Tubi in polietilene per impianti di riscaldamento

Descrizione

Il tubo COBRAPEX a barriera ossigeno EVOH (etilene-alcoolpolivinilico) e� prodotto in polietilene ad alta densita� e reticolato per via chimica (reticolazione a silani). La reticolazione del tubo COBRAPEX e� di tipo "b" (PE-Xb); tale processo permette di modificare la struttura chimica del materiale determinando :

- aumento della massima temperatura di esercizio (95�C oppure 110�C per brevi periodi);
- riduzione della deformazione sotto carico;
- aumento della resistenza chimica;
- aumento della resistenza ai raggi UV;
- aumento della resistenza all� abrasione ed all� urto;
- aumento delle caratteristiche di memoria tecnica.

Il tubo si presta per essere utilizzato sia negli impianti di riscaldamento sia negli impianti per uso alimentare.

Nella storia della termoidraulica, gli obiettivi da raggiungere sono stati sempre gli stessi. Intercettare l’acqua e distribuirla presso i vari punti di utenza dislocati nell’abitazione. Col tempo, il processo si è reso più sofisticato e anche le tecnologie in termini di materiali, ma lo scopo finale è rimasto immutato.
All’inizio, l’idraulico e il fabbro di fatto quasi coincidevano. Essendo l’acciaio il materiale usato anche per fare gli impianti, ed essendo il fabbro l’artigiano preposto classicamente alla sua lavorazione, le due figure si sovrapponevano. Col passare degli anni, però, è giunto nel mercato il rame, gli impianti di riscaldamento con caldaia si sono diffusi, e quindi la figura dell’idraulico si è ben definita con autonomia. Oggi, quando dobbiamo realizzare gli impianti idrici e termici di casa, ci affidiamo all’idraulico, sia per le lavorazioni sia per la scelta dei materiali, che si è ampliata notevolmente rispetto al passato. Uno dei principali dubbi riguarda il tipo di materiale da usare per i tubi per riscaldamento. Al riguardo, sentirete pareri contrastanti e pertanto questa può essere un’occasione per comprendere meglio l’argomento.

Tubi per riscaldamento: impianti idrici o termici?

Per conoscere quali sono i migliori tubi per il riscaldamento da utilizzare, sarà importante in primo luogo comprendere la differenza fra i due principali tipi di impianti di una civile abitazione e non solo. Li elenchiamo e spieghiamo di seguito:

  • Impianto idrico e idrico sanitario. Trattasi degli impianti volti a portare l’acqua alle utenze sia per l’uso in termini di acqua potabile sia per l’igiene personale. Quindi, di fatto, trattasi delle reti che alimentano l’acquaio della cucina, la lavastoviglie e altri servizi del genere. Per quanto riguarda la parte sanitaria, invece, parliamo della fornitura d’acqua dei lavabi, della doccia, eccetera
  • Impianto termico. In questo frangente parliamo dei tubi che raccolgono l’acqua calda portata a temperatura dalla caldaia e che alimentano i termosifoni. Di fatto, anche per i lavandini, doccia e vasca da bagno abbiamo comunque bisogno di acqua calda, ma non a temperature equiparabili. Nel caso dei radiatori, l’acqua viaggia infatti intorno ai 70° o anche più.
Tubi in polietilene per impianti di riscaldamento

Quali sono le tipologie di tubi per riscaldamento?

Bene. Fatta questa piccola introduzione necessaria al caso, parliamo quindi delle tipologie di tubi per riscaldamento disponibili nel mercato.

Principalmente, trattasi di:

  • Tubi in rame
  • Tubi in multistrato

Tubi in rame

Questo materiale viene impiegato ormai da tempo nella termoidraulica. La sua qualità è comprovata e, un impianto realizzato in rame resiste molto bene nel tempo. Le criticità che possono sorgere sono sempre la perdita di acqua localizzata presso le giunture e gli snodi. Se c’è una perdita, questa di certo non si verificherà dove il tubo è integro. Ecco perché la perizia del vostro idraulico risulta fondamentale. Egli saprà disporre l’impianto in modo che i tagli e i giunti saranno in numero minimo. E, quando li realizzerà, saranno realizzati a regola d’arte.
In queste condizioni, davvero potete sperare che il vostro impianto duri per decenni.

Tubi in polietilene per impianti di riscaldamento

Tubi in multistrato

Quando parliamo di multistrato, affrontiamo una tecnologia nuova che solo recentemente ha preso piede. In questo caso dobbiamo fare delle specifiche poiché ci sono più incognite rispetto al rame. Fintanto che rimaniamo nel campo dell’acqua sanitaria, non sorgono reali problemi. Questo perché, come accennato, trattasi di un fluido vettore che non raggiunge mai temperature di funzionamento davvero elevate. Altro discorso invece per il riscaldamento. Qui è necessario una piccola parentesi tecnica.

Il multistrato è composto di più strati che si alternano come segue:

  • Tubo interno in polietilene
  • Strato di collegamento
  • Tubo intermedio in alluminio
  • Strato di collegamento
  • Tubo esterno in polietilene

Bene, il problema sorge per il fatto che, di per sé, il polietilene è un materiale termoplastico. Vale a dire che in presenza di calore tende ad ammorbidirsi. Per questo motivo la tecnologia realizzativa di tubi multistrato prevede:

  • L’utilizzo di una sezione appunto composita polietilene-alluminio-polietilene
  • La sottoposizione del tubo in polietilene ad un processo di reticolazione il quale serve a trasformare il materiale in termoindurente

Come si comprende, quest’ultimo è un passaggio delicato. Se il processo di reticolazione non viene svolto ad hoc, la qualità finale del tubo potrà non essere ottima e, col tempo, i picchi di calore e il raffreddamento ripetuti porteranno i tubi per riscaldamento ad indebolirsi e perdere acqua. In merito diciamo che esistono tre tipologie di processi di reticolazione, i quali vengono riportati con apposita sigla sul tubo stesso:

  • Reticolazione tipo “a”
  • Reticolazione tipo “b”
  • Reticolazione tipo “c”

Le tre tecnologie con cui ottenere le tre reticolazioni non sono le stesse. Non solo. Anche in vista dell’ottenimento dello stesso tipo di reticolazione, le procedure possono essere svolte con criteri di maggiore o minore qualità.

La migliore di queste è la reticolazione “c”, che avviene per bombardamento di elettroni all’interno di un bunker. Tale processo è di tipo fisico e il risultato è ottimo. Purtroppo, però, una macchina del genere ha un costo di circa 10 milioni di euro e quindi è facile trovare nel mercato tubi che hanno avuto altro tipo di reticolazione e magari di bassa qualità. Teniamo conto del fatto che, alcuni recenti test, hanno messo in luce che le prestazioni dei tubi per riscaldamento in multistrato decadono già dopo 4 anni di vita. Quindi, va bene servirsi di multistrato, ma attenzione a cosa sceglierete!

Tubi in polietilene per impianti di riscaldamento

Rame e multistrato: prezzi di mercato

Concludiamo questo articolo con qualche consiglio per gli acquisti di questi materiali. I tubi in rame presentano prezzi molto più alti rispetto al multistrato. Per un tubo di diametro 12 mm, possiamo riscontrare prezzi dai 4.00 ai 7.00 euro a metro. I tubi multistrato, invece, sono trovabili anche a meno di un euro a metro, ma presentano una forbice molto ampia. Vi consigliamo di fare tesoro di quanto letto sopra e ricordate che nel caso vi serviate di un tubo davvero ben reticolato e di qualità ve ne accorgerete dal prezzo molto più sostenuto!

Tubi in polietilene per impianti di riscaldamento

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Quali tubi usare per impianto di riscaldamento?

In generale consigliamo di utilizzare tubazione in rame dalla caldaia ai collettori con un diametro che va dai 18 mm ai 22 mm (in casi particolari possiamo avere dei diametri inferiori o superiori). Dai collettori ai termosifoni 12 mm circa.

Quali sono i migliori tubi per impianto idraulico?

I tubi in polipropilene per l'impianto idraulico presentano numerosi vantaggi e sono tra i materiali maggiormente usati. Li riconoscerai facilmente perché sono di colore blu o verde. Sono molto leggeri, hanno ottime capacità di resistenza alla corrosione causata dalle sostanze chimiche e resistenza alle abrasioni.

Quanto durano i tubi in polietilene?

La durabilità di una rete realizzata in polietilene può essere prevista in fase progettuale come corrispondente ad almeno 50 anni, sebbene le resine di ultima generazione possano contare su un'aspettativa superiore a 100 anni.

Quanto dura tubo multistrato?

Il sistema ha una durabilità garantita dalle normative di prodotto di almeno 50 anni; in questo periodo ne è consentito l'impiego a pressioni di 10 bar e temperature fino a 95°C.