli altri lati dello stabile (intero perimetro esterno) compresi balconi, ornamenti e fregi. Restano esclusi i rifacimenti delle corti ed eventuali lavori su facciate interne che non risultano visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico.

Gli edifici, inoltre, devono essere ubicati in Zona A o B del comune di appartenenza (cioè in pratica nel centro storico e nelle aree residenziali).

Più nello specifico la «Zona A» comprende le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi.

La «Zona B» include le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle zone A. In particolare, si considerano parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (un ottavo) della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore a 1,5 mc/mq.

È possibile portare in detrazione anche:

  • le spese per l’acquisto dei materiali, la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, richieste dal tipo di lavori (per esempio, l’effettuazione di perizie e sopralluoghi, il rilascio dell’attestato di prestazione energetica)
  • gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi (per esempio, le spese relative all’installazione di ponteggi, allo smaltimento dei materiali rimossi per eseguire i lavori, l’Iva, l’imposta di bollo e i diritti pagati per la richiesta di titoli abitativi edilizi, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico).

Modalità di fruizione

Il bonus facciate, come tutti i bonus edilizi, può essere fatto valere con:

  • Tramite detrazione in sede di dichiarazione dei redditi, la modalità ordinaria, con 10 rate di pari importo da “spalmare” in 10 anni.
  • Tramite sconto in fattura, richiedendo uno sconto immediato sull’importo dovuto all’impresa edile che ha eseguito il lavoro e che recupererà a sua volta quanto “anticipato” sotto forma di credito d’imposta.
  • Con cessione del credito a banche, istituti finanziari, fornitori di beni e servizi per la realizzazione degli interventi edili e altri soggetti tra cui professionisti, enti e società.

Obbligo visto di conformità e asseverazione tecnica

In caso di interventi agevolabili con il bonus facciate vale sempre l’obbligo di richiedere il visto di conformità e l’asseverazione della congruità delle spese, per poter usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura in luogo delle detrazioni spettanti. La Legge di Bilancio 2022 ha infatti introdotto un’importante deroga in merito all’obbligatorietà di richiedere il visto di conformità e l’asseverazione della congruità delle spese per ricorrere alla cessione e allo sconto in fattura in caso di opere classificate come «attività di edilizia libera» (quelli che non necessitano di SCIA o CILA) o di interventi che comportano una spesa complessiva non superiore a 10.000 euro. Una deroga che non riguarda per gli interventi relativi al bonus facciate.

Il bonus facciate è stato prorogato al 2022

Come usufruire del bonus facciate al 90 nel 2022?

Bonus facciate al 90%, cosa dice l'Agenzia delle Entrate Ad una condizione: che il condominio abbia ottenuto entro il 31 dicembre scorso l'asseverazione e il visto di conformità. Al mancare di queste condizioni si potrà chiedere il bonus solo con le regole del 2022 e quindi con beneficio ridotto al 60%.

Quando scade il bonus facciate del 90?

Ad oggi il bonus facciate consiste nella detrazione d'imposta pari al 90% delle spese sostenute tra il 2020 e il 2021 e del 60% per quelle sostenute nel corso del 2022. In entrambe le ipotesi il richiedente ha la possibilità di ripartire la detrazione in 10 rate di uguale importo in 10 anni.

Quali bonus saranno prorogati nel 2022?

Bonus mobili ed elettrodomestici 2022 Il bonus mobili ed elettrodomestici è prorogato al 2024 con alcune novità. La detrazione del 50% verrà applicata su un limite di spesa di 10.000 euro nel 2022 (non più 16.000 come nel 2021), che verrà ulteriormente ridotto a 5.000 euro nel 2023 e 2024.

Quando devono iniziare i lavori per il bonus facciate?

Per la detrazione al 90% il pagamento deve avvenire entro il 31 dicembre 2021 e i lavori, anche successivamente, essere effettivamente realizzati.