Frattura quinto metatarso piede tempi di recupero

Indice

1. La frattura scomposta del polso2. Riabilitazione della frattura scomposta del polso3. La frattura del metatarso del piede4. Riabilitazione della frattura del metatarso del piede5. I benefici della riabilitazione in acqua

La frattura scomposta del polso

Il polso è formato da otto ossa diverse, collegate, a loro volta, a quelle dell’avambraccio: l’ulna e il radio.

Cerchiamo di capire cos’è la frattura scomposta polso.

Nonostante l’espressione frattura scomposta del polso venga usata per indicare gli infortuni occorsi ad una qualsiasi di queste ossa, la maggior parte delle lesioni di questo tipo interessa il radio.

E l’espressione medica utilizzata per indicare questi infortuni è frattura radiale distale.

Prima di entrare nel dettaglio, è bene fare un distinguo.

Le fratture possono essere composte o scomposte.

Se nel primo caso le ossa restano nella loro sede naturale e il danno può essere contenuto applicando un semplice tutore, nel secondo le ossa coinvolte si rompono in più punti, causando la dislocazione dei vari frammenti.

Quando si incorre in questo genere di infortuni è bene intervenire con prontezza, in modo da limitare dolore e gonfiori, ma soprattutto evitare eventuali deformazioni.

In base all’entità della lesione, alcune fratture possono essere trattate chirurgicamente, ricorrendo a placche e fissazioni, oppure al cosiddetto filo di Kirschner, in modo da garantire la stabilità dei capi articolari.

I tempi di recupero sono legati a diversi fattori, tra cui:
– l’età del paziente
– la gravità della frattura
– le condizioni di salute del paziente
– il programma di riabilitazione a cui il paziente decide di sottoporsi

In linea di massima, i tempi di guarigione per una frattura scomposta in un individuo giovane e in salute non superano i 3 mesi.

Una persona anziana, invece, potrebbe impiegare anche 5 o 6 mesi.

Se curate male, queste lesioni possono provocare ulteriori disturbi, quali tendiniti, artrite del giunto o tunnel carpale.

Riabilitazione della frattura scomposta del polso

Per recuperare tutte le funzionalità del polso, è opportuno sottoporsi a cicli di fisioterapia, la cui sfida più critica è evitare la rigidità articolare e la tumefazione della mano.

Quest’ultima può essere limitata mediante un bendaggio compressivo del polso; la rigidità, invece, andrà controllata ricorrendo a una serie di esercizi di mobilizzazione attiva e passiva.

Per conservare le funzionalità della mano può essere utile effettuare attività poco impegnative, quali leggere, mangiare, lavare i denti, etc.

Per quanto riguarda la riabilitazione vera e propria, potrebbe essere opportuno ricorrere a terapie antalgiche ed antiinfiammatorie quali tecarlasercrioterapia (in modo da ridurre l’edema) e magnetoterapia (in grado di stimolare la rigenerazione dell’osso).

Trascorse 6/8 settimane dall’intervento, la frattura si sarà saldata.

Durante la fase tardiva (8/12 settimane dopo l’infortunio), sarà possibile passare agli esercizi per rinforzare i muscoli.

Il recupero della forza e della piena mobilità sono gli obiettivi più importanti e possono essere conseguiti ricorrendo a particolari esercizi che prevedono l’uso della plastilina (utili a rafforzare la presa).

I benefici della riabilitazione in acqua

L’ambiente acquatico è particolarmente indicato per la riabilitazione in seguito a fratture e lesioni, in quanto i movimenti non provocano alcun dolore.

Inoltre, se l’acqua viene portata ad una temperatura prossima ai 34° gradi, come avviene nelle piscine dedicate all’idro-chinesiterapia, l’effetto miorilassante dell’acqua tiepida favorisce il recupero fisico.

L’idroterapia da qualche anno è entrata a far parte dei protocolli di riabilitazione in campo sportivo ed ortopedico.

Fin dalla sua introduzione, ha registrato un consenso crescente, sia da parte dei fisioterapisti che dei pazienti.

Inoltre, l’idroterapia è indicata sia come strumento di preparazione in vista dell’intervento chirurgico, sia come mezzo riabilitativo in fase post-operatoria.

In quest’ultimo caso, la riabilitazione in acqua comincia subito dopo la desuturazione, allorquando gli esercizi normali sono ancora controindicati.

Nonostante i movimenti siano molto simili a quelli previsti dagli esercizi tradizionali, i benefici che ne conseguono sono superiori, grazie ad alcuni principi, quali la capacità dell’acqua di alleggerire il peso sulle articolazioni, una maggiore resistenza al movimento ed una migliore ossigenazione dei tessuti, favorita dal calore.

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