Quanto è lo stipendio di un infermiere

Ogni volta che c'è il rinnovo del contratto si vede un piccolo aumento e si pensa che rispetto allo stipendio precedente ci sia stato un miglioramento ma vediamo se è realmente così.

Se dico che lo stipendio di un infermiere era molto più forte negli anni 90 e che si è perso molto del potere d'acquisto, potresti credermi sulla parola, ma con i numeri è più facile rendere l'idea.

 L'infermiere diurnista che lavora senza indennità al livello D0 ha uno stipendio netto di 1450 euro, con le indennità di turno, notti, presenze e festivi, l'infermiere turnista vede un aumento di 200-300 euro (esclusi gli straordinari).

Oggi lo stipendio dell'infermiere in turno ha una paga base e delle indennità specifiche perchè fare l'infermiere è un lavoro rischioso.

Fare l'infermiere richiede di lavorare in reparto con gli ammalati e ieri come oggi, ci sono malattie a trasmissione aerea o per contatto che possono mettere in pericolo ognuno di noi e  la pandemia ne è un esempio estremo che viviamo da oltre un anno.

Lavorare per turni è impegnativo perchè comporta che si vada regolarmente incontro a una stanchezza da jet lag con maggiori rischi di sovrappeso e lesioni osteoarticolari.

Sono tanti i motivi che fanno sì che l'infermiere che fa i turni abbia un importo maggiore nello stipendio calcolato sulle presenze giornaliere.

In più si aggiungono delle indennità maggiori che riconoscono il maggiore apporto professionale richiesto come le indennità di specialità, che comportano un aumento dell'indennità giornaliera, come per il reparto o l'area di terapia intensiva o le malattie infettive.

Quindi è una pacchia per i giovani che iniziano a lavorare?

Come stipendio iniziale una cifra di 1600-1700 non è male dato che ci sono le indennità di turno che sono nell'ordine di 200-300 euro (varia a seconda del reparto di destinazione).

Tutti gli stipendi in sanità sono aumentati nel tempo, perchè è aumentata la paga base, come infermieri siamo una parte maggioritaria del personale di assistenza e 8 infermieri su 10 sono turnisti.

La quota che oggi è rappresentata dalle indennità di turno varia del 15-20% al massimo, forse qualcuno potrebbe pensare che nei CCNL precedenti l'infermiere turnista prendesse importi minori invece molte indennità che riporto in tabella erano presenti nel DPR 384 del 1990 (con decorrenza dal 1 dicembre 1990).

Le indennità presenti nel CCNL 1995 e fra parentesi se erano le stesse del DPR 384 del 1990  CCNL 1995 importo in euro

Le indennità CCNL 2018

 servizi di malattie infettive: L. 10.000  (DPR 384 del 1990)  5,16  € 5,16
 servizio di turno prestato per il giorno festivo compete un’indennità di L. 30.000 lorde (DPR 384 del 1990)  15,49  € 17,82
orario ordinario di lavoro durante le ore notturne spetta una indennità nella misura unica uguale per tutti di L. 4.500 lorde per ogni ora di servizio prestata tra le ore 22 e le ore 6. (DPR 384 del 1990)  2,32  € 2,74
 L’attività didattica, se svolta fuori orario di lavoro, è remunerata in via forfettaria con un compenso orario di L 50.000 lorde  25,82  
 nelle terapie intensive e nelle sale operatorie: L. 8.000; (DPR 384 del 1990)  4,13  4,13
nelle terapie sub-intensive individuate ai sensi delle disposizioni regionali e nei servizi di nefrologia e dialisi: L. 8.000. (DPR 384 del 1990) 4,13  4,13
Al personale del ruolo sanitario appartenente alle posizioni funzionali corrispondenti al V, VI e VII livello retributivo ed operante in servizi articolati su tre turni, compete una indennità giornaliera, pari a L. 8.500.

4,39

 4,49
RUOLO SANITARIO

1) operatori professionali di prima categoria collaboratori – infermieri professionali, vigilatrici di infanzia, ostetriche, assistenti sanitari: L. 215.000;

Le altre professioni sanitarie avevano un indennità di 145.000 lire.

111,4  
indennità di pronta disponibilità nella misura di L. 40.000 lorde (DPR 384 del 1990) 20,66  20,66

Prima del CCNL Sanità 1995 con il DPR 384,  avevano dato un grande riconoscimento economico ai lavoratori su turni. Gli aumenti erano automatici perchè l'inflazione era recuperata con la famosa scala mobile. Dal CCNL del 1995 ci dovenvano essere contrattazioni regolari per mantenere lo stipendio adeguato.

Il CCNL Sanità arriva ai giorni nostri con la versione 2016-2018 che introduce dei principi di qualità del lavoro, di specializzazione di riconoscimento, che non riesce a rispettare e prosegue il suo percorso di dimenticare lo stipendio degli infermieri.

L'aumento c'è stato per quanto riguarda la paga base che è uguale per tutti i lavoratori del SSN che fanno da lunedì a venerdi, un infermiere diurnista neoassunto prende uno stipendio di 1450 euro e per fortuna c'è il bonus Renzi.

Si sono perse anche le idee i buoni propositi dato che nel 1995 si parlava di scatti di anzianità che ti danno con l'anzianità di servizio, come nel settore privato dove ogni tot anni corrisponde un aumento. Oggi ci sono dei livelli e si parla di esperto o specialista che forse ti daranno a discrezione dei fondi che vengono destinati dal budget approvato dal datore di lavoro.

Abbiamo perso anche il nome perchè quando nel contratto ci chiamavano "infermiere professionale" ovvero il termine infermiere prima e poi l'aggettivo professionale, il nome dela professione era più in evidenza. Successivamente qualcuno ha notato che era un termine obsoleto e quindi da scartare e nei contratti e  hanno introdotto il termine Collaboratore Professionale Sanitario Infermiere e la nostra professione è stata messa dopo tre parole mentre il termine professionale è stato portato ancora più in evidenza, ma per fortuna ci sono gli acronimi che pochi conoscono CPS Infermiere o CPSI.

Ma restiamo concentrati sui soldi, oggi un giovane infermiere in turno dovrebbe iniziare con uno stipendio di almeno 1800 euro netti. Questo sarebbe possibile se le indennità infermieristiche fossero state rivalutate dal 1990 ad oggi.

Tutti possono guardare la propria busta paga e vedere che un'indennità che aveva un valore nel 1990 oggi dovrebbe essere 1,911 volte (il doppio) e quella del 1995 1,5 volte (fonte Rivalutazione ISTAT).

Oggi c'è una grande divisione dei professionisti e mi sembra  di vedere tante chiacchiere che parlano della luna e altre mirabolanti fantasticherie.

Eppure l'obiettivo primario comune dovrebbe essere lo stesso per tutti, uno stipendio dignitoso facendo 36 ore a settimana, per il semplice motivo che puoi avere ed offrire una casa e una vita migliore a te ma soprattutto ai tuoi figli e pensare al loro futuro offrendogli un ventaglio di possibilità maggiori.

Ma soprattutto perchè solo uniti si può ottenere di più, mentre lasciarsi frammentare ci rende deboli.

I dati sono stati rilevati dai CCNL:

Scarica CCNL Sanità 2018

Scarica CCNL Sanità 1995

DPR 384 1990

Leggi anche: 

Lo stipendio dell'infermiere ha perso potere d'acquisto, cosa fare? il confronto con le buste paga degli anni 90 e la perdita di rivalutazione dello stipendio.

In alto Foto di Nattanan Kanchanaprat da Pixabay  

Quanto prende un infermiere in ospedale?

Partiamo dal nostro Paese: quanto guadagna un infermiere in Italia? I dati confermano uno stipendio medio per gli infermieri che lavorano nel pubblico che si aggira intorno ai 1.450 euro netti al mese che equivalgono a circa 1900 euro lordi al mese.

Quanto prende di stipendio un infermiere al mese?

Dopo l'adeguamento alle nuove disposizioni del 2018, la retribuzione degli infermieri impiegati nel settore pubblico è salita a € 1.900 lordi mensili (aumento di circa € 90 lordi).

Quanto guadagna al netto un infermiere?

Un Infermiere in Italia guadagna in media 1.450 € netti al mese, cioè circa 26.400 € lordi all'anno. Lo stipendio minimo di un Infermiere in Italia è di circa 1.150 € netti al mese. Lo stipendio massimo di un Infermiere in Italia è di circa 2.300 € netti al mese.

Quale infermiere guadagna di più?

Un infermiere che lavora in pronto soccorso o in sala operatoria, quindi con maggiori responsabilità rispetto al day hospital, può invece arrivare a guadagnare anche 2.000 € netti mensili. Non sono rari i casi in cui infermieri con anni di esperienza impiegati in ruoli organizzativi raggiungono 2.500 € netti al mese.