Mal di gola e febbre a 38

Un po’ di bruciore alla gola, un leggero raffreddore e qualche brivido: l’agente infettivo ha sicuramente colpito. Ma la sua origine è virale o batterica? È importante riuscire a riconoscerne il principio per poter capire la giusta cura.

Con il cambio di stagione e l’abbassamento delle temperature il nostro sistema immunitario è inevitabilmente più debole e vulnerabile, esponendo così la nostra gola ai virus che circolano.

In genere la faringite – o mal di gola – virale inizia con bruciore alla gola, spesso accompagnato da raffreddore, malessere generale e qualche linea di febbre che, quando c’è, tende a risolversi in un paio di giorni. La gola, infine, appare molto arrossata.

Quando l’origine è batterica, la gola fa molto male, è arrossata e sulle tonsille, molto ingrossate, appaiono delle macchie biancastre, comunemente chiamate “placche”. Questa forma di mal di gola è quasi sempre accompagnata da febbre elevata e persistente, salivazione eccessiva, difficoltà a deglutire e malessere generale. Spesso è presente anche un aumento dei linfonodi del collo. L’assoluta certezza diagnostica si ha, però, solo con l’esecuzione del cosiddetto tampone faringeo.

Terapie:

  • per le faringiti virali la cura è il riposo, per permettere al sistema immunitario di combattere l’infezione. Al bisogno si può poi ricorrere a farmaci per contrastare i sintomi, come gli antinfiammatori e gli antifebbrili.
  • per il mal di gola di origine batterica vanno usati gli antibiotici. Se è stato eseguito il tampone, si fa una scelta mirata in base al risultato dell’antibiogramma, negli altri casi si sceglie l’antibiotico più tollerabile ed efficace

Il primo errore da evitare è quello dell’autoprescrizione come spesso accade. L’antibiotico è del tutto inutile se l’infezione è virale. Deve essere il medico a prescriverlo ed è fondamentale seguire le indicazioni in termini di dosaggio, orari di assunzione e durata della terapia.

Soprattutto per alcune categorie di pazienti è consigliabile la vaccinazione antinfluenzale, oltre ad osservare le buone norme igieniche, come lavare spesso le mani.

Fonte: corriere.it

Come riconoscere il COVID-19 ai primissimi sintomi e come distinguerlo dall'influenza e dalle sindromi simil influenzali 

Mal di gola e febbre a 38

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus in grado di causare una vasta gamma di malattie: dalle più lievi, come il raffreddore, a malattie più gravi, come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS-CoV-1).
Il nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) è il virus responsabile della pandemia da COVID-19. I primissimi sintomi dell'infezione da SARS-CoV-2 sono molto simili a quelli delle più comuni infezioni delle alte vie respiratorie, tra cui il raffreddore e l'influenza stagionale.
Sulla base dei dati raccolti dall'inizio della pandemia, emerge che la malattia COVID-19, nella maggior parte dei casi, causa sintomi lievi-moderati (come mal di testa, raffreddore, tosse, febbre, malessere, mal di gola, perdita del gusto e dell'olfatto).

I primi sintomi possono comparire in media dai 5 ai 7 giorni (con un minimo di 2 ed un massimo di 14 giorni) dopo il contatto con una persona infetta.
Può comparire febbre superiore a 37.5°C con almeno uno dei seguenti sintomi:

  • Febbre;
  • Tosse;
  • Dolori muscolari o articolari;
  • Perdita del gusto o dell'olfatto;
  • Stanchezza;
  • Brividi;
  • Congestione nasale o naso che cola;
  • Gola infiammata;
  • Mancanza di respiro o difficoltà a respirare;
  • Diarrea;
  • Nausea o vomito;
  • Mal di stomaco;
  • Mal di testa;
  • Scarso appetito o scarsa alimentazione, soprattutto nei bambini di età inferiore a 1 anno.

Alcuni pazienti che si ammalano di COVID-19 possono sviluppare una polmonite e aver bisogno di essere ricoverati in terapia intensiva. Pertanto, in caso di mancanza di respiro o difficoltà a respirare, che indicano un peggioramento della malattia, è importantissimo chiamare immediatamente il proprio medico curante o i numeri dell'emergenza (112 o 118, a seconda della Regione).
La febbre oltre i 37,5°C, che non scende nemmeno con gli antipiretici, è un importante segnale, seguita da tosse secca di solito stizzosainsistente e senza catarro.
I primissimi sintomi della malattia COVID-19 sono molto simili a quelli dell'influenza stagionale o di altre malattie simili all'influenza. Tosse, febbre, e dolori muscolari sono presenti in tutte le malattie causate dai virus respiratori.
Per questo, per avere una diagnosi certa della malattia è necessario fare un tampone naso-faringeo.
In generale, nell'influenza si ha la comparsa improvvisa e rapida di febbre oltre i 38°C con almeno un sintomo generale (malessere/spossatezza, mal di testa, e dolori muscolari) e almeno un sintomo respiratorio (tosse, mal di gola e respiro affannoso). In sostanza, è impossibile distinguere i sintomi della COVID-19 da quelli dell'influenza senza aver fatto il tampone, tranne che non ci sia la perdita di gusto e olfatto, che è una caratteristica della COVID-19.
Tuttavia, ci sono alcune differenze chiave tra influenza e COVID-19. Il nuovo coronavirus sembra diffondersi più facilmente dell'influenza e può causare malattie più gravi in alcune persone. Può anche volerci più tempo prima che le persone infettate manifestino i sintomi. Inoltre, le persone infettate dal nuovo coronavirus possono essere contagiose più a lungo. 

È importantissimo chiamare il proprio medico curante se:

  • Si ha una infezione respiratoria acuta;
  • Compare improvvisamente almeno uno tra i seguenti sintomi: febbre sopra i 37,5°C, tosse e difficoltà respiratoria;
  • Nei 10 giorni precedenti la comparsa dei sintomi si è entrati in contatto stretto con un caso confermato o probabile di Sars-CoV-2.

Il medico indicherà cosa fare e come comportarsi.

Per caso probabile o confermato si intende:

  • Una persona che vive nella stessa casa di un infetto da COVID-19;
  • Una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un infetto da COVID-19 (per esempio gli ha stretto la mano);
  • Una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio ha toccato a mani nude fazzoletti di carta usati);
  • Una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore di 15 minuti, senza mascherina;
  • Una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri senza mascherina.

Se l'infezione da Nuovo Coronavirus viene confermata attraverso il tampone naso-faringeo, è previsto l'isolamento a casa per dieci giorni. Durante questo periodo si viene contattati dal personale delle Autorità sanitarie territorialmente competenti.
In alcune Regioni è possibile isolarsi in una struttura messa a disposizione (alberghi o altre strutture simili) dalle Autorità Sanitarie, se non si dispone di spazi sufficienti nel proprio domicilio (impossibilità di isolarsi dal resto della famiglia e mancanza di stanza con bagno dedicato). In caso di sintomi più gravi è previsto il ricovero in ospedale.

Per proteggersi dal contagio bisogna seguire scrupolosamente le regole di prevenzione e spiegarle anche ai bambini.
Le raccomandazioni per evitare il contagio consistono in:

  • Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o igienizzarle con soluzioni a base alcolica;
  • Evitare il contatto ravvicinato con persone che mostrano sintomi di infezioni respiratorie acute;
  • Evitare luoghi affollati e mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone;
  • Indossare la mascherina sia all'aperto che in tutti luoghi chiusi e accessibili al pubblico. L'uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus, ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e di igiene delle mani. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte;
  • Non baciare, abbracciare e stringere la mano a persone non conviventi e anche con gli amici mantenere sempre la distanza di almeno un metro;
  • Evitare di condividere bottiglie, bicchieri e in generale oggetti personali con gli altri;
  • Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani non lavate;
  • Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce (starnutire e/o tossire in un fazzoletto o nella piega del gomito evitando il contatto delle mani e, se proprio non si riesce, subito dopo lavarsi le mani);
  • Se si è malati, praticare l'isolamento domiciliare ed evitare di prendere farmaci e/o antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.

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ATTENZIONE
Se tu o i tuoi conviventi avete sintomi del COVID-19, resta in casa e chiama subito il tuo pediatra di libera scelta o il tuo medico di medicina generale. Altrimenti, chiama uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute.

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  • A cura di: Caterina Rizzo
    Area Funzionale di Percorsi Clinici ed Epidemiologia
  • in collaborazione con:

    Mal di gola e febbre a 38

Ultimo Aggiornamento: 26 marzo 2021



Cosa fare in caso di febbre e mal di gola?

Sono indicati, tisane calmanti (per esempio, a base di malva, erisimo, altea ecc.), camomilla o tè, latte, brodi leggeri (ideale quello di pollo, se piace, soprattutto in caso di influenza), spremute e centrifughe di frutta o verdura fresche non acide.

Quanto dura la febbre a 38?

La febbre si presenta alta (38,5-40 °C) e dura 3-4 giorni. Importante prendere farmaci antipiretici per abbassare la febbre, soprattutto quando è alta o si protrae per più giorni. Bere molto per reintegrare i liquidi e i sali persi sudando. I sintomi di debolezza fisica possono durare fino a 2-3 settimane.

Come capire se ho la febbre o Covid?

Tosse secca: A differenza delle normali influenze, la tosse, in caso di Coronavirus è secca, stizzosa e insistente..
febbre che sale, anche oltre i 38 gradi;.
diffusi dolori muscolari/articolari;.
problemi alle vie respiratorie (tosse, congestione nasale, mal di gola)..

Quale antibiotico per mal di gola e febbre?

Claritromicina (es. Biaxin, Macladin, Klacid, Soriclar, Veclam) si raccomanda di assumere una compressa da 250-500 mg di farmaco ogni 12 ore. In caso di sospetta o accertata infezione da Haemophilus influenzae, assumere 500 mg di attivo. Protrarre la terapia per 10 giorni.