Quante volte si urina in un giorno

Di che colore dovrebbe essere la nostra urina? Quanta pipì si produce in un giorno? Quanto dovrebbe durare mediamente una minzione? Che cosa può significare avere piccole perdite di urina involontarie quando si ride o si starnutisce? Ci sono molte cose da sapere sulla pipì, alcune sicuramente curiose, ma tutte significative per la nostra salute.

Di che colore sono le urine?

Può sembrare strano, ma il colore delle urine può dire molto sul nostro stato di salute. Una pipì giallo paglierino indica una buona idratazione, mentre urina color giallo molto chiaro indica che forse si sta bevendo troppo.

Al contrario, urine molto scure e concentrate indicano che non si stanno assumendo abbastanza liquidi, cosa che potrebbe provocare problemi alle vie urinarie e non solo.

Una colorazione rosa o addirittura rossa dell'urina indica che ci sono tracce di sangue fresco, cosa che può indicare uno stato di infezione, mentre un colore tendente al marrone indica la presenza di sangue vecchio nelle urine. 

In entrambi questi ultimi due casi è caldamente consigliato consultare un medico.

Pipì: quanta se ne produce in un giorno?

Le persone in buona salute sentono l'esigenza di urinare circa sette volte al giorno, anche se tale numero può variare a seconda di quanto si beve.

Nell'arco delle 24 ore ognuno di noi dovrebbe produrre in media circa 1.000/2.000 ml di urina: ci possono essere delle variazioni che dipendono dalle caratteristiche del singolo e dal suo stile di vita, ma se i valori si discostano di molto da quelli di riferimento, si parla di uno dei seguenti disturbi della minzione:

  • poliuria (produzione di oltre 2.000/2.500 ml di urina al giorno),
  • oliguria (produzione inferiore ai 400/500 ml di urina nelle 24 ore)
  • anuria (produzione inferiore ai 100 ml di pipì al giorno).

Quanto dura mediamente una minzione?

Vi siete mai chiesti quanto dura una minzione? Le persone in salute in teoria dovrebbero avere un getto di urina della durata di circa sette secondi, ma possibili variazioni dipendono da persona a persona. 

Tuttavia una minzione molto breve potrebbe essere la spia di un problema più importante ed è opportuno consultare un medico.

Piccole perdite di urina, cosa significano?

Una risata con gli amici, un violento colpo di tosse o un piccolo sforzo ed ecco che perdete involontariamente qualche goccia di urina. È normale? No: non è un sintomo preoccupante, ma è la spia di quello che potrebbe diventare un problema. L'incontinenza da sforzo si manifesta appunto con piccole perdite involontarie di urina che avvengono quando si effettua un movimento che stressa la zona del bacino. E' un disturbo che si può alleviare con alcune piccole accortezze e appositi esercizi di ginnastica pelvica.

Sindrome della vescica timida, esiste davvero?

Sentite un fortissimo bisogno di fare pipì, ma appena entrati in una toilette pubblica improvvisamente non riuscite ad emettere una singola goccia di urina? Potreste soffrire di urofobia, chiamata anche sindrome della vescica timida. In cosa consiste? Semplicemente nella paura di fare pipì in pubblico e in presenza di altre persone. Ovviamente non si tratta di un disturbo fisico, in quanto la persona che ne soffre è in grado di urinare, ma nei casi più gravi può essere un fastidioso perché impedisce di fare pipì se non in un contesto molto tranquillo e riservato.

  • Introduzione
  • Cause
  • Sintomi
  • Diagnosi
  • Cura
  • Prevenzione
  • Fonti e bibliografia

Introduzione

Per minzione frequente si intende la condizione in cui vengono ad aumentare gli episodi di espulsione delle urine durante la giornata.

La maggior parte delle persone urina dalle 3 alle 6 volte al giorno, per lo più durante le ore diurne, producendo dai 500 ml ai 3 litri di urina giornalieri, variabili in rapporto sia alla quantità di liquidi assunta (provenienti sia da bevande che dai cibi) che della frazione persa con la sudorazione.

Uno stimolo più frequente può essere dovuto essenzialmente a:

  • aumento della produzione di urina e del volume emesso (poliuria, oltre i 2 litri al giorno)
  • aumento della frequenza dello stimolo ad urinare ma con volume emesso nella norma (pollachiuria).

Si tratta di un disturbo legato a numerose condizioni che possono essere

  • fisiologiche (bere troppo, per esempio)
  • parafisiologiche (gravidanza),
  • patologiche (disturbi che possono colpire l’apparato urinario in un qualsiasi punto, condizione dei sistema nervoso centrale, …).

Il fastidio può verificarsi sia di giorno che di notte (nicturia), andando ad impattare in modo potenzialmente anche molto severo sulla qualità di vita del paziente colpito.

Quante volte si urina in un giorno

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I disturbi della minzione sono la conseguenza di un’alterazione di alcuni meccanismi automatici che riguardano la funzione rivestita da:

  • sistema nervoso centrale (SNC) e sistema nervoso periferico (SNP),
  • rene,
  • vescica.

La presenza di condizioni patologiche organiche o funzionali a carico di questi organi possono portare allo sviluppo di diversi sintomi, tra cui quello della minzione frequente.

Il disturbo interessa nella maggior parte dei casi la popolazione adulto-anziana, ma non mancano situazioni in cui a soffrirne possono essere anche bambini o adolescenti.

Poliuria

La poliurina è una condizione definita come aumento del volume di urine emesso quotidianamente, oltre i 2 litri al giorno, che può essere causato principalmente da:

  • quantità di liquidi assunti, un fattore che è legato in modo direttamente proporzionale a quello che sarà il volume urinario emesso durante la giornata; bere troppa acqua e bevande, o mangiare cibi con alta percentuale di acqua, porta inevitabilmente ad un aumento della minzione e del volume urinario;
  • diabete mellito di tipo I: esordisce tipicamente in età giovanile; l’aumento oltre la norma della glicemia (valori di glucosio nel sangue) porta il glucosio in eccesso a venire eliminato on le urine, poiché supera la capacità di riassorbimento del rene. Il glucosio, essendo osmoticamente attivo, favorisce la perdita di acqua dal rene con conseguente poliuria, spesso il primo sintomo che porta il medico a sospettare la presenza di diabete, il quale può presentarsi anche con sintomi quali:
    • disidratazione legata alla poliuria,
    • tachicardia,
    • calo ponderale,
    • aumento della sete, legato alla poliuria,
    • astenia e svenimenti;
  • pressione alta,
  • insufficienza cardiaca,
  • ipercalcemia (aumento dei livelli di calcio nel sangue),
  • diabete insipido, una patologia rara caratterizzata dalla riduzione di ormone antidiuretico (ADH) che normalmente agisce a livello renale permettendo il riassorbimento dei liquidi filtrati,
  • consumo di alcool, che riduce l’ormone antidiuretico in circolo e aumenta la perdita di acqua a livello renale,
  • effetti collaterali di diversi farmaci (o effetti propri del medicinale nel caso dei diuretici),
  • polidipsia
    • organica (aumento dello stimolo a bere acqua per una lesione a livello cerebrale),
    • o psicogena (assunzione compulsiva di acqua senza lo stimolo della sete),
  • ictus o altre patologie neurologiche cerebrali.

Pollachiuria

La pollachiuria consiste nell’aumento dello stimolo ad urinare, ma con volume emesso totale nella norma (al di sotto dei 2 litri al giorno); ogni minzione è quindi costituita da piccole quantità di urina. In altri termini si parla di pollachiuria quando si avverte il bisogno di urinare per più di 8-9 volte al giorno, sino ad un quadro di pseudo-incontinenza. È più frequente della poliuria come causa di minzione frequente ed è dovuta principalmente a:

  • cistite, condizione infettiva-infiammatoria della vescica, la cui mucosa irritata porta alla liberazione con maggior frequenza dell’urina anche a minimi livelli di riempimento; la cistite è molto frequente nelle giovani donne e negli anziani;
  • gravidanza: l’ingrandimento dell’utero porta ad una leggera compressione della vescica e come conseguenza si ha una minzione frequente. Questo sintomo regredisce completamente con il parto. La gravidanza inoltre aumenta l’incidenza di infezione delle vie urinarie;
  • ipertrofia prostatica: condizione molto frequente negli uomini over 50 dove può raggiungere anche una prevalenza del 40% nella popolazione. La prostata è un organo a stretto contatto con la vescica: il suo ingrandimento porta alla formazione della cosiddetta “impronta prostatica” sulla vescica, la quale viene a modificarsi anatomicamente con conseguente incapacità di trattenere adeguati volumi urinari. Oltre alla pollachiuria l’ipertrofia prostatica si presenta con altri sintomi urinari, tra cui:
    • nicturia (emissione di urine ripetuta durante la notte),
    • difficoltà ad iniziare la minzione e difficoltà a terminarla con gocciolamento alla fine dell’atto mintorio,
    • bruciore e dolore con la minzione (stranguria),
    • sensazione di minzione incompleta,
    • ritenzione urinaria;
  • altre patologie a carico della prostata come la sua infiammazione (prostatite) o la sua degenerazione neoplastica (carcinoma prostatico),
  • altre patologie a carico della vescica, come la vescica neurogena (provocata da alterazioni neurologiche centrali o periferiche che alterano il corretto funzionamento della vescica), o tumori vescicali,
  • calcoli vescicali: la presenza dei calcoli irrita la mucosa vescicale ed attiva più frequentemente la contrazione del detrusore, il muscolo deputato allo svuotamento della vescica,
  • uretrite acuta e cronica (infiammazione dell’uretra),
  • affezioni genitali femminili (come tumori dell’utero).

Sintomi

La minzione frequente è di per sé un sintomo urinario, non una malattia, che tuttavia a seconda della patologia di base può associarsi a:

  • minzione difficoltosa (disuria),
  • flusso urinario basso e interrotto,
  • sensazione di svuotamento vescicale incompleto,
  • incontinenza urinaria,
  • ritenzione urinaria,
  • aumento dello stimolo della sete,
  • aumento della minzione notturna sia in termini di frequenza che di volume urinario emesso,
  • dolore addominale,
  • astenia e malessere generalizzato,
  • calo ponderale.

Diagnosi

Il percorso diagnostico per stabilire la causa alla base della minzione frequente inizia con una dettagliata anamnesi, processo che consiste in una sorta di intervista medico-paziente che permette di ricostruire la storia clinica recente e passata dell’ammalato.

In questo caso verranno formulate domande mirate a stabilire:

  • quante volte al giorno avviene la minzione,
  • caratteristiche della minzione,
  • abitudini alimentari,
  • assunzione di farmaci,
  • presenza di patologie sottostanti.

Un dettagliato esame obiettivo è fondamentale nel ricercare i segni oggettivi ed i sintomi riferiti dal paziente. Dopo questa fase l’ipotesi diagnostica potrà essere confermata dall’esecuzione di altri esami:

  • test ematochimici (esami del sangue), con i quali è possibile valutare:
    • innalzamento degli indici infiammatori (PCR, VES, …),
    • aumento del PSA (antigene prostatico specifico) i cui valori aumento in caso di patologia della prostata (sia benigna che maligna),
    • eGFR (per valutare la presenza di una condizione di insufficienza renale),
    • glicemia e quindi possibile presenza di diabete.
  • esame delle urine standard ed urinocoltura nel sospetto di una cistite o altre problematiche a carico dell’apparto urinario,
  • esami radiologici strumentali come l’ecografia, la TC o la risonanza magnetica, utili per lo studio di patologie organiche come un tumore,
  • cistoscopia, per la visione diretta della vescica e di sue eventuali alterazioni,
  • esame urodinamico per la valutazione funzionale della minzione.

Cura

Poiché alcune condizioni che si manifestano attraverso un aumento della frequenza di minzione sono piuttosto gravi, sebbene molte persone provino imbarazzo a discuterne apertamente è essenziale segnalarlo tempestivamente al medico.

L’approccio terapeutico è generalmente eziologico, ovvero mirato alla rimozione della causa sottostante.

È possibile ricorrere a:

  • antibiotici ed antinfiammatori in caso di cistite o prostatite,
  • farmaci antidiabetici nel caso di diabete,
  • intervento chirurgico in caso di patologie organiche come calcoli vescicali o patologie tumorali della vescica o della prostata.

Prevenzione

Alcuni accorgimenti permettono di prevenire e ridurre notevolmente la sintomatologia urinaria legata alla minzione frequente:

  • regolare attentamente l’introito di liquidi, riducendolo soprattutto la sera prima di coricarsi, per evitare spiacevoli episodi di nicturia,
  • evitare l’abuso di alcool o di caffeina,
  • evitare cibi piccanti o troppo speziati che possono irritare la mucosa vescicale,
  • esercizi di Kegel (una sorta di “fisioterapia della vescica” che aumenta la capacità di controllare il muscolo detrusore della vescica, e regolare più attentamente la regolazione della minzione),
  • regolare il dosaggio dei farmaci diuretici o antipertensivi e l’orario della loro assunzione,
  • valutare le abitudini del paziente riguardo la minzione poiché la frequenza delle minzioni può variare da soggetto a soggetto. Può risultare utile l’uso di un “diario minzionale”, che fornisce informazioni sulle abitudini del paziente e sul numero effettivo delle minzioni

Fonti e bibliografia

  • Semeiotica medica. R. Muti. – ed. Minerva Medica.
  • “Malattie dei reni e delle vie urinarie” – F.P. Schena, F.P. Selvaggi, L. Gesualdo, M. Battaglia. Ed. McGraw-Hill – quarta edizione

A cura del Dr. Dimonte Ruggiero, medico chirurgo

Articoli ed approfondimenti

  • Sintomi
  • Scheda presente nelle categorie: Apparato uro-genitale femminile, Apparato uro-genitale maschile

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Quanto si deve urinare in 24 ore?

Quanta pipì si dovrebbe fare in 24 ore? Nell'arco di una giornata, una persona adulta dovrebbe produrre un volume di urina compreso tra i 1000 e i 2000ml; questi valori possono subire delle leggere modifiche sulla base di fattori come la dieta e le condizioni ambientali.

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Urinare spesso è un sintomo fondamentale di infezione delle vie urinarie, ma può essere causata anche da altre malattie che colpiscono il tratto urinario a qualsiasi livello, come stati flogistici in atto, presenza di masse che comprimono la vescica, disordini neurologici e disturbi d'ansia.

Perché faccio la pipì ogni 2 ore?

L'esigenza di urinare spesso, chiamata pollachiuria, può essere il sintomo di problemi alla vescica o alla prostata, ma può anche avere cause meramente psicologiche.

Quante volte si deve andare in bagno a fare pipì?

Si può fare tanta pipì, ma concentrata all'interno di poche volte. Ci sono però dei parametri di frequenza entro i quali la maggior parte della popolazione adulta in salute si iscrive: fare pipì dalle cinque alle sette volte al giorno significa essere all'interno della media.