Barriera chimica umidità di risalita fai da te

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Il gel deumidificante serve per eseguire barriere chimiche fai da te su murature colpite da umidità di risalita (anche chiamata umidità ascendente oppure umidità di capillarità).

Caratteristiche del gel deumidificante per barriera chimica fai da te

Con il quantitativo contenuto in un singolo salsicciotto di gel deumidificante, pari a 600 ml, si può intervenire su 1-2 metri lineari. La misura coperta oscilla in base allo spessore del muro trattato: più sarà spesso il muro da deumidificare, più si avrà un consumo di prodotto.

L’umidità di risalita (o ascendente o di capillarità)

Fra le cause più comuni dei danni alle murature degli edifici vi è l’umidità di risalita. Qualsiasi materiale da costruzione, al suo interno, presenta una rete molto fitta di canali microscopici che hanno la capacità di assorbire e trasportare l’acqua. In pratica, l’acqua presente nel sottosuolo viene risucchiata dai canali microscopici e per il fenomeno della capillarità riesce a risalire le murature, creando molteplici problemi: efflorescenze saline, macchie, distacchi di intonaco, indebolimenti, etc.

Come risanare le murature dall’umidità di risalita

Per il risanamento delle murature dall’umidità di risalita Dry Wall System offre una soluzione definitiva: una barriera chimica idrorepellente continua fai da te, che impedisce all’umidità e ai sali in essa disciolti di risalire lungo la muratura, eliminando così anche il problema delle efflorescenze saline.

Barriera chimica fai da te con il gel deumidificante

Per ottenere una deumidificazione fai da te mediante barriera chimica si impiega il gel deumidificante, a base di silani/silossani e contenuto in cartucce/salsicciotti, che permette l’impermeabilizzazione alla base della muratura. Il gel deumidificante è un prodotto all’acqua, perciò non crea nessun problema nell’applicazione in locali interni di abitazioni, locali commerciali ed edfici in generale.

Come fare la barriera chimica

Per prima cosa va eseguita una serie di fori inclinati a circa 8 cm sopra la quota del pavimento (sopra lo zoccolino, per intenderci) a una distanza orizzontale di 10-12 cm l’uno dall’altro. Dopodiché si inietta nei fori ricavati nel muro il contenuto del “salsicciotto deumidificante”, ovvero il gel deumidificante, tramite l’utilizzo di apposita pistola a camera. A quel punto la deumidificazione fai-da-te è completa.

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La barriera chimica è una soluzione efficace e duratura per risanare i muri della propria abitazione dalla fastidiosa umidità di risalita. Questo trattamento permette di arginare il problema, evitando danni irreparabili alla stabilità della struttura muraria e alla salute della famiglia. Purtroppo, sempre più italiani vengono a contatto con muffe e spore all’interno delle mura domestiche. Gli interventi fai da te si rivelano spesso come un dispendioso palliativo e non risolvono mai definitivamente il problema. Per eliminare con successo la proliferazione di strati organici nocivi serve una riqualifica del muro, effettuata da esperti del settore. Ma come funziona la barriera chimica? Come riesce a contrastare l’umidità così efficacemente? 

Barriera chimica contro l’umidità di risalita

L’umidità di risalita è un fenomeno particolarmente insidioso e pericoloso, conosciuto anche con il nome di risalita capillare o ascendente dal terreno. Questo succede perché il muro assorbe l’umidità presente nella terra, come una vera e propria spugna. La capacità di assorbimento delle pareti dipende dal grado di porosità e di impermeabilizzazione delle stesse. Nel caso si tratti di immobili vecchi e non protetti, l’umidità potrebbe arrivare fino a 1,50 m d’altezza. L’acqua, penetrando all’interno dei muri, provoca danni evidenti, quali scrostamenti e antiestetici rigonfiamenti dell’intonaco. Inoltre, la persistenza di proliferazioni muffose reca gravi danni alla salute degli abitanti della casa. Il rischio di allergia alla muffa e reazioni alle spore aggrava la salute di adulti e, soprattutto, di bambini. 

Come riconoscere l’umidità capillare? Per prima cosa si esamina la parte bassa del muro, quella più vicina al terreno. Si potranno notare macchie scure e strati di materia organica verde e nera. In aggiunta, la muffa potrebbe anche intaccare la vernice, facendo staccare pezzi di intonaco, risultando in un deterioramento estetico. Le conseguenze analizzabili ad occhio nudo non sono le uniche. Infatti, l’umidità a lungo andare corrode i metalli all’interno della parete, indebolendo l’intera struttura. 

Barriera chimica umidità di risalita fai da te

Dati i rischi importanti che l’umidità di risalita porta con sé, è meglio astenersi da soluzioni fai da te. Applicare soluzioni assorbenti ai muri non risolve la radice del problema, si tratta semplicemente di un palliativo temporaneo. Per risolvere in modo efficace e definitivo il problema serve un intervento di risanamento delle pareti, per renderle resistenti e bandire future infiltrazioni.

La barriera chimica è un trattamento ideato per risolvere i problemi legati alle muffe e all’umidità. Si tratta di un’operazione che consiste nell’iniezione di prodotti idrofobizzanti all’interno delle mura domestiche. I materiali di origine siliconica o le resine inserite bloccano la risalita dell’acqua, creando una impermeabilizzazione delle pareti. La barriera chimica è compatibile con un gran numero di murature differenti: mattoni, pietra naturale, miste, tufo e cemento. È fondamentale che il composto di una barriera chimica abbia una lenta velocità di polimerizzazione e una bassa viscosità. Grazie a queste due caratteristiche la formula penetra efficacemente nei muri distribuendosi in modo omogeneo. Si distinguono due categorie principali di composti per barriere chimiche:

  • Barriera chimica ad acqua: questa soluzione si distribuisce in modo capillare. Purtroppo, non prevede un rinnovo del trattamento, in quanto qualsiasi prodotto a basa d’acqua, una volta asciutto, respinge sé stesso. 
  • Barriera chimica con solventi: si tratta di un prodotto a bassa viscosità, in grado di filtrare agevolmente nei muri. Spesso questa tipologia di composto ha tempi di polimerizzazione più veloci, questo andrà ad influire sul metodo di intervento come vedremo in seguito. 

Ogni composto ha i propri vantaggi e svantaggi, inoltre, in base al tipo di formula scelta, si applicano due tecniche di iniezioni ben distinte:

  • Sistema a caduta: detto anche metodo a lenta diffusione. Questa tecnica viene spesso usata per le barriere chimiche che sfruttano composti a base d’acqua. Lo spostamento avviene, quindi, per gravità. In questo caso, la formula ha lunghi tempi di polimerizzazione e di conseguenza anche l’asciugatura sarà più lenta. 
  • Sistema a pressione: solitamente è usato in abbinamento con miscele contenenti solventi e siliconi. Data l’alta velocità di polimerizzazione di quest’ultime, serve un’iniezione rapida e precisa, per un’asciugatura veloce, ma uniforme.

Il ragionamento che si pone dietro il concetto di barriera chimica è molto semplice ed immediato. Infatti, la sua efficacia risiede nel bloccare il percorso di risalita dell’umidità con appositi composti. Il muro trattato non assorbirà più l’acqua presente nel terreno, risultando asciutto ed impermeabile. Se abbinata ad altri trattamenti antimuffa, si ottiene un risultato ancora più duraturo. Il mix di diversi approcci anti umidità è la chiave vincente per sconfiggere il problema su più fronti. Per finire un ciclo di risanamento completo è infatti possibile ricoprire le pareti con appositi intonaci deumidificanti, che prolungheranno gli effetti benefici della barriera chimica.

Resine contro umidità di risalita: come agiscono?

Per contrastare la risalita capillare si procede con micro iniezioni di resine. Effettuando dei piccoli fori nella parte bassa del muro, si potranno inserire delle “pistole”  iniettano la resina nelle fenditure ed intercapedini del muro. Quest’ultima, riempiendo tutti gli spazi interstiziali che compongono la muratura, blocca la risalita dell’umidità, mantenendo la parete asciutta, non consentendo l’ulteriore proliferazione di muffe o salnitro . Il costo di una barriera chimica dipende da diversi fattori, oltre che dal tipo di composto scelto: prima di tutto, lo spessore e i materiali che compongono i muri in questione, l’estensione del problema e ovviamente la gravità dei danni causati da muffa. 

Per quanto allettante, si sconsiglia vivamente di procedere con soluzioni casalinghe. Oltre allo spreco di tempo ed energie, vi è il rischio di danneggiare la struttura interna dei muri. Intervenire da soli può portare all’alterazione della stabilità dell’abitazione e di conseguenza, si potrebbe inconsapevolmente attentare alla sicurezza dei propri cari. Come sopradetto, nel caso si voglia procedere con il trattamento, è assolutamente consigliato rivolgersi a professionisti del settore. Prima di iniziare i lavori si deve verificare lo stato delle pareti. Affinché l’intervento abbia successo, infatti, è necessario che la struttura interna della casa non riporti eccessive crepe o fessure, risultando stabile e sufficientemente solida. Gli operai valutano e analizzano un campione di muro, dopo un sopralluogo nell’abitazione. Una volta confermata la presenza di umidità capillare come causa del problema di muffa è possibile procedere con le iniezioni e la miscela scelta. 

Grazie alla continua ricerca e all’utilizzo di metodi scientifici, Murprotec ha sviluppato una miscela in grado di bloccare l’umidità di risalita definitivamente. La formula MSC, ossia microemulsioni siliconiche concentrate, reagisce quando entra in contatto con l’acqua e si trasforma in polisilossani idrofobi. 

Più nel dettaglio, i tecnici esperti Murprotec, dopo aver analizzato la condizione e lo stato dei muri, eseguiranno dei piccoli fori nella parete del diametro di 14mm. I buchi possono essere realizzati su un solo lato, o da entrambe le parti se necessario i fori avranno un passo di circa 10 cm e saranno posti ad un’altezza di 11 cm dal piano di campagna/pavimento. Dopodiché, viene iniettata la formula MSC, ad una pressione variabile tra i 0 ei 5 bar, in modo che la miscela penetri efficacemente in profondità e larghezza, riempiendo ogni capillare. Grazie a delle barriere verticali fino ad 1 metro d’altezza, è possibile delimitare con precisione le zone trattate I fori vengono successivamente chiusi con malta bianca o grigia, per un risultato sicuro ma invisibile

Se vuoi liberarti dall’umidità in modo definitivo e permanente, contattaci. Murprotec, da anni leader in tutta Europa nelle soluzioni contro l’umidità, si avvale di metodologie e materiali innovativi. Grazie all’esperienza maturata da oltre 60 anni e ad un team di esperti del settore, soddisfa con successo le necessità dei clienti, progettando soluzioni su misura e fornendo una garanzia contrattuale sul risultato della durata di 30 anni.

Come eliminare umidità di risalita fai da te?

Un altro rimedio molto diffuso prevede l'uso del sale grosso o della calce che vengono posti in barattoli aperti nei vari angoli della casa per “assorbire l'umidità”.

Come impedire la risalita dell'umidità nei muri?

Soluzione #1: Il taglio meccanico del muro Prevede il taglio meccanico della parete (alla base) con l'inserimento di fogli impermeabilizzanti che bloccano l'umidità capillare.

Quanto costa fare una barriera chimica?

Ipotizzando muri spessi 30 cm, siamo sui 50-150 euro a metro lineare. Barriera chimica contro l'umidità di risalita (metodo a caduta): da 50,00 € a 110,00 € a metro lineare. Barriera chimica contro l'umidità di risalita (metodo a pressione): da 70,00 € a 150,00 € a metro lineare.

Quanto dura la barriera chimica?

La durata nel tempo della barriera chimica dipende dalla sua composizione, in media 10-12 anni, se iniettata nel muro con apposita pompa a pressione, per essere meglio inserita in tutti i pori attorno ai fori, se l'inserimento è ben fatto, osservando tutte le regole di posa che descrivo nel capitolo specifico, si può ...