Come capire se una telecamera ha l audio

Assenza di audio per il video in diretta o registrato dalla videocamera

  • Se hai un abbonamento Google Nest Aware e il microfono è acceso, l'audio della videocamera viene registrato nella cronologia video.
    • Assicurati che il microfono della videocamera sia acceso e che le impostazioni audio siano corrette.
      Le videocamere e i campanelli più recenti ti consentono di regolare il volume dell'altoparlante:
    • Nei modelli meno recenti delle videocamere e dei campanelli Nest, gli speaker hanno un volume fisso. Se necessario, avvicina la videocamera al punto in cui si troveranno le persone.
    • Per ulteriori informazioni e istruzioni, leggi Modificare le impostazioni audio della videocamera Nest.
  • Verifica che il volume di riproduzione dei contenuti multimediali del telefono sia attivo.
  • Se utilizzi un altoparlante o delle cuffie con controllo del volume, alza il volume.
  • Se stai ascoltando l'audio tramite l'app su un telefono e la connessione della rete cellulare è debole, prova a spostarti in un'area in cui il segnale è migliore o passa alla rete Wi-Fi. Se anche il segnale Wi-Fi è debole, spostati in un punto in cui il segnale è più forte.
  • Se hai una Nest Cam Indoor o Outdoor meno recente, per sentire la risposta del tuo interlocutore devi rilasciare il pulsante Parla dell'app (oppure fare clic su Fine su un computer).

Ritardo nell'audio

In genere, quando parli con le persone attraverso la videocamera o il campanello, si verifica un breve ritardo di alcuni secondi. Questo perché il telefono non è collegato direttamente alla videocamera o al campanello. L'audio e il video vengono riprodotti in streaming dalla videocamera al servizio Nest e poi al telefono. Un ritardo significativo può essere causato da vari problemi:

  • È possibile che la rete Wi-Fi domestica abbia problemi di connessione.
  • Troppe app aperte sul tuo telefono potrebbero rallentare le prestazioni generali. Esci dalle app che non ti servono o chiudile. Anche riavviare il telefono può essere utile.
  • Se viene visualizzato un avviso relativo a una connessione Wi-Fi debole quando visualizzi il video stream della videocamera, prova ad avvicinare la videocamera al router Wi-Fi. Per altri suggerimenti, leggi Ritardo o sfasamento nel video.

 Parla e ascolta non funziona in Safari

È stato utile?

Come possiamo migliorare l'articolo?

Secondo la normativa vigente la videosorveglianza con audio è reato se, usata all’interno di una proprietà privata, non si limita alla semplice protezione dei propri interessi ma è diretta a captare informazioni private, senza alcun consenso. In un luogo pubblico oppure condominiale, fare lo stesso non costituisce reato, ma violazione della privacy.

Oggi la videosorveglianza è più diffusa che mai: ciò è dovuto in parte perché i cittadini sono molto sensibili al problema della sicurezza personale, soprattutto quando essa si unisce alla tutela del proprio domicilio; in parte perché lo sviluppo tecnologico consente di effettuare riprese in maniera più semplice rispetto al passato. Installare un sistema di videosorveglianza è sicuramente più agevole rispetto ad un tempo. Al di là dei sistemi di ripresa montati ad hoc per la sicurezza, non bisogna dimenticare che, oggi, è sufficiente avere con sé uno smartphone per effettuare una filmato. La grande diffusione di mezzi di questo tipo fa a pugni con il crescente interesse per la tutela della privacy. Ti sei mai chiesto se una videosorveglianza con audio è legale?

Se è vero che è tuo diritto quello di sorvegliare (e, quindi, videosorvegliare) la tua proprietà al fine di garantire la sicurezza personale e quella dei tuoi beni, è altrettanto vero che non puoi fare tutto ciò che vuoi; in altre parole, devi rispettare la riservatezza delle altre persone, non potendo giustificare ogni azione con il pretesto della sicurezza. Con questo articolo cercheremo di fornire una risposta al seguente quesito: è legale la videosorveglianza con audio?

Vai qui per l’articolo completo. 

  • VIDEOSORVEGLIANZA CON AUDIO E PRIVACY
  • TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE
    • VIDEOSORVEGLIANZA CON AUDIO: QUANDO SI VIOLA LA PRIVACY
    • VIDEOSORVEGLIANZA CON AUDIO E VIDEO: IL CONFINE TRA SICUREZZA E PRIVACY
    • IL PRIVATO PUÒ INSTALLARE TELECAMERE SU STRADA PER PROTEGGERE CASA E FAMIGLIA
    • VIDEOSORVEGLIANZA CON AUDIO PER MOTIVI DI PUBBLICA SICUREZZA
    • VIDEOSORVEGLIANZA CON AUDIO SUI POSTI DI LAVORO: GLI EFFETTI DEL JOBS ACT
    • ATTENTO AI SISTEMI FAI DA TE: ECCO COSA SI RISCHIA

TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

La tutela della proprietà privata e della sicurezza personale è un sacrosanto diritto per ognuno di noi, ma è necessario conoscere la legge, il confine tra videosorveglianza con audio e privacy.

Il diritto di difendersi non deve scontrarsi con la tutela della privacy. La tua sicurezza non deve mai superare i limiti legali che impongono la tutela della riservatezza delle altre persone.

Puoi tranquillamente installare un impianto di videosorveglianza in casa tua ma non puoi assolutamente farlo nell’abitazione di un’altra persona perché, effettuando riprese audio e video in casa di altri, commetteresti un reato (punibile con la reclusione da 6 mesi a 4 anni).

Se decidi di installare un impianto di videosorveglianza esterno (la classica telecamera che punta verso il cortile di casa) devi attenerti ad un paio di regole fondamentali: la telecamera va usata all’unico scopo di tutelare la tua abitazione e deve riprendere solo gli spazi della tua proprietà escludendo quelli altrui. Riprendendo anche solo una porzione degli spazi altrui (la porta di casa o la finestra di un vicino) commetteresti il reato di interferenze illecite. Scale condominiali e pianerottoli non sono considerati luoghi privati bensì destinati a più soggetti: di conseguenza, non rientrano nel reato di interferenze illecite.

Probabilmente, tutto questo (associato alle riprese video) lo sapevi già, ma come la mettiamo con le riprese audio? La videosorveglianza con audio è legale o no?

VIDEOSORVEGLIANZA CON AUDIO: QUANDO SI VIOLA LA PRIVACY

Quanto stabilito per le riprese video vale anche per le riprese audio, sonore.

Si commette reato di interferenze illecite indipendentemente dal fatto che si tratti di riprese visive o sonore allo scopo di carpire informazioni private di altre persone, che vanno ben oltre la tutela dei propri interessi.

Quando la videosorveglianza con audio (come quella video) registra dati privati, si rischia la violazione della privacy. Non corri questo rischio se le informazioni altrui carpite sono irrilevanti o non sono distinguibili al punto tale da ledere la riservatezza.

VIDEOSORVEGLIANZA CON AUDIO E VIDEO: IL CONFINE TRA SICUREZZA E PRIVACY

Riprese effettuate in un luogo pubblico o in aree condominiali non integrano il reato di interferenze illecite ma devi stare attento a mantenere il giusto equilibrio tra sicurezza e privacy senza mai violare il diritto alla riservatezza andando a registrare ‘spezzoni’ di vita altrui. Se superi questo confine commetti violazione della privacy.

Anche nel caso in cui tu intenda installare telecamere esterne (ad esempio fuori dal tuo cancello) per sorvegliare l’ingresso e tutto ciò che succede fuori dalla tua proprietà, fai attenzione. L’utilizzo di questo sistema è lecito se, per esempio, la telecamera riprende i piedi dei passanti senza, peraltro, registrare le loro conversazioni. Diversamente, se riprende i volti e registra le conversazioni delle persone, stai violando la privacy. Non puoi farlo neanche per garantire la tua sicurezza.

La legge vieta la diffusione di immagini e audio non autorizzate delle persone riprese e registrate ovvero senza il loro consenso.

In riferimento alla registrazione audio, la questione si fa ancora più delicata perché anche quando non si riprende un volto è possibile la ripresa sonora. Ecco perché la videosorveglianza con audio deve essere ancora più accurata e ‘attenta’ alla privacy al fine di evitare condotte illecite. La soluzione ottimale, quindi, è installare un impianto non in grado di registrare conversazioni private di altre persone.

IL PRIVATO PUÒ INSTALLARE TELECAMERE SU STRADA PER PROTEGGERE CASA E FAMIGLIA

 Una recente sentenza della Corte di Cassazione (pubblicata da ANSA il 13 maggio scorso) – nel bilanciare il ‘fastidio’ arrecato al vicinato con l’effettiva necessità di sicurezza – ha stabilito che il privato può installare telecamere sulle mura perimetrali esterne di palazzi e singole abitazioni. Devono essere puntate per riprendere ciò che accade nella pubblica via.

Non si commette reato nei confronti di chi vive o lavora nella stessa strada se le telecamere di videosorveglianza con audio vengono posizionate per tutelare la sicurezza propria, dei familiari e dei propri beni. Basta apporre cartelli di avviso della presenza delle telecamere, nient’altro che questo.

VIDEOSORVEGLIANZA CON AUDIO PER MOTIVI DI PUBBLICA SICUREZZA

Il discorso cambia quando entrano in ballo la sicurezza e la tutela dell’ordine pubblico.

Possono essere installati sistemi di videosorveglianza in luoghi pubblici esclusivamente nel caso in cui sussistano giustificati motivi di pubblica sicurezza la cui valutazione spetta all’amministrazione pubblica.

Un soggetto pubblico può farlo per svolgere funzioni istituzionali (di prevenzione o repressione di un concreto pericolo).

Naturalmente, è necessario ottenere un’autorizzazione, un provvedimento che stabilisca limiti e modalità nella gestione della videosorveglianza, dettagli come ad esempio il tipo di apparecchiatura da installare, come utilizzarla, da chi acquistarla, il personale incaricato a visionare i filmati.

Di regola, è necessario segnalare la presenza di sistemi di videosorveglianza installati in luoghi pubblici per avvisare chiunque si avvicini all’area video sorvegliata, ma le riprese effettuate a scopo di sicurezza e tutela dell’ordine pubblico rappresentano un’eccezione. Soprattutto se finalizzate alla prevenzione di reati o atti di vandalismo e sicurezza sul lavoro, l’obbligo di segnalazione non è necessario.

VIDEOSORVEGLIANZA CON AUDIO SUI POSTI DI LAVORO: GLI EFFETTI DEL JOBS ACT

Le disposizioni di attuazione del Jobs Act hanno modificato lo Statuto dei lavoratori che, nel tutelare la libertà e dignità del lavoratore, sanciva il divieto assoluto di utilizzare sistemi audiovisivi o di altra natura allo scopo di controllare l’attività del lavoratore a distanza (art. 4). Con il DL n. 151/2015 (art. 23) e la successiva integrazione del DL n. 185/2016 (art. 5) i poteri di controllo del datore di lavoro sui dipendenti si è decisamente rafforzato.

Gli impianti audiovisivi per il controllo dell’attività dei lavoratori possono essere utilizzati per esigenze di sicurezza del lavoro, organizzative e produttive (in via esclusiva) oppure di tutela del patrimonio aziendale.

Il controllo è ammesso solo sulle attività prestate dal lavoratore, non sulla persona del lavoratore stesso, per evitare la violazione della privacy. Il monitoraggio delle attività deve essere episodico, non prolungato.

Prima di installare impianti di videosorveglianza con audio, il datore di lavoro deve siglare un accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria ed un accordo con le rappresentanze sindacali aziendali. In alternativa, l’accordo può essere stipulato dalle associazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale: in mancanza di accordo, è necessario ottenere l’autorizzazione della sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro. In ogni caso, datore di lavoro e lavoratore per legge non possono accordarsi senza intermediari: il consenso del lavoratore potrebbe essere viziato per il timore della mancata assunzione.

Gli impianti di videosorveglianza possono essere sia video sia audio (incluso l’utilizzo di microfoni) ma, nel secondo caso, la questione è più delicata e viene concessa in caso di particolari esigenze aziendali o in presenza di una segnalazione. Se vengono installate telecamere con funzione audio nel luogo di lavoro è necessaria un’apposita segnaletica.

In ogni caso, le riprese possono essere salvate al massimo per 24 ore ad eccezione di week end e giorni festivi.

ATTENTO AI SISTEMI FAI DA TE: ECCO COSA SI RISCHIA

Chi utilizza un sistema di videosorveglianza con audio (inclusi microfoni nascosti) per controllare i dipendenti senza attenersi al “Codice in materia dei dati personali” (D. Lgs n. 196 del 30.06.2003) cosa rischia?

Innanzitutto, l’attività di monitoraggio viene bloccata e i dati raccolti risultano nulli, inutilizzabili.

Si rischiano sanzioni amministrative e penali, in particolare:

  • da 6.000 a 36.000 euro per omissione del cartello informativo;
  • tra i 20.000 ed i 120.000 euro per omessa o errata notificazione al Garante;
  • da 10.000 a 60.000 euro per cessione illecita delle informazioni raccolte;
  • reclusione da 6 a 24 mesi per danni causati dall’inosservanza delle norme nonché il risarcimento degli stessi;
  • Reclusione da 6 mesi a 3 anni per dichiarazione di falsità al Garante.

Francesco Ciano

Come capire se una telecamera ha l audio

Quali sono le telecamere con audio?

Le telecamere con microfono incorporato sono sistemi professionali che, se dotati di un NVR con uscita audio, possono registrare e inviare comunicazioni in tempo reale semplicemente con il collegamento di una cassa audio.

Come capire se la telecamera registra?

Tutto ciò che devi fare, infatti, è verificare se il LED della stessa è acceso o meno. Le webcam (specialmente quelle integrate nei portatili e in alcuni PC fissi), presentano un piccolo LED di colore verde o bianco che, se acceso, indica all'utente che qualche programma sta acquisendo immagini dalla telecamera.

Come disturbare una telecamera di sorveglianza?

Un altro modo per disattivare una telecamera di sicurezza è l'utilizzo di una luce a LED - questo non danneggerà la fotocamera, ma è un modo eccellente per oscurare l'obiettivo di guardarti. A parte arrivare al sistema dalla rete, queste sono le uniche opzioni.

Come scoprire se c'è una telecamera nascosta?

Basta puntare la luce su oggetti, lampadari, muri, mobili e soprammobili, e verificare che non ci sia nessun riflesso. Ogni telecamera infatti (quasi tutte, diciamo) ha un obiettivo con delle lenti e queste lenti per quanto piccole riflettono una luce che le viene puntata contro.