Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli

Pasta fresca: tagliatelle all'uovo con farina 0 e farina di grano duro Senatore Cappelli

Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli
Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli

Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli
Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli
Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli
Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli
Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli
Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli
Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli
Pasta fatta in casa con farina senatore cappelli

Le tagliatelle all’uovo sono una ricetta base della cucina emiliana e sono spesso presenti sulle tavole delle feste, anche se si sta perdendo l’abitudine di produrre della genuina pasta fresca tirata al mattarello: ovviamente si può ricorrere anche alla macchina per la pasta per tirare l’impasto, ma consiglio vivamente il mattarello, perché dopo un po’ di pratica dà sicuramente tante soddisfazioni!
Se proprio si vuole tirare la sfoglia con la macchina per la pasta, consiglio di tirare la pasta nel penultimo buco, poi passare leggermente al mattarello sul tagliere per renderla un po’ ruvida e darle quell’effetto rustico che tanto piace nella pasta fatta in casa.
La ricetta base vuole per ogni porzione (abbondante) 100 gr di farina di grano tenero per ogni uovo: in questa ricetta propongo la versione con metà farina di grano tenero e metà di semola di grano duro per ogni uovo. Il risultato è una pasta un po’ più faticosa da tirare al mattarello, ma più consistente e resistente in cottura.
Per questa ricetta ho utilizzato la farina di grano duro biologica Senatore Cappelli del Podere Serraspina, che a Volterra (PI) produce grano duro biologico di eccellente qualità, offrendo la possibilità di soggiornare in appartamento e gustare le tipicità del territorio nel proprio ristorante.

INGREDIENTI (per 4/6 persone)
uova 4
farina 0 200 g
farina di grano duro 200 g
farina per la spianatoia

PROCEDIMENTO

Fare la fontana con le due farine mescolate, mettere al centro le uova e sbatterle leggermente con la forchetta, incorporando lentamente la farina.
Impastare a mano fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea (morbida, ma non appiccicosa): formare una palla, metterla dentro un sacchetto di plastica per alimenti e farla riposare almeno mezz’ora (risulterà più facile tirarla con il mattarello).
Stendere  la pasta con il mattarello fino ad ottenere una pasta liscia e sottile (2-3 mm): stenderla ad asciugare sopra una tovaglia pulita per circa un’ora (far attenzione a non farla asciugare troppo: il tempo dipende anche dalla temperatura esterna).
Arrotolare la sfoglia su se stessa, formando un rotolo, e tagliare le tagliatelle larghe circa  1 cm con una coltellina ben affilata, poi stenderle su un canovaccio pulito, rivoltandole di tanto in tanto perché non si ammassino troppo e aggiungendo un po’ di farina all’occorrenza.
A questo punto, le tagliatelle sono pronte per essere lessate in una capace pentola colma di acqua bollente salata, tolte appena raggiungono il bollore nuovamente, scolate e condite a piacere.

Cosa si può fare con la farina Senatore Cappelli?

Il Senatore Cappelli è un grano duro, di tipo autunnale, molto pregiato, utilizzato per la realizzazione di:.
Pasta..
Biscotti..
Pizza..
Altri prodotti da forno..

Qual è la miglior farina per fare la pasta fatta in casa?

Storicamente, la pasta fresca all'uovo, tipica del nord Italia, si prepara con farine chiare, tipo “00” o “0”. Per ottenere risultati più accattivanti dal punto di vista estetico è bene impiegare farine dal tenore di ceneri più basso rispetto alle tipo “00”, come la nostra Granaio Italiano tipo 00 Pasta Fresca.

Quale marca di pasta usa il grano Senatore Cappelli?

AmoreTerra (20 Pz.) Spaghetti BIO Senatore Cappelli 500g, pasta artigianale grani antichi bio trafilata al bronzo lenta essiccazione statica.

Quanto glutine contiene il grano Senatore Cappelli?

Per questo negli ultimi anni è tornato sulla cresta dell'onda: il glutine è presente nei grani antichi per circa il 10%, in quelli “moderni” intorno al 18%.