Siamo a Maggio e questo è il mese in cui fioriscono le rose, si festeggiano le mamme (quindi auguri a tutte le mamme, inclusa me!) ma perché scrivere delle rose su un blog di Focusing? Show
Mi capita di proporre un esercizio di visualizzazione di Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi, che ha come oggetto proprio la rosa stessa, ne ho scritto una versione modificata, se vorrai provare a farla, io ho
l’abitudine di registrare prima la visualizzazione, con le giuste pause, per darmi il tempo di immaginare e poi quando ho tempo, la faccio!
Detti e storie sulle roseIl detto popolare “Non c’è rose senza spine”, indica che ogni cosa gradevole, in questo caso la rosa, ha qualche aspetto negativo, simboleggiato dalle spine. “Riconduce alle leggi dell’equilibrio, per le quali ogni cosa deve avere degli aspetti che ne limitano il successo: in caso contrario la sua diffusione non avrebbe limiti”, in natura è tutto sapientemente regolato da leggi che non sempre comprendiamo ma alle quali rispondiamo anche noi! A me piace l’immagine che ha nella storia Il Piccolo Principe, il libro di Antoine de Saint-Exupéry, che mi appassiona tanto perché è un piccolo compendio sulla natura umana. “ non ho saputo capire niente allora, avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via! Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie. I fiori sono così contradditori! Ma ero troppo giovane per saperlo amare”.Tutto ciò per dire che le nostre debolezze e i meccanismi di difesa che abbiamo sviluppato per proteggerci, hanno bisogno di uno “sguardo” maturo, empatico e accogliente per poter evolvere con le loro forze. Accettare le proprie spineIl termine accettazione indica un processo, un’evoluzione che viene teoricamente suddiviso in fasi, le stesse che incontriamo nell’elaborazione del Lutto, ti va di ricordarle con me? Sono:1- la negazione, che a volte è consapevole, ma spesso è inconscia; Queste fasi non si manifestano in modo lineare e possono ripetersi per più cicli, ogni volta si accetta un’ aspetto sempre più in profondità, fino alla sua più completa integrazione e in tempi assolutamente soggettivi e differenti sia tra una persona e l’altra, che tra una fase e l’altra. Cosa puoi fare per agevolare il processo di accettazioneAiutare queste fasi, questo processo, si può in tanti modi, io ho trovato il Focusing come un formidabile acceleratore di questo processo, grazie all’ Osservatore Superpartes, poi, Amore Incondizionato, che ad ogni processo si rafforza sempre più. E’ così che da metodo, pratica, il Focusing diventa un modo di essere che si ripercuote in molti atteggiamenti del vivere quotidiano e nelle relazioni con gli altri. Altre pratiche favorevoli a sviluppare un terreno facilitante l’accettazione, che ho sperimentato personalmente, sono: -il contatto con la natura, passeggiare nei boschi, a contatto con animali e piante; Ti lascio con un piccolo esercizio sull’accettazioneCome ti senti in relazione al tuo nome di battesimo, ciò ha a che fare con il primo aspetto significativo in termini di identità. Cosa associ al vissuto che riguarda il tuo nome? Prenditi 15 minuti in un luogo tranquillo, dove non puoi essere distratta o disturbata, fai qualche respiro profondo ad occhi chiusi e ripeti il tuo nome qualche volta, in modo sentito, lento e poi scrivi tutto ciò che ti arriva senza censura, potrai scoprire delle cose… La seconda parte dell’esercizio consiste poi, nello scrivere una tua qualità per ogni lettera del tuo nome. Potresti trasformare quello che è emerso dalla meditazione riflessiva, in ulteriori qualità che si sono sviluppate proprio grazie a quel vissuto, anche se non proprio positivo. Se ti va puoi condividere nome e qualità nei commenti! Buona Vita A cosa servono le spine Piccolo Principe?— Le spine, a che servono? Il piccolo principe non rinunciava mai a una risposta, una volta che aveva posto una domanda. Ero nervoso per via del mio bullone e risposi una cosa qualsiasi. — Le spine, non servono a un bel niente, averle è pura malvagità da parte dei fiori!
Cosa rappresenta la Rosa per il Piccolo Principe?Ci sono infatti interpretazioni nelle quali la rosa viene vista come la metafora della “madre” dalla quale ognuno di noi per crescere deve separarsi, per poi ritrovarla da adulto in una relazione differente, basata su altri bisogni.
Dove vive la rosa del Piccolo Principe?Poco per volta fanno amicizia ed il bambino dice di essere il principe di un lontano asteroide, sul quale abita solo lui, tre vulcani di cui uno inattivo e una piccola rosa, molto vanitosa, che lui cura e ama.
Dove ce una fine ce un inizio?Antoine de Saint-Exupery, nel suo celebre libro "Il Piccolo Principe", afferma che "Per ogni fine c'è un nuovo inizio".
|