La tachipirina va bene per la febbre

La tachipirina va bene per la febbre

Nei mesi invernali la Tachipirina va molto di moda ma c’è un po’ di confusione su a cosa può servire e sulle differenze con altri farmaci usati spesso.

Facciamo ordine tra cose simili ma diverse.

Tachipirina (o paracetamolo). È un ottimo farmaco perché ha poche controindicazioni, scarsi effetti indesiderati e nessuna interazione se usato per pochi giorni. Ha due azioni:

  • antidolorifico: in questo caso, per dolori forti, si usano anche dosaggi alti, tipo 3 o 4 grammi al giorno;
  • antipiretico (febbre): riduce la febbre per alcune ore, in questo caso si usano 500 mg alla volta anche ogni 6 ore. Per i bambini in base al peso: 10 mg/kg per la febbre, 15 mg/kg come antidolorifico.

Questi due effetti e la sua sicurezza fanno sì che venga usato associato a tanti altri prodotti: i più comuni sono i vasocostrittori, come nel Tachifludec, che si usa per i sintomi del raffreddore o influenza.

La Tachipirina però non agisce come un antinfiammatorio. Ha un’azione antinfiammatoria, ma molto più ridotta rispetto agli altri FANS. Per questo non ha senso usarlo per le infiammazioni, che sono dei processi biologici che possono dare dolore, ma anche altri effetti (rossore, gonfiore).

Se c’è infiammazione funzionano di più gli antinfiammatori (es: Moment, Subitene, Brufen, cioè Ibuprofene, o altri principi attivi come Naprossene, Diclofenac, Ketoprofene, ecc.)

Questi hanno tre effetti:

  • antidolorifico, leggermente superiore alla tachipirina;
  • antipiretico: riduce la febbre anche con dosaggio non elevato;
  • antinfiammatorio: riduce l’edema, il rossore ed in generale blocca una parte dei processi cellulari che caratterizzano l’infiammazione (migrazione di cellule immunitarie, liberazione di sostanze infiammatorie ecc).

Se fanno tutto questo, perché non usare sempre gli antinfiammatori?

Perché hanno un effetto collaterale significativo: la diminuzione della capacità di protezione della mucosa dello stomaco, che può portare nel lungo periodo, o in persone che soffrono di gastrite, a dolori di stomaco o addirittura ulcere.

Inoltre hanno una tossicità reale che può essere importante soprattutto in caso di disidratazione, situazione non rara in caso di febbre alta e naturalmente in caso di insufficienza renale; anche asma ed ipertensione sono controindicazioni. Infine ci sono alcune situazioni (uso di anticoagulanti) che impongono l’uso di paracetamolo o poco altro.

E l’Aspirina? Un antinfiammatorio che però ha due svantaggi ulteriori, nell’uso casalingo: un effetto anticoagulante che dura a lungo (per cui una ferita ci mette di più a smettere di sanguinare);  un fastidio allo stomaco che è percepibile anche solo al primo uso, per cui va presa effettivamente a stomaco pieno. C’è di meglio insomma, per cui il suo unico utilizzo razionale oggi è come anticoagulante nella prevenzione di problemi cardiovascolari.

Non è complicato, in conclusione: dolore e febbre, va bene la Tachipirina o paracetamolo, se c’è anche infiammazione, ci vuole ibuprofene.

Per saperne di più leggi qui

La febbre è una naturale reazione dell'organismo che può essere innescata da molte cause. Nei mesi invernali, tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi a scatenarla è una malattia da raffreddamento di origine virale o batterica. Pressoché immancabile e abbastanza elevata in caso di influenza e tonsilliti acute, facoltativa e relativamente bassa durante sindromi pseudo-influenzali, faringiti, bronchiti e polmoniti, la febbre è sempre fastidiosa, ma anche una preziosa alleata del sistema immunitario perché permette all'organismo di combattere meglio gli agenti patogeni che l'hanno aggredito e ristabilirsi in fretta. Va contrastata oppure no? E in che modo? Ecco qualche consiglio utile.

È davvero febbre?
Anche quando si è perfettamente sani la temperatura corporea non è costante nell'arco della giornata, ma può variare in relazione all'attività svolta, al sonno, ai pasti, e così via. Inoltre, può modificarsi da un giorno all'altro, per le stesse ragioni o in funzione di modificazioni transitorie dell'equilibrio metabolico, come avviene in modo ciclico nella donna in corrispondenza delle oscillazioni ormonali. Queste variazioni fisiologiche di temperatura sono, però, graduali e contenute entro un intervallo di 1 °C (in genere tra 36,5 °C e 37,5 °C). La febbre vera e propria comporta innalzamenti più significativi e bruschi. Ufficialmente, si può iniziare a parlare di febbre quando la temperatura, misurata ponendo il termometro sotto l'ascella, supera i 37,5 °C. Se la misura è effettuata a livello rettale, la soglia per la febbre sale di circa mezzo grado, a 38,0 °C.

L'antipiretico è indicato se...
Posto che la febbre ha una sua utilità "terapeutica", contrastarla non appena il termometro segnala innalzamenti di pochi decimi di grado non è generalmente consigliato. Lo standard vuole che all'antipiretico si ricorra soltanto quando il quadro generale sia associato a uno stato di malessere. Se la febbre è ben tollerata può non essere necessario somministrare l'antipiretico. 
A prescindere dall'antipiretico impiegato, per tenere sotto controllo la febbre in modo efficace e sicuro si devono rispettare i dosaggi indicati sulla confezione o consigliati dal medico e distanziare le assunzioni di almeno 4-6 ore l'una dall'altra. Rispetto alle formulazioni, medici e pediatri concordano sul fatto di prediligere quelle da assumere per bocca (compresse, granulato effervescente, ecc.), perché assicurano un profilo di concentrazione di principio attivo nel sangue più omogeneo, quindi un miglior controllo della temperatura. Un'eccezione riguarda la presenza di vomito nei bambini, che deve far optare per la via rettale (supposte). 
Per facilitare l'abbassamento della temperatura corporea, in aggiunta all'antipiretico sempre indispensabile, è utile prevedere anche alcuni accorgimenti pratici. In particolare, si deve rispettare il risposo a letto, bere molti liquidi freschi o a temperatura ambiente, indossare indumenti leggeri che permettano di disperdere il calore corporeo e mantenere la temperatura della stanza intorno ai 18-22 °C. Anche la borsa del ghiaccio sulla fronte può aiutare.

Quando interpellare il medico
In assenza di sintomi respiratori o gastroenterici particolarmente severi, la febbre associata alle comuni malattie da raffreddamento può essere gestita autonomamente con antipiretici e altri farmaci sintomatici da banco (pastiglie e sciroppi per la tosse, disinfettanti orali per il mal gola, ecc.). Tuttavia, se dopo 2-3 giorni di riposo a letto e corretta assunzione dei medicinali la febbre non si abbassa e il quadro non migliora è indispensabile interpellare il medico per le valutazioni del caso. L'evenienza più comune in questi casi è che sia subentrata un'infezione batterica da trattare con antibiotici, rigorosamente dietro prescrizione medica. 
Nei bambini che presentano difficoltà a respirare, difficoltà nel risveglio, sonnolenza eccessiva o stato confusionale è sicuramente opportuno consultare il medico.
Altre circostanze che devono indurre a richiedere un'opinione specialistica comprendono: l'insorgenza di febbre superiore a 38-38,5 °C in un bambino, un anziano, una persona che presenta patologie croniche (in particolare di tipo respiratorio o cardiovascolare, insufficienza renale o diabete) e in gravidanza; la comparsa di febbre anche modesta in un neonato o, comunque, nel primo anno di vita (se la febbre è significativa, meglio rivolgersi direttamente al Pronto Soccorso fin dall'esordio); la presenza di uno stato di torpore o scarsa reattività agli stimoli, perdita di coscienza o allucinazioni.

Quanto deve essere alta la febbre per prendere la tachipirina?

Quali farmaci usare contro la febbre Il ricorso a farmaci antipiretici è consigliato solo in caso di febbre alta cioè quando il termometro arriva intorno a 38-38,5°C. Fonte: Mayo Clinic.

Cosa fare con la febbre a 38?

Cure Farmacologiche.
Paracetamolo (Es. tachipirina, efferalgan).
Ibuprofene (Es. Brufen, Moment).
Acido Acetilsalicilico (es. Aspirina, VIVIN, Ac Acet, Carin). Non somministrare al di sotto dei 12 anni..

Come fa la tachipirina a far abbassare la febbre?

Il paracetamolo, che si assume per via orale attraverso delle pillole, contrasta dolori di lieve entità, dal mal di testa al mal di gola. E abbassa la temperatura quando abbiamo la febbre. Ma queste caratteristiche così ampie non giustificano un uso senza limiti della tachipirina.