Detrazione retta casa di riposo 2022 agenzia delle entrate

Detrazione retta casa di riposo 2022 agenzia delle entrate
           ASPETTI FISCALI E DETRAIBILITA'  

Retta casa di riposo del genitore: detrazione fiscale per il figlio

Il figlio può detrarre solo una parte della retta della casa di riposo del genitore; vi è comunque differenza se il genitore non è fiscalmente a carico.

La retta della casa di riposo pagata per il genitore anziano può essere detratta nella dichiarazione del figlio seppur non totalmente. La detrazione è infatti possibile soltanto per le spese mediche (per esempio spese per assistenza medica, medicinali, riabilitazione ecc.). La detrazione non si estende invece alle altre spese di ricovero, riguardanti per esempio l’alloggio e i servizi offerti dall’istituto.

Per poter distinguere le spese mediche da quelle non detraibili è necessario che la casa di riposo indichi separatamente i due importi nell’apposita documentazione certificatrice.

L’Agenzia delle Entrate [1] ha infatti chiarito che, per poter beneficiare della detrazione, è necessario che i corrispettivi per l’assistenza personale siano certificati distintamente rispetto a quelli riferibili alle altre prestazioni fornite dall’istituto ospitante.

Inoltre, nell’ipotesi in cui l’istituto di cura certifichi le spese deducibili indicando come unico intestatario della fattura il paziente ricoverato, il familiare che ha sostenuto effettivamente tutto o parte del costo, per poter dedurre le spese mediche e di assistenza specifica, dovrà integrare la fattura, annotando sulla stessa l’importo da lui versato [2].

Naturalmente, resta fermo l’obbligo di produrre, in sede di controllo, tutta la documentazione comprovante il sostenimento della spesa.

Nello specifico la detrazione segue regole diverse a seconda che il genitore ricoverato presso la casa di cura sia o meno fiscalmente a carico del figlio.

Si ricorda che il genitore è considerato a carico quando, oltre a percepire un reddito personale complessivo non superiore a 2.840,51 euro, convive con il figlio oppure percepisce dallo stesso assegni familiari non stabiliti giudizialmente.

Se il genitore è a carico, il figlio può detrarre nella propria dichiarazione dei redditi le spese mediche sostenute personalmente o dal genitore per la casa di riposo.

Se, invece, il genitore non risulta a carico del figlio, questi può detrarre parte della retta della casa di riposo attraverso due modalità:

– facendo rientrare le spese sanitarie tra quelle sostenute nell’interesse di persone affette da patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria (in questo caso occorre rispettare il limite annuale previsto dalla legge e fare riferimento alle patologie indicate nella tabella ministeriale) [3];

– indicandole come spese di assistenza personale prestate al familiare “non autosufficiente” ricoverato presso una casa di cura o di riposo.

La legge prevede infatti la detraibilità delle spese, per un importo non superiore a 2.100 euro, sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, se il reddito complessivo non supera 40.000 euro [4].

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che i soggetti non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana sono definiti tali quando non sono in grado, ad esempio, di assumere alimenti, di espletare le funzioni fisiologiche e provvedere all’igiene personale, di deambulare o di indossare gli indumenti. È inoltre considerata non autosufficiente anche la persona che necessita di sorveglianza continuativa [5].

La condizione di non autosufficienza deve essere provata con appositacertificazione medica.

[1] Ag. delle Entrate, circolare N. 10/E-2005.

[2] Ag. delle Entrate, circolare n. 39/E-2010.

[3] D.M. n. 329/1999.

[4] Art. 15, comma 1 lettera i-septies), D.P.R. n.917/1986.

[5] Ag. delle Entrate, circolare N. 2/E-2005.

In vista della dichiarazione dei redditi 2020, diversi lettori in procinto di ordinare documenti e fatture ci chiedono conferme sulla detrazione casa di riposo. In particolare, si chiedono se, per la detrazione retta casa di riposo, la legge considera chi paga o l’intestatario delle fatture.

Un lettore chiede:

“Salve, mia mamma è ricoverata in casa di riposo. Paga lei stessa la retta ma, materialmente, io prelevo i soldi e faccio il bonifico, quindi le fatture sono a mio nome. Può portare lei in detrazione la spesa?”.

Facciamo chiarezza su chi può detrarre le spese della casa di riposo, in questo caso specifico.

Detrazione casa di riposo: chi può detrarre le spese?

In Italia, si ha diritto a beneficiare di una detrazione del 19% delle rette che riguardano:

– il contribuente che presenta la dichiarazione dei redditi;

– un familiare a carico;

– un familiare non a carico.

Riguardo all’intestazione, se la casa di riposo rilascia fattura intestata al degente ma le spese sono sostenute in tutto o in parte dal figlio, quest’ultimo dovrà integrare la fattura indicando sulla stessa l’importo da lui sostenuto. In sede di controllo dell’Agenzia delle Entrate, chi porta in detrazione le spese della casa di riposo deve essere in grado di dimostrare i pagamenti.

Cosa succede (come nel caso del lettore che ci pone la domanda) quando l’ospite della casa di riposo paga la retta ma è il figlio a prelevare i soldi facendo il bonifico con fattura a proprio nome? La degente può portare in detrazione la spesa nella dichiarazione dei redditi?

Il genitore paga la retta, il figlio effettua il bonifico a proprio nome: l’anziano può portare in detrazione la spesa?

Se la spesa è sostenuta dal figlio in favore del genitore, nella fattura bisogna indicare anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.

Al contrario, se il genitore paga materialmente la retta ed il figlio fa il bonifico a proprio nome c’è una via per consentire all’anziano di beneficiare della detrazione del 19%.

L’istituto di cura può certificare le spese deducibili indicando come unico intestatario della fattura il paziente ricoverato. Nella fattura, il figlio potrà indicare che il genitore sostiene effettivamente il costo anche se lui effettua il bonifico a proprio nome.

Resta fermo l’obbligo di produrre, in fase di controllo da parte del Fisco, tutta la documentazione comprovante l’operazione per il sostenimento della spesa.

Come detrarre la retta della casa di riposo?

Deduzione casa riposo per persone disabili Uno dei primi casi in cui è possibile portare in detrazione la spesa della casa di riposo riguarda i soggetti disabili. In questo caso, con il modello 730 sarà possibile dedurre integralmente l'importo di spesa sanitaria sostenuto e indicato all'interno della retta della RSA.

Chi detrae spese casa di riposo?

Per quanto riguarda la retta degli ospiti con uno stato di disabilità certificata dalle apposite commissioni mediche previste dalle normative in materia, il coniuge o i parenti più stretti, hanno la possibilità di richiedere la detrazione fiscale delle spese sanitarie sostenute nella casa di riposo.

Dove inserire spese casa di riposo?

Le spese relative al ricovero di un disabile in un istituto di riposo rientrano tra quelle da riportare nel rigo E25. La disabilità deve però essere riconosciuta da un'apposita Commissione medica (istituita ai sensi dell'art.

Come scaricare RSA?

Per scaricare le spese per ricoveri in Rsa bisogna conservare i documenti che attestano gli effettivi pagamenti avvenuti e che riportino dati anagrafici e codice fiscale sia di chi effettua il pagamento, sia di chi presta l'assistenza, sia di persona ricoverata.