Come vede un neonato di un mese

Come vede un neonato di un mese

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Come vede un neonato di un mese

Una delle domande che si pongono i genitori, soprattutto quando aspettano il primo figlio è: a che età il neonato inizia a vedere?

La vista del neonato è un tema molto affascinante, soprattutto per i genitori che osservando il piccolino e sicuramente cercheranno di capire cosa vede, cosa sente e a che cosa pensa. Durante i nove mesi di gravidanza gli occhi si formano presto, ma il bambino li apre solo verso il settimo mese. Nel pancione riesce a percepire esclusivamente la luce che filtra. Una volta nato, invece, è l’ultimo senso a svilupparsi completamente.

Nel primo mese

I primi 30 giorni del neonato sono estremamente delicati e complessi. Ci vede, ma il piccolo è miope. È quindi in grado di mettere a fuoco solo a una distanza massima di 20/25 cm (praticamente il viso della mamma quando è attaccato al suo seno). Gli occhi nelle prime ore di vita sono molto gonfi per la pressione del parto: mamma e papà potranno notare che giorno dopo giorno il viso si sgonfierà e riuscirà ad aprire meglio i suoi occhioni, di un colore non ben definito. Il suo sguardo potrebbe risultare un po’ vacuo: è assolutamente normale. Non preoccupatevi se non seguirà oggetti o cose in movimento, ma sarà più attratto da fonti luminose.

Secondo/Terzo mese

Il primo mese di vita è una sorta di lungo risveglio, di venuta al mondo. È dal secondo mese che il bimbo prende un po’ più confidenza con il mondo esterno. La sua vista migliora e ora distingue i colori, mette meglio a fuochi i volti delle persone che lo circondano e nel terzo mese sarà anche in grado di seguire gli oggetti in movimento con una certa attenzione.

Dal quarto mese

Concluso il primo trimestre, il bambino inizia a interagire. Acquista consapevolezza del senso di profondità (quindi percepisce le distanze) e affina la coordinazione mano-occhio. È una fase importante perché inizierà a giocare e sicuramente le palestrine potrebbero stimolarlo moltissimo. Un gioco che lo divertirà moltissimo è il pee-ka-boo (detto anche bau-cetti, bubu-settete o cucù). Inoltre, cari genitori, vi renderete conto di quello che desidera il bambino perché noterete che prima vi guarderà e poi poserà il suo sguardo sull’oggetto che vorrebbe avere con sé, come a dire “me lo prendi o me lo dai?”.

Dal sesto mese

La vista è completamente sviluppata al termine del primo semestre, anche il colore degli occhi dovrebbe essere abbastanza definito (soprattutto se sono scuri). È ormai grande e sta imparando a seguire gli oggetti (o gli animali) indicati dalla persona vicino lui, accompagna lo sguardo con le mani e dimostra interesse per ciò che lo circonda. Intorno agli 8/12 mesi noterà l’uccellino sull’albero, il cagnolino per la strada o il gattino che si avvicina al suo passeggino. I volti saranno sempre i soggetti di maggior interesse: avrà paura di chi non conosce, di lineamenti un po’ più duri o di uomini con la barba. È una tappa fondamentale dello sviluppo e destinata a essere transitoria.

Quando fare la prima visita?

Gli occhi del neonato sono controllati immediatamente alla nascita. Ovviamente, se il piccolo per storia familiare o per infezioni contratte dalla mamma in gravidanza è a rischio, saranno effettuati dei controlli più approfonditi. Un esame importante è il test del riflesso rosso che serve a escludere le più importanti patologie a carico di cornea, retina e cristallino, tra cui la cataratta congenita, il retinoblastoma o il glaucoma congenito e viene eseguito nei primissimi mesi di vita. In linea di massima il primo controllo dall’oculista dovrebbe essere fatto dopo il compimento del primo anno e non oltre i terzo anno di vita.

Valentina Rorato

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La visione, a questa età, è la maggior fonte di informazione del lattante riguardo a ciò che lo circonda. Fino a circa i 3 mesi di vita utilizza maggiormente la visione periferica poi quella centrale, il che vuol dire che inizialmente vedrà meglio quando guarda i volti o gli oggetti con la "coda dell'occhio", poi progressivamente, a partire dai 2 mesi, migliora la messa a fuoco e comincerà a vedere più nel dettaglio le forme che sono vicine: i volti. I volti umani sono una delle sue cose preferite da guardare, specialmente il proprio (con uno specchio) o quello dei genitori. 

Fin dal primo mese è in grado di seguire un oggetto vicino che gli ruota attorno pur non essendo in grado di afferrarlo. Alla fine dei 3 mesi, può seguire un oggetto in movimento, ed è più interessato alle forme e ai modelli, e può individuare i volti familiari, anche a distanza.

Anche la visione dei colori si sviluppa a questa età, quindi tappezzerie o giocattoli dai colori vivaci aiutano a sviluppare la sua capacità a distinguere i colori. Quelli a pastello tenui sono invece difficili da apprezzare a questa età, per cui serviranno colori vivi per giocattoli e libri.

Riguardo all'udito, il bambino sente i suoni fin dal grembo materno. Il battito cardiaco della mamma, i gorgoglii dell'apparato digerente e i suoni della voce materna e degli altri membri della famiglia. Dopo la nascita, i suoni del mondo esterno arrivano forti e chiari e riconosce perfettamente la voce dei genitori, in particolar modo quella della mamma e, gradualmente, una gran varietà di suoni.

Il bambino ama sentire la sua voce, quindi è importante parlargli e avere una "conversazione": se si sente che “risponde” con un suono, bisogna ripeterlo e aspettare che lui o lei ne faccia un altro. Si sta insegnando al bambino l’uso del tono, del ritmo e della necessità di fare a turno quando si parla con qualcun altro.

Si attiva così un processo di integrazione sensoriale tra ciò che ascolta, quello che vede e le sensazioni che prova attraverso il contatto fisico e l'olfatto. È un processo essenziale per stimolare il desiderio di interagire con ciò che lo circonda.

Oltre alle voci, al bambino di solito piace ascoltare la musica (si può cantargli o suonare) ed è affascinato dai suoni di routine della vita. È bene tenere il bambino vicino alla mamma mentre prepara la cena e farlo sedere in un seggiolino a portata d'orecchio dei fratelli maggiori che ridono e giocano. I sonagli per bambini, le giostrine e i giocattoli musicali sono altri buoni modi per stimolare l'udito del bambino.

A questa età il canale di comunicazione del lattante con chi gli sta attorno non sarà il linguaggio pre-verbale che si limiterà a pochi suoni gutturali, ma corporeo. Il bambino cercherà di interagire con gli adulti attraverso il pianto, il sorriso, la mimica del volto ed i movimenti del corpo, che il genitore dovrà imparare a conoscere per intuirne i bisogni ed attraverso il loro soddisfacimento promuovere lo sviluppo psicomotorio del figlio.

Cosa vede un neonato ad 1 mese?

Vista. - Il neonato non vede oltre i 20-25 cm. Le immagini che vede sono ancora imprecise e abbastanza sfocate. - Inoltre, non può dirigere entrambi gli occhi verso lo stesso oggetto, perché il riflesso a fissare qualcosa non è ancora del tutto sviluppato.

Quando il neonato inizia a riconoscere la mamma?

Il riconoscimento vero e proprio di mamma e papà avviene però alla fine dei primi 3 mesi. Mentre, intorno al nono mese il neonato è in grado di rendersi conto di essere un piccolo esserino autonomo che riconosce non solo le persone più vicine a lui (mamma, papà e nonni) ma anche gli estranei.

Cosa vedono i neonati a 40 giorni?

Nelle prime settimane di vita la vista non è ancora del tutto formata. Il neonato in questo lasso di tempo si può definire miope: riesce a vedere chiaramente solo quello che è a 20-25 cm di distanza dal suo viso, ma questa situazione pian piano, con il passare dei giorni, migliora.

Cosa vedono i neonati quando ridono?

I primi sorrisi appaiono a circa un mese e mezzo e sono per lo più in risposta a stimoli visivi, quali la visione del volto della mamma o del papà. È subito dopo i 2 mesi che il sorriso inizierà ad avere un significato sociale.