Divisione ereditaria: guida praticaLa divisione ereditaria (disciplinata agli artt. 713 e seguenti c.c.) è l'atto con il quale si scioglie la comunione ereditaria. Con la divisione i coeredi diventano unici proprietari dei beni che gli verranno assegnati Show
Divisione ereditaria: cos'è e come si faLa divisione ereditaria è l'atto mediante il quale i coeredi pongono fine alla comunione ereditaria. Secondo quanto dispone l'art. 713 del codice civile ogni coerede chiedere la divisione per sciogliere la comunione ereditaria. La divisione può essere di tre tipi:
Gli aventi diritto a partecipare alla divisioneHanno diritto di partecipare alla divisione tutti i coeredi ed i loro successori: sono tutti litisconsorti necessari del procedimento divisorio. Una sentenza della Cassazione 22.10.2013, n. 22977 ha destato non poche perplessità in merito alla partecipazione di tutti i coeredi all'atto di divisione: il giudizio verteva su una scrittura privata, sottoscritta solo da alcuni coeredi, con i quali si disponeva lo scioglimento della comunione ereditaria. La Suprema Corte, giova ricordarlo, non ha ammesso la possibilità di addivenire alla divisione in mancanza di uno o più coeredi, ma ha comunque dichiarato la validità del contratto, non potendo essere qualificato come un contratto avente ad oggetto la divisione, ma come semplice contratto avente ad oggetto solamente un mero regolamento di interessi, dal quale non può derivare la divisione ereditaria dei beni. Le figure della divisione ereditariaLe figure particolari di condividenti possono essere così sintetizzate:
Quando non si può dividere l'ereditàI casi di impedimento alla divisione si ravvisano nel caso in cui:
Immobili non divisibiliNon è sempre agevole procedere alla divisione quando nell'eredità ci sono beni immobili. Questi infatti potrebbero non risultare facilmente divisibili. In tal caso, e qualora senza il loro frazionamento non sia possibile procedere alla divisione della massa ereditaria, l'art. 720 c.c. dispone che tali beni "devono preferibilmente essere compresi per intero, con addebito dell'eccedenza, nella porzione di uno dei coeredi aventi diritto alla quota maggiore, o anche nelle porzioni di più coeredi, se questi ne richiedono congiuntamente l'attribuzione. Se nessuno dei coeredi è a ciò disposto, si fa luogo alla vendita all'incanto". Vedi anche Quando l'immobile non è divisibile Lo sai che: Se i beni immobili sono divisibili ciascun coerede, ai sensi dell'art. 718 c.c. ha diritto a chiedere la sua parte in natura (Analogo diritto ai beni in natura è previsto per i beni mobili). Come si calcola la divisione tra erediPer formare le parti i coeredi sono tenuti a procedere alla collazione ed a conferire tutto ciò che è stato loro donato dal de cuius e devono imputare, alla propria quota, le somme delle quali erano debitori nei confronti del de cuius e dei coeredi. Successivamente, avranno luogo i prelevamenti, ossia l'attribuzione a favore dei coeredi del diritto di prelevare dalla massa ereditaria una somma pari al debito degli altri coeredi e nei confronti del de cuius, dalla massa ereditaria. Si faccia il seguente esempio: Tizio e Caio sono coeredi ed il relictum ammonta a 100. Se Tizio avesse avuto, nei confronti del de cuius, un debito di 10, Caio avrebbe diritto di prelevare dal relictum 10 in modo da potersi dividere, successivamente, il restante relictum pari a 100-10-10=80. A seguito dei prelevamenti, si provvede alla stima ed alla formazione delle porzioni e la relativa assegnazione ai coeredi. Fac-simile citazione per divisione ereditariaTribunale di ______________ Atto di citazione per divisione ereditaria per il Sig. ____________________, nato a _____________________, il _______________________ e residente in _________________ alla via ___________________ n. ___ (C.F.: ___________________), elettivamente domiciliato in _____________________ alla via _____________________ n. ___, presso e nello studio dell'Avv. __________________ del Foro di _________________ (C.F.: _________________ - fax: ____________________ - p.e.c.: ______________________), che lo rappresenta e difende giusta procura in calce al presente atto. Premesso - che il Sig. ______________________, alla morte di
_________________ avvenuta in data ________________ ha ereditato unitamente al Sig. __________________ e al Sig. ____________________, in comunione, i seguenti beni: _________________________________; cita il Sig. ______________________________ nato a ____________________ il __________________ e residente in ________________ alla via _________________ n. __ (C.F.: ________________________) e il Sig. _______________________________ nato a ____________________ il _________________ e residente in ________________ alla via
_________________ n. __ (C.F.: ________________________) conclusioni Piaccia all'Ill.mo Tribunale adito, disattesa ogni contraria eccezione e deduzione, così disporre: Procura Data aggiornamento: 1 aprile 2022 Quanto costa una divisione giudiziale di un immobile?Sia il tuo avvocato che quello di tua sorella, avranno diritto ad un parcella di poco inferiore a 20.000 euro. Il giudice nominerà un CTU (consulente tecnico d'ufficio) per quantificare il valore dell'immobile. Il CTU avrà diritto ad una parcella pari ad almeno 10.000 euro, 5000 euro tu e 5000 euro tua sorella.
Come si chiede la divisione giudiziale?Ai sensi dell'articolo 784 del codice di procedura civile, la domanda di divisione deve essere proposta nei confronti di tutti i condividenti e dei creditori opponenti, se vi sono, con atto di citazione. Si intende che tutti i condividenti devono partecipare al giudizio come attori o convenuti.
Cosa fare se un erede non vuole dividere?Successione eredi in disaccordo: mediazione obbligatoria
Se, invece, gli eredi litigano per più motivi inerenti la divisione (assegnazione dei beni, valore beni, valore quote) possono rivolgersi al proprio avvocato ed avviare una procedura di mediazione o di negoziazione assistita.
Chi paga le spese in caso di divisione giudiziale?Le spese relative al giudizio di divisione vanno poste a carico della massa allorché attengano al comune interesse dei condividenti, mentre valgono i principi generali sulla soccombenza per quelle spese che, secondo il prudente apprezzamento del giudice di merito, siano conseguenza di eccessive pretese o di inutili ...
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