In caso di trattamenti chemioterapici e radioterapici per evitare i principali effetti collaterali - infiammazioni al cavo orale, disturbi alla digestione e intestinali, stanchezza - non è importante sapere scegliere solo i cibi più corretti ma saperli anche modulare nelle diverse fasi del trattamento. Show
Ecco dagli esperti i consigli alimentari di una dieta a tappe che può aiutare a prevenire o a controllare meglio gli effetti collaterali indotti dai farmaci e dalle terapie. PRIMA DELLA CURA: 1° TAPPALa dieta, in questa fase, deve aiutare l’organismo ed in particolare l’intestino, a prepararsi a ricevere la chemioterapia. Dunque gli alimenti vanno scelti in funzione della loro azione protettiva contro possibili disturbi intestinali, squilibri metabolici e ormonali ed andrebbero, secondo gli esperti, così suddivisi:
Meglio non mangiare la frutta a fine pasto che può fermentare e rallentare la digestione, ma consumarla prima o fra i pasti principali. DIETA MEDITERRANEA: ECCO TUTTI I BENEFICI
DURANTE LA CURA: 2° TAPPAObiettivo è impostare una dieta che possa contribuire a prevenire, contenere o combattere gli effetti collaterali, rappresentati principalmente da mucositi, nausea e vomito. Ecco i cibi ad hoc e quelli sconsigliati. Download REGISTRATIper scaricare o sfogliare il materiale Alimentazione durante le terapie oncologicheContenutoPlusSei già registrato? ACCEDI Da preferire:
Da evitare:
DOPO LA CURA: 3° TAPPAAlla fine della chemioterapia, per assicurare un sufficiente apporto nutritivo e pervenire l’aumento di peso, la dieta dovrà ritornare a un equilibrio fra verdure e cereali poco raffinati, e pesce evitando invece alimenti ad alto indice glicemico (zucchero) o contenuto di grassi che favoriscono l’aumento di peso e l’obesità. Sarcomi: la chemioterapia aumenta la sopravvivenza COSA MANGIARE IN PRESENZA DI SINTOMI SPECIFICII disturbi più comuni che possono insorgere durante il ciclo di chemio o radioterapia sono il calo dell’appetito e l’alterazione del gusto, l’infiammazione delle mucose, la diarrea, la stipsi, la nausea e/o il vomito. Tali disagi, di intensità variabile da persona a persona, dal tipo di terapia oncologica e dal dosaggio, sono per lo più passeggeri e scompaiono solitamente dopo alcuni giorni dal trattamento. È bene però sapere cosa mettere nel piatto in presenza di ciascuno di essi. Calo dell’appetito o alterazioni del gusto. Consumare acqua lontano dai pasti, bere poco a tavola e sostituire l’acqua con tisane ai semi di finocchio, di anice stellato o tè (meglio se verde). Può essere indicato masticare bene e lentamente il cibo per facilitare la digestione e utilizzare posate di plastica (anziché di metallo) e barattoli di vetro per conservare i cibi al fine di ridurre il gusto metallico. Infiammazione delle mucose. In caso di uno stato infiammatorio sia del cavo oraleche dell’intestino, sono da preferire: cerali integrali e legumi (lenticchie rosse e legumi interi) sotto forma di crema, riso integrale, verdura verde, pesce (sgombro bollito, salmone o pesce azzurro), frutta fresca e/o secca (noci, noccioline), soia, semi di zucca e di lino, olio extravergine di oliva e olio di riso. Vanno evitati invece carni rosse e conservate, uova, fritti, snack salati, pomodori e succhi da essi derivati, grassi, formaggi grassi, dolciumi, cioccolato, pizza e farine raffinate, prodotti integrali cotti al forno, cibi speziati o duri, bevande zuccherate e frizzanti, bevande contenenti caffeina, agrumi, alcolici. Diarrea. In caso di questo disturbo è bene frazionare in 5-6 piccoli pasti o spuntini i soliti 3 pasti principali. È consigliato bere (lentamente) da 8 a 12 bicchieri di liquidi al giorno suddivisi fra acqua e integratori salini, mantenuti a temperatura ambiente. Fra gli alimenti, sono da preferire quelli ricchi di sodio o potassio - banane, arance, succo di pesca e albicocca, patate bollite e purè -; i cibi poveri di fibre (riso integrale, pane tostato), yogurt bianco e pesce il cui grasso riduce l’infiammazione. Sono sconsigliati carne e formaggi, bevande molto calde o molto fredde, zuccherate e frizzanti, birra, vino, bevande alcoliche e contenenti caffeina, agrumi, latte o alimenti che lo contengono (gelati, frappè, panna acida), alimenti molto speziati, fritti e dolci. Stipsi. La stipsi può essere causata dai farmaci chemioterapici e antidolorifici o da insufficiente attività fisica. È indicato, in presenza di questa condizione, bere molto (preferibilmente lontano dai pasti) sia acqua ma anche bevande a base di mela e agar agar, tè, succhi di frutta meglio se alla prugna. Impostare poi una dieta ricca di fibre, cibi integrali con pane integrale a lievitazione naturale o con i semi di lino, riso integrale o altri cereali i(sempre integrali) accompagnati da verdure. I cibi andrebbero sempre masticati a lungo per favorire la digestione. Nausea e vomito. Frazionare i pasti in 5-6 spuntini affinché lo stomaco non resti mai vuoto, masticare lentamente il cibo che deve essere a temperatura ambiente. Scegliere soprattutto cibi salati e asciutti (ad esempio gallette di riso integrale già salate), evitando fritti o cibi con forte odore, cereali cotti al formo e proteine animali. Non assumere grandi quantità di liquidi durante i pasti. Consulenza: Maurizio Muscaritoli, Direttore, UOD Coordinamento Attività di Nutrizione Clinica, Umberto I, Policlinico di Roma Non fermare la ricerca. Dona ora per i pazienti più fragili. Che differenza c'è tra la chemio e la radio?Radioterapia: prevede l'impiego di raggi x per colpire le cellule tumorali e distruggerle. Chemioterapia: prevede l'impiego di farmaci in grado di bloccare la duplicazione delle cellule.
Che dolori porta la chemio?Astenia, ansia, insonnia perdita dei capelli e della fame sono solo alcuni degli effetti collaterali che si possono manifestare e può anche capitare che dopo cicli di chemioterapia si presentino dolori articolari e muscolari che, a seconda della gravità, possono variare da una sensazione di stanchezza fino a incapacità ...
Quanto si vive con la radioterapia?La sopravvivenza media nel gruppo sperimentale è risultata maggiore (41 mesi verso 27 mesi), così come la sopravvivenza libera da ulteriore progressione di malattia (12 mesi verso 6 mesi), ovvero il tempo che intercorre fra la cura e il momento in cui il tumore ricomincia a «diffondersi».
Come ci si sente dopo una seduta di radioterapia?A molte persone che si sottopongono alla radioterapia capita di avvertire un cambiamento delle proprie condizioni emotive. Alcuni si sentono più ansiosi e nervosi, altri più tristi e depressi. Si può provare ansia, perdita di speranza, rabbia, depressione, voglia di piangere per un nonnulla.
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