I programmi ministeriali� degli istituti tecnici industriali indirizzo termotecnico Show
� DISCIPLINE DEI PRIMI DUE ANNI Torna su EDUCAZIONE FISICA Finalit�L'insegnamento di Educazione fisica si propone le seguenti finalit�:
Riferimenti generaliL'educazione mediante il movimento contribuisce allo sviluppo integrale della personalit� e si avvale sia dell'educazione del corpo intesa come sviluppo e conservazione ottimale del medesimo sia dell'educazione al corpo intesa come atteggiamento positivo verso il corpo stesso.� L'insegnamento dell'educazione fisica nei primi due anni della secondaria superiore, cio� nel periodo iniziale dell'adolescenza, deve tener conto dei rapidi ed intensi
cambiamenti psicofisici che avvengono in questa et�, della grande disomogeneit� di situazioni personali, delle significative differenze esistenti fra i due sessi e della variabilit� del processo evolutivo individuale. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO� Lo studente al termine del biennio deve dimostrare: 1. tollerare un carico di lavoro submassimale per un tempo prolungato; b) di essere in grado di: 9. conoscere e praticare, nei vari ruoli, almeno due discipline individuali e due sport di
squadra; INDICAZIONI DIDATTICHENell'insegnamento dell'educazione fisica vanno tenute preliminarmente presenti due indicazioni generali ugualmente importanti: da un lato la necessit� di valutare la situazione iniziale degli studenti nei confronti degli obiettivi che dovranno essere conseguiti e, dall'altro, l'esigenza di individuare modalit� diverse nell'applicazione del programma unico in relazione alle differenze esistenti tra i due sessi. Miglioramento delle qualit� fisicheUna scelta adeguata di attivit� motorie protratte nel tempo in situazione prevalentemente aerobica secondo oculati carichi crescenti e/o adeguatamente intervallati (metodo continuativo - alternato o intervallato - Jogging - Cross-promenade
- situazioni sportive ecc.) promuove il miglioramento della resistenza. Affinamento delle funzioni neuromuscolariLa presa di coscienza e l'elaborazione di tutte le informazioni spaziali, temporali e corporee e il conseguente controllo del movimento, costituiscono un passaggio fondamentale per l'affinamento delle funzioni neuromuscolari. E' pertanto opportuno scegliere fra i contenuti una vasta gamma di attivit� individuali e di
gruppo, con e senza attrezzi (piccoli e grandi, codificati e non). Acquisizione delle capacit� operative e sportivePer lo sviluppo delle capacit� operative nei vari ambiti delle attivit� motorie si devono privilegiare le situazioni-problema implicanti l'autonoma ricerca di soluzioni e favorire il passaggio da un approccio globale a una sempre maggiore precisione anche tecnica del movimento. Aspetto teorico-praticoE' importante che il docente, cogliendo gli spunti emergenti nello svolgimento dell'attivit� didattica, non tralasci di spiegare le norme elementari di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni e della prestazione dei primi soccorsi avvalendosi, eventualmente, della collaborazione di Enti e strutture che, nel territorio,
abbiano specifica competenza. Verifiche������ �Per quanto riguarda la verifica � opportuno tener conto che all'interno di ogni singolo obiettivo deve essere valutato il significativo miglioramento conseguito da ogni studente. Al termine “significativo” si attribuisce un duplice valore: una misura quantitativa, se � possibile la definizione precisa del livello raggiungibile all'interno di un obiettivo; un'indicazione soltanto qualitativa, se tale definizione non �
quantificabile. Va sottolineato, infatti, che la prestazione motoria umana appartiene alla categoria delle produzioni complesse, categoria per la quale � difficile definire costantemente criteri oggettivi. Torna su � ITALIANO Torna su Gli obiettivi, indicati secondo i settori istituzionali della disciplina, si riferiscono a capacit� che lo studente deve dimostrare di aver acquisito al termine del biennio. Abilit� linguistiche Comunicazione orale a) Ricezione (ascolto). Lo studente, superando il livello della comprensione globale e generica dei discorsi altrui, deve saper: 1. individuare nel discorso altrui i nuclei collaterali e l'organizzazione testuale, specialmente nelle
esposizioni argomentate; b) Produzione (parlato). Lo studente, superando il livello dell'esposizione casualmente sequenziale e indifferenziata, deve saper: 3. pianificare e organizzare il
proprio discorso, tenendo conto delle caratteristiche del destinatario, delle diverse situazioni comunicative, delle diverse finalit� del messaggio e del tempo disponibile; Gli obiettivi indicati riguardano anche la comunicazione a distanza attraverso mezzi fonici e fonicovisivi, nella quale l'uso orale ha assunto aspetti particolari e svolge funzioni culturali e sociali nuove. Lettura Nella pratica della lettura, tenuto conto delle diverse modalit� e funzioni che caratterizzano la lettura silenziosa e quella a voce, si segnalano separatamente due ordini di obiettivi. Nella lettura silenziosa lo studente deve saper: 5. compiere letture diversificate, nel metodo e nei tempi, in rapporto a scopi diversi, quali la
ricerca di dati e informazioni, la sommaria esplorazione, la comprensione globale, la comprensione approfondita, l'uso del testo per le attivit� di studio; Nella lettura a voce lo studente deve saper: 7. rendere l'esecuzione funzionale alla situazione, regolando gli aspetti fonici, prosodici e di direzione comunicativa. Scrittura Nella pratica della scrittura lo studente deve raggiungere: 8. una adeguata consapevolezza e capacit� di controllo delle differenze tra formulazione orale e formulazione scritta del pensiero con particolare riferimento ai rapporti tra fatti prosodici e punteggiatura, tra sintassi ellittica e
sintassi esplicita, tra lessico comune e lessico preciso o tecnico;� Riflessione sulla lingua Gli obiettivi della riflessione sulla lingua si rapportano a finalit� sia applicative, sia cognitive. Lo studente deve saper: 12. analizzare con metodi di adeguato rigore scientifico la lingua, sapendo collegare i fenomeni
dei vari livelli del sistema e istituendo confronti tra alcuni elementi fondamentali della lingua italiana e quelli di altre lingue studiate o note, compresi i dialetti;� Educazione letteraria Lo studente deve saper: 17. riconoscere gli aspetti formali del testo letterario nelle sue varie realizzazioni, rilevando la funzione che in esso assumono l'ordine interno di costruzione, le scelte linguistiche e, in particolare nella poesia, i
tratti ritmici e prosodici e la stessa configurazione grafica;� Torna su � LINGUA STRANIERA Torna su FINALITA'Le finalit� dell'insegnamento di Lingua straniera sono le seguenti:
OBIETTIVI Dl APPRENDIMENTOAl termine del biennio lo studente deve dimostrare di essere in grado di: 1.
comprendere una variet� di messaggi orali di carattere generale finalizzati a scopi diversi e prodotti a velocit� normale cogliendo la situazione, l'argomento e gli elementi del discorso: atteggiamenti, ruoli e intenzioni degli interlocutori, informazioni principali, specifiche e di supporto; CONTENUTIComprensione e produzione orale. �������� -�� riguardare situazioni comunicative di vita quotidiana: comunicazione personale (conversazioni, interviste ecc.) e� comunicazione di massa (notiziari radiofonici e televisivi, spot pubblicitari, cronache sportive ecc.); La produzione orale deve: �������� -� riguardare situazioni quotidiane; Comprensione e produzione scritta I testi per la lettura sono prevalentemente di tipo funzionale (lettere, istruzioni, pubblicit�, annunci, facili articoli ecc.) e devono rappresentare via via una gamma sempre pi� ampia fino ad
includere testi di tipo immaginativo (brevi racconti, semplici poesie, canzoni ecc.). ��������� -�� riguardare argomenti di attualit� relativi ai vari aspetti della vita e della cultura dei paesi stranieri; I testi prodotti dagli studenti devono: ��������� -�essere orientati alla comunicazione (lettere di vario tipo, resoconti ecc.) e all'espressione (diari, brevi�� composizioni ecc.); Riflessione sulla lingua. Nell'arco del biennio la riflessione sulla lingua deve essere condotta in un'ottica interculturale e interlinguistica e riguardare: -��������� apporti dei linguaggi non verbali alla
comunicazione; Note
INDICAZIONI DIDATTICHEGli obiettivi prefissati possono essere meglio raggiunti facendo ricorso ad attivit� di carattere comunicativo condotte abitualmente in lingua straniera e in cui le abilit� linguistiche di base siano usate in una variet� di situazioni adeguate alla realt� dello studente. La lingua pu� essere acquisita in modo operativo mediante lo svolgimento di attivit� su compiti specifici perch� in tal modo viene percepita come strumento e
non come fine immediato di apprendimento. ������� -� la lettura globale, per la comprensione dell'argomento generale del testo; Per far cogliere il significato del testo pu� essere
utile ricorrere ad una lettura silenziosa, accompagnata da attivit� individuali o di gruppo. ��������� -� prendere appunti da un testo orale; Il riassunto ha particolare rilevanza
formativa perch� mette in gioco diverse competenze, tra le quali l'individuazione degli elementi essenziali del testo e l'uso di strutture sintattiche complesse per la produzione di un testo di arrivo sintetico e coerente. Torna su � STORIA Torna su FINALITA'L'insegnamento di Storia � finalizzato a promuovere e a sviluppare:
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOAlla fine del biennio lo studente deve dimostrare di sapere: 1. esporre in forma chiara e coerente fatti e problemi relativi agli eventi storici studiati;� CONTENUTI�������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���PRIMO ANNO 1.��������� Culture della preistoria e civilt� protostoriche �������� a)� Dal paleolitico all'uso dei metalli: forme insediative e produttive; forme di culto. 2.��������� Oriente e occidente: migrazioni indoeuropee e contatti mediterranei �������� a) �Migrazioni indoeuropee. 3.��������� Citt� e popoli della Grecia e dell'Italia �������� a) �Legislazioni, tirannidi, la societ� delle 'citt� stato' (poleis), ‘popoli' (ethne) e 'leghe' (koin�) nel mondo greco. 4.��������� La grecia classica: dall'affermazione alla crisi della polis �������� a) �Asia e impero persiano nel confronto col mondo
greco: le guerre persiane. 5.��������� La 'Res Publica' Romana dal VI al IV secolo a.c. �������� a)�� Passaggio dalla monarchia alla repubblica. Conflitto tra
patrizi e plebei. Le XII Tavole. 6.��������� Roma verso l'egemonia in Italia �������� a)�Affermazione di
Roma fra le diverse culture e realt� politiche d'Italia. Evoluzione del concetto di Italia. 7.��������� Et� ellenistica ������� a)�Il “dopo Alessandro” dall'oriente
mediterraneo all'Asia centrale. I grandi stati ellenistici. 8.��������� Espansionismo romano nel Mediterraneo �������� a) Roma e il mondo ellenistico. Espansione romana in Occidente e in Oriente (differenze di intenti e di modi). 9.��������� Crisi della Repubblica Romana �������� a) �������Crisi dell'Italia e delle istituzioni repubblicane (strutture militari, agrarie,
sociali,� istituzionali). SECONDO ANNO 1.��������� Organizzazione dell'Impero �������� a)������� Evoluzione istituzionale e amministrativa del principato. 2.��������� Religioni dell'impero �������� a)�������� Religioni dell'impero e fattori di trasformazione: religioni pagane della salvezza. 3.��������� Crisi del secolo III e culture dei popoli esterni �������� a) �������Problemi militari, demografici, economici; dinamiche sociali e colonato. 4.��������� Mondo tardoantico ������� a)�������� Dal principato alla tetrarchia. 5.��������� Occidente e Oriente nei secoli V e VI �������� a) �������Regni romano germanici. 6.��������� Espansione dell'Islam e mondo latino germanico ������� a)�������� Arabi e Maometto. I primi quattro califfi e le divisioni dell'Islam. La grande espansione e la crisi del califfato.��Civilt� arabo musulmana. 7.��������� Europa carolingia �������� a) �������Carlomagno:
conquiste militari e restaurazione dell'impero. 8.��������� Particolarismo del secolo X �������� a) �������Nuove invasioni: Normanni, Ungari, Saraceni. 9.��������� Rinascita della vita cittadina e riforma della chiesa �������� a) �������Dalla signoria fondiaria alla signoria di banno. INDICAZIONI DIDATTICHELa presentazione dei tratti salienti delle culture e delle civilt� che nel tempo si sono susseguite o nel tempo
sono coesistite e coesistono, consente allo studente di arrivare a riconoscerne e ad apprezzarne correttamente caratteri e valori, sapendo cogliere differenze e analogie che intercorrono tra di esse. Lo studente pu� essere portato a rendersi conto del fatto che lo studio della storia, non importa quanto remota, ben lungi dal comportare il rischio di una fuga dal presente, offre sussidi utili per una corretta lettura di esso, se non altro nel senso di predisporre ad accettare il “diverso”. E'
anche opportuno far capire che il privilegio accordato alla civilt� classica nella storia del mondo antico e alla civilt� europea nella storia contemporanea non hanno alcun sottinteso etnocentrico, ma mirano a consentire il riconoscimento della cultura di appartenenza come fatto prezioso di memoria collettiva, meglio evidenziato proprio dal confronto con culture diverse nel tempo e nello spazio. Torna su � DIRITTO ED ECONOMIA Torna su FINALITA' Il corso di Diritto e di Economia promuove e sviluppa:�
Riferimenti generali L'introduzione dell'insegnamento di Diritto ed Economia nei primi due anni
risponde ad una esigenza di formazione del cittadino in quanto tale e non ha funzione strettamente propedeutica al successivo studio triennale di indirizzo. Alla fine del corso lo studente deve dimostrare di essere in grado di: 1. riconoscere, spiegare e utilizzare il linguaggio economico e il linguaggio giuridico necessari ad ogni cittadino;� CONTENUTI DIRITTO
ECONOMIA Il problema economico. Rapporto tra societ� umana, ambiente e risorse. Origine ed evoluzione dei sistemi economici moderni.
������������ - Imprese: produzione, scambio, investimenti.
INDICAZIONI DIDATTICHE Una corretta impostazione didattica di questo insegnamento si configura come un percorso che:�
Per la verifica degli apprendimenti � opportuno servirsi, oltre che di forme orali, anche di esercitazioni scritte opportunamente strutturate (test, questionari, prove oggettive) o libere (saggi, relazioni, riassunti, schemi). Torna su � GEOGRAFIA Torna su FINALITA' L'insegnamento di Geografia concorre a promuovere:�
OBIETTIVI Dl APPRENDIMENTO Lo studente al termine del corso deve dimostrare di essere in grado di: 1. usare un linguaggio geografico appropriato;� CONTENUTI 1. Il sistema uomo-ambiente e le sue articolazioni Nucleo tematico Nucleo tematico Nucleo tematico Nucleo tematico Nucleo tematico Nucleo tematico La finalizzazione formativa della Geografia nel biennio e la
natura e articolazione delle unit� tematiche indicate presuppongono il superamento d'una modalit� organizzativa dei contenuti di tipo piattamente regionale o astrattamente generale e richiedono invece un approccio didattico problematico, concettuale e paradigmatico.
Fondamentale � la promozione dell'osservazione diretta e l'indagine sul terreno, da condurre attraverso lezioni all'aperto ed escursioni di studio secondo la metodologia geografica tradizionale. Torna su � MATEMATICA Torna su FINALITA' L'insegnamento di Matematica (con Informatica) promuove:
RIFERIMENTI GENERALI La matematica, parte rilevante del pensiero umano ed elemento motore dello stesso pensiero filosofico, ha in ogni tempo operato su due fronti: da una parte si � rivolta a risolvere problemi ed a
rispondere ai grandi interrogativi che via via l'uomo si poneva sul significato della realt� che lo circonda; dall'altra, sviluppandosi autonomamente, ha posto affascinanti interrogativi sulla portata, il significato e la consistenza delle sue stesse costruzioni culturali. Alla fine del biennio lo studente deve dimostrare di essere in grado di: 1. individuare propriet� invarianti per trasformazioni elementari;� CONTENUTI Tema 1 - Geometria del piano e dello spazio
Tema 2 - Insiemi numerici e calcolo
Tema 3 - Relazioni e funzioni
Tema 4 - Elementi di probabilit� e di statistica
Tema 5 - Elementi di logica e di informatica
Laboratorio di informatica Utilizzazione di un linguaggio di programmazione, analisi di problemi e loro soluzione sia con linguaggi di programmazione sia con l'utilizzazione di un opportuno 'ambiente informatico'. Tema 1 - Geometria del piano e dello spazio Lo studio della geometria nel biennio ha la finalit� principale di
condurre progressivamente lo studente dalla intuizione e scoperta di propriet� geometriche alla loro descrizione razionale e rappresenta come tale una guida privilegiata alla consapevolezza argomentativa. A ci� il docente pu� pervenire adottando un metodo che, facendo leva sulle conoscenze intuitive apprese dallo studente nella scuola media, proceda allo sviluppo razionale di limitate catene di deduzioni; � tuttavia necessario che ogni ipotesi o ammissione cui si fa ricorso sia chiaramente
riconosciuta e formulata in modo esplicito, quali che siano le ragioni che inducono ad assumerla tra i punti di partenza del ragionamento. Tema 2 - Insiemi numerici e calcolo I numeri naturali, interi, razionali, gi� noti agli studenti, sono ripresi in forma pi� sistematica; si pu� pervenire ai vari ampliamenti a partire da effettive necessit� operative, mettendo in luce la permanenza delle propriet� formali e della relazione d'ordine. L'esposizione pu� anche essere arricchita con l'illustrazione dell'evoluzione storica dei concetti di numerazione e di numero. Tema 3 - Relazioni e funzioni Il docente, dopo aver riorganizzato le conoscenze sugli insiemi che gli studenti hanno gi� acquisito nella scuola media, deve aver cura di stabilire opportuni collegamenti tra le nozioni logiche e quelle insiemistiche: connettivi logici ed operazioni tra insiemi, predicato con un solo
argomento e sottoinsiemi dell'insieme universo, predicati binari e relazioni ecc.. Tema 4 - Elementi di probabilit� e di statistica Lo studio delle probabilit�, da un lato,
sviluppa un corretto approccio alla analisi di situazioni in condizioni di incertezza, dando strumenti per trattare razionalmente le proprie informazioni e assumere decisioni coerenti e, dall'altro, fornisce nuovi ambiti in cui � possibile svolgere interessanti esempi di matematizzazione. Tema 5 - Elementi di logica e di informatica Gli elementi di logica non devono essere visti come una premessa metodologica all'attivit� dimostrativa, ma come una riflessione che si sviluppa man mano che matura l'esperienza matematica dello studente. Fin dall'inizio bisogna abituare lo studente all'uso appropriato del linguaggio e delle formalizzazioni, a esprimere correttamente le proposizioni
matematiche e a concatenarle in modo coerente per dimostrare teoremi, mentre solo nella fase terminale del biennio si pu� pervenire allo studio esplicito delle regole di deduzione. Cos�, ad esempio, si pu� osservare che la risoluzione delle equazioni si basa sull'applicazione di principi logici che consentono di ottenere equazioni equivalenti o equazioni che sono conseguenza logica di altre. Laboratorio di informatica L'attivit� di laboratorio, distribuita lungo tutto l'arco del biennio, integra gli elementi di contenuto dei vari temi e costituisce essa stessa un momento di riflessione teorica. Essa consiste in:�
INDICAZIONI DIDATTICHE Non ci si pu� illudere di poter partire dalla disciplina gi� confezionata, cio� da teorie e da concetti gi� elaborati e
scritti, senza prendersi cura dei processi costruttivi che li riguardano. E' invece importante partire da situazioni didattiche che favoriscano l'insorgere di problemi matematizzabili, la pratica di procedimenti euristici per risolverli, la genesi dei concetti e delle teorie, l'approccio a sistemi assiomatici e formali. Le fonti naturali di queste situazioni sono il mondo reale, la stessa matematica e tutte le altre scienze. Ci� lascia intravedere possibili momenti di pratica interdisciplinare,
prima nella scoperta e nella caratterizzazione delle diverse discipline in base al loro oggetto e al loro metodo, poi nel loro uso convergente nel momento conoscitivo. Torna su � SCIENZE DELLA TERRA Torna su FINALITA' L'insegnamento di Scienze della Terra si propone di far acquisire:�
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine del corso lo studente deve dimostrare di essere in grado di: 1. utilizzare in modo appropriato e significativo un lessico geologico fondamentale, commisurato al
livello di una divulgazione scientifica generica;� Gli obiettivi da 1. a 8. sono trasversali a tutti i contenuti; gli obiettivi da 9. a 15. sono riferiti a� contenuti specifici. CONTENUTI 1. Le scienze della Terra�
2. Manifestazioni della dinamica terrestre: vulcani e terremoti�
3. Idrosfera e atmosfera�
4. Il modellamento della superficie terrestre�
5. Dai fenomeni ai modelli�
6. Il passato della terra�
7. Le risorse minerarie�
INDICAZIONI DIDATTICHE La scelta degli obiettivi ha privilegiato gli aspetti metodologici e si � orientata non solo all'acquisizione di conoscenze, ma anche alla riflessione sui modi di conseguirle. Dal punto di vista della strategia, gli obiettivi tendono a suggerire una metodologia di insegnamento motivante e coinvolgente.
E' necessario analizzare i problemi in modo critico, distinguendo fra osservazioni, fatti, ipotesi
e teorie. Agli studenti bisogna chiarire, per i singoli argomenti, la motivazione della scelta e il livello di scala a cui si colloca il fenomeno trattato. L'articolazione degli argomenti richiede l'inquadramento in un contesto strutturato che faccia emergere i capisaldi concettuali e le metodologie proprie delle scienze della Terra (il carattere sistemico della realt� geologica ai diversi livelli di scala, il tempo geologico, la ciclicit� di molti fenomeni geologici, il fondamento empirico
della conoscenza, il principio dell'attualismo). Bisogna inoltre tenere presente di trattare i vari fenomeni geologici in correlazione con i fenomeni biologici, dando il giusto rilievo all'identificazione delle loro reciproche connessioni. Torna su � BIOLOGIA Torna su FINALITA' Finalit� del corso di Biologia sono le seguenti:
RIFERIMENTI GENERALI Dato costitutivo della struttura del corso � che la biologia possiede, su basi metodologiche e storiche, una
caratterizzazione scientifica propria e distinta, che deve la sua ragione fondamentale alla peculiarit� del fenomeno vita. Lo studente alla fine del corso deve dimostrare di essere in grado di: 1. rilevare, descrivere, rappresentare, spiegare le caratteristiche fondamentali degli esseri viventi, ai diversi livelli: molecolare, cellulare, organismico, ecosistemico;� CONTENUTI
Nota I contenuti indicati per il corso sono suddivisi in sei gruppi.
INDICAZIONI DIDATTICHE L'apprendimento dei principali metodi e dei risultati della ricerca biologica, anche se proporzionato evidentemente all'et� degli studenti e alle scelte di
indirizzo, deve sempre essere condotto su basi rigorosamente scientifiche. In particolare va messo in evidenza il procedimento caratteristico delle scienze sperimentali, che prevede una continua interazione tra elaborazione teorica e verifica empirica. Anche l'apprendimento va raggiunto sia attraverso la trattazione teorica sia attraverso semplici sperimentazioni. Un'attenzione alla visione storica dello sviluppo della biologia pu� offrire l'opportunit� di metterne meglio in evidenza i problemi
di fondo, metodologici e culturali. Torna su � FISICA E LABORATORIO Torna su FINALITA' L'insegnamento della fisica concorre, attraverso l'acquisizione delle metodologie e delle conoscenze specifiche della disciplina, alla formazione della personalit� dell'allievo, favorendo lo sviluppo di una cultura armonica e di una professionalit� polivalente e flessibile.
Al termine del biennio, gli allievi dovranno avere anche acquisito la consapevolezza del valore culturale della fisica, essenziale non solo per la risoluzione di problemi scientifici e tecnologici, ma soprattutto per il contributo alla formazione generale della loro personalit�. Alla fine del biennio gli allievi dovranno essere in grado di: 1. analizzare un fenomeno o un problema riuscendo ad individuare gli elementi significativi, le relazioni, i dati superflui, quelli mancanti, e riuscendo a collegare premesse e conseguenze;� CONTENUTI I contenuti sono presentati secondo una suddivisione per temi:�
Lo spazio dedicato a ciascun tema e l'ordine proposto possono essere diversi a giudizio degli insegnanti nel contesto del piano di lavoro programmato, essendo anche possibile
ritornare sugli stessi temi secondo un processo di approfondimento a spirale. La programmazione annuale definir� il grado di approfondimento degli argomenti previsti dal programma senza per altro trascurare alcuno dei quattro temi.
Il tema si propone di offrire agli allievi situazioni:
La trattazione parallela di tali argomenti permette al docente di evidenziare come spesso uno stesso schema logico
possa inquadrare situazioni profondamente diverse da un punto di vista puramente fenomenologico ma descrivibili con formalismi uguali o analoghi.
Lo svolgimento di questo tema richiede
particolari capacit� di astrazione per la necessit� d' introdurre concetti come la velocit� e l'accelerazione istantanee. Si raccomanda pertanto un ampio riferimento a diagrammi e rappresentazioni geometriche nelle discussioni teoriche e l'uso di filmati per integrare gli esperimenti di laboratorio. Tema n� 3 - La propagazione della luce�
Si consiglia di giungere ad individuare le leggi dell'ottica geometrica attraverso esperimenti sulla propagazione di pennelli di luce e quindi di mostrare come le leggi di Cartesio siano interpretabili in termini corpuscolari. Tema n� 4 - L'energia: sue forme, conservazione e trasformazione.�
Si consiglia all'insegnante di condurre gli allievi a riconoscere le varie forme di energia e di mostrare sperimentalmente alcuni semplici esempi
di processi di trasformazione visti come processi di trasferimento di energia. INDICAZIONI DIDATTICHE La fase iniziale del processo di insegnamento-apprendimento della fisica ha una funzione di raccordo con le conoscenze e le abilit�
gi� acquisite dagli allievi negli studi precedenti.
L'analisi dei fenomeni, approfondita con il dibattito in classe ed effettuata sotto la guida dell'insegnante, dovr� gradualmente e con continuit� sviluppare negli allievi la capacit� di schematizzare fenomeni via via pi� complessi e di proporre modelli.
Per quanto riguarda l'attivit� di verifica e di valutazione, i docenti dovranno prestare particolare attenzione alla valutazione di tipo formativo. Gli errori commessi dagli allievi durante il processo d'apprendimento potranno cos� fornire preziose informazioni per la scelta di ulteriori e/o diversificati interventi didattici, finalizzati anche all'attivit� di recupero.� Attivita' di laboratorio
Il metodo sperimentale e la teoria della misura devono rappresentare un riferimento costante durante tutto il corso e saranno affrontati non separatamente dai problemi fisici concreti, ma come naturale conseguenza dell'attivit� teorica e di laboratorio. Quest'ultima sar� condotta normalmente da piccoli gruppi di studenti sotto la guida dell'insegnante mediante l'esecuzione di semplici misure, esperimenti, ed attraverso la rappresentazione e l'elaborazione dei dati sperimentali che, in particolare, devono riguardare:�
Con l'attivit� di laboratorio gli allievi devono:�
L'uso del materiale audiovisivo dovr� integrare, ma non sostituire, l'attivit� di laboratorio che � da ritenersi fondamentale per l'educazione al “saper operare”. Torna su � CHIMICA E LABORATORIO Torna su Le indicazioni programmatiche che seguono sono state concepite per un corso biennale che preveda per ciascun anno un impegno di circa 90 ore (3 ore settimanali), di cui una congrua parte
dedicate ad attivit� sperimentali degli allievi. FINALITA' Il corso ha come finalit� generale l'inquadramento dei fenomeni chimici, partendo ove pi� possibile dall'esperienza quotidiana degli studenti, per tendere ad un'opera di razionalizzazione delle esperienze e delle conoscenze.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine del corso gli allievi devono essere in grado di: 1. riconoscere che un miscuglio e costituito da componenti diversi, ciascuno dei quali risponde in modo specifico alle tecniche di separazione; Obiettivo specifico dell'attivit� di laboratorio e l'acquisizione della capacit� di: 24.progettare semplici esperimenti, stendere il relativo protocollo, individuare ed assemblare la strumentazione necessaria, rilevare i dati e riportarli in forma di grafici e tabelle. CONTENUTI Tema n� 1 - Struttura e trasformazioni della materia�
Una delle maggiori difficolt� dello studio della chimica a questo livello scolare � costituita dalla impossibilit� di giungere alla conoscenza della struttura dei corpi materiali attraverso lo studio degli aspetti morfologici. Tale studio, pertanto, di solito non viene preso in considerazione, mentre,
specie se riferito a sostanze e a trasformazioni che fanno parte della vita quotidiana, pu� costituire per gli allievi lo spunto per porsi domande, affrontare problemi, cercare modelli interpretativi e in definitiva per avvicinarsi alla metodologia di indagine propria della disciplina. Tema n� 2 - Atomi, molecole e loro interazioni
Un primo collegamento fra atomi e cariche elettriche pu� essere evidenziato sperimentalmente tramite esempi di elettrolisi, mentre films e software didattici possono consentire di giungere ad un modello semplice della reciproca disposizione delle particelle subatomiche. Tema n� 3 - Il governo delle trasformazioni chimiche
All'inizio dello studio sistematico delle reazioni chimiche particolare importanza riveste una puntualizzazione sugli aspetti relativi agli scambi di energia con l'ambiente, anche al fine di rendere consapevoli gli allievi
dell'incidenza economica che tali scambi hanno per l'uomo. Altrettanto utile � il far acquisire la consapevolezza che la diversa velocit� con la quale decorrono differenti reazioni � fondamentale per i diversi ambiti in cui tali reazioni avvengono (biologico, industriale, ecc. ). Tema n� 4 - Principi generali di chimica del carbonio
E' opportuno far comprendere preliminarmente l'evoluzione del significato dell'aggettivo “organico” per ribadire che composti e reazioni
organiche devono essere inquadrati alla luce dei principi generali precedentemente studiati e che l'opportunit� di una trattazione sistematica separata non � condizionata da problematiche concettuali, ma dal gran numero e variet� dei derivati del carbonio. L'insegnante dovr� porre ogni cura nel far comprendere il nesso esistente fra propriet� delle sostanze e caratteristiche strutturali e geometriche, limitando all'essenziale gli aspetti descrittivi e soprattutto evitando una elencazione
esaustiva (e quindi di necessit�, puramente formale) delle molteplici categorie di composti organici. INDICAZIONI DIDATTICHE Lo studio della chimica nella scuola secondaria superiore � rimasto per troppo tempo svincolato da qualsiasi riferimento alle esperienze quotidiane degli alunni. E' necessario che i docenti utilizzino, in tutte le occasioni che lo consentono, riferimenti a sostanze e processi facenti parte dell'esperienza diretta degli alunni in modo da aumentare in loro motivazioni ed interesse per la chimica che viene in questo modo colta nei suoi aspetti di scienza che aiuta alla
comprensione e modificazione della realt�. Torna su � TECNOLOGIA E DISEGNO Torna su Al termine del biennio lo studente deve dimostrare di essere in grado di: 1. eseguire schizzi dal vero di oggetti, di semplici strutture e di impianti; Torna su � DISCIPLINE COMUNI DEGLI ULTIMI TRE ANNI Torna su � EDUCAZIONE FISICA Torna su FINALITA' Lo studente, al termine del triennio, deve dimostrare: 1. di essere consapevole del percorso effettuato per conseguire il miglioramento delle capacit� di: 1.1. compiere attivit� di resistenza, forza, velocit� e articolarit�; 2. di essere in grado di: 2.1. utilizzare le qualit� fisiche e neuro-muscolari in modo adeguato alle diverse esperienze e ai vari contenuti tecnici; 3. di conoscere: 3.1. le caratteristiche tecnico-tattiche e metodologiche degli sport praticati; CONTENUTI Torna su � ITALIANO Torna su Per l'insegnamento della lingua e della letteratura italiana nel triennio, il docente, nelle tre ore settimanali di lezione a sua disposizione, dovr� adottare quei percorsi programmatici e quelle metodologie che meglio giovino a rafforzare negli allievi la padronanza del mezzo linguistico e la conoscenza sufficientemente articolata del panorama storico-letterario, ricorrendo ad essenziali ed insostituibili letture di testi di grandi
autori, tali da suscitare interesse ad ulteriori approfondimenti. Gli obiettivi da perseguire nel triennio si pongono in linea di continuit� con quelli raggiunti nel biennio, rispetto ai quali si caratterizzano per i livelli di maggiore complessit� e di pi� ampia articolazione riguardo sia allo sviluppo delle capacit� sia all'acquisizione delle conoscenze. Essi fanno riferimento a tre settori: a) analisi e contestualizzazione dei testi; Tale suddivisione non costituisce ordine di priorit�, n� per l'importanza n� per propedeuticit�, in quanto tutti gli obiettivi sono strettamente connessi tra loro e vanno tenuti contestualmente presenti nel corso dei tre anni. L'indicazione dei traguardi va riferita alla conclusione del percorso triennale. Il loro raggiungimento sar� graduale, attraverso il variare dei contenuti trattati e delle attivit� didattiche proposte. a) Analisi e contestualizzazione dei testi. Lo studente dovr� essere in grado di analizzare e interpretare i testi letterari, dimostrando di saper: 1. condurre una lettura diretta del testo, come prima forma di interpretazione del suo significato;� b) Riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica. Lo studente dovr� dimostrare di: 4. riconoscere, in una generale tipologia dei testi, i caratteri specifici del testo letterario e la sua fondamentale polisemia, che lo rende oggetto di molteplici
ipotesi interpretative e di continue riproposte nel tempo; c) Competenze e conoscenze linguistiche. Lo studente dovr� essere in grado di: 8. eseguire il discorso orale in
forma grammaticalmente corretta, prosodicamente efficace e priva di stereotipi; CONTENUTI Torna su � STORIA Torna su FINALITA' Lo studente alla fine del triennio dovr� dimostrare di essere in grado di: 1. utilizzare conoscenze e competenze acquisite nel corso degli studi per orientarsi nella
molteplicit� delle informazioni e per leggere gli interventi; Gli obiettivi del triennio perseguono due scopi. Da una parte proseguono e rinforzano il lavoro avviato nel biennio; dall'altra marcano il salto qualitativo che deve caratterizzare lo studio della storia nel triennio. Gli obiettivi 1, 2, 3, 4, 5 corrispondono ai bisogni formativi degli allievi. Gli obiettivi 2, 3, 4, 6, 7 si riferiscono alla complessit� del fatto storico ed al laboratorio. L'obiettivo 8 descrive il livello di conoscenze che l'allievo deve dimostrare di possedere. Questi obiettivi non sono proposti in ordine progressivo di difficolt�, ma vanno perseguiti in modo differenziato, a seconda degli argomenti di studio. Ad esempio: gli obiettivi di laboratorio costituiscono lo scopo principale di un eventuale lavoro sulle fonti; un itinerario prevalentemente basato su materiale manualistico si potr� prestare al raggiungimento di obiettivi legati all'uso di concetti e modelli; nell'analisi di dati di attualit� si potr� perseguire il raggiungimento di diversi obiettivi. CONTENUTI Torna su � LINGUA STRANIERA Torna su FINALITA' Le finalit� del triennio integrano e ampliano le finalit� del biennio e mirano a potenziare i seguenti aspetti:
OBIETTIVl DI APPRENDIMENTO Alla fine del triennio lo studente dovr� dimostrare di essere in grado di: 1. comprendere, in maniera globale o analitica, a seconda della situazione, testi orali relativi anche al settore specifico dell'indirizzo;� N.B. Gli obiettivi e i contenuti sono riferiti alle abilit� considerate separatamente. Tuttavia, per sviluppare le abilit�, si prevedono anche attivit� di tipo integrato. Frequenza delle prove . Torna su � ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO Torna su FINALITA' Al termine del corso l'alunno dovr� essere in grado di: 1. cogliere la dimensione economica dei problemi; CONTENUTI Quinto anno [2 ore] COMMENTO AI SINGOLI TEMI INDICAZIONI DIDATTICHE
La verifica e la valutazione Torna su � MATEMATICA Torna su FINALITA'
L'insegnamento della matematica, pur collegandosi con gli altri contesti disciplinari per assumere prospettive ed aspetti specifici, conserva la propria autonomia epistemologica-metodologica e persegue quindi le stesse finalit�. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Alla fine del triennio l'alunno dovr� possedere, sotto l'aspetto concettuale, i contenuti prescrittivi previsti dal programma ministeriale ed essere in grado di: 1. sviluppare dimostrazioni all'interno di sistemi assiomatici proposti o liberamente costruiti; 2. operare con il simbolismo matematico riconoscendo le regole sintattiche di trasformazione di formule; 3. utilizzare metodi e strumenti di natura probabilistica e inferenziale;� CONTENUTI Torna su � MECCANICA Torna su L'insegnamento di tale materia si propone: 1. l'acquisizione di capacit� progettuali in base alla conoscenza dei principi e dei concetti fondamentali alla base della materia;� Al termine del corso l'allievo dovr� dimostrare di 1. possedere una buona conoscenza delle problematiche inerenti all'equilibrio dei corpi liberi e vincolati, alle leggi del moto, alla dinamica dei corpi, alle
resistenze passive, alla resistenza dei materiali, ai meccanismi principali per la trasmissione del moto;� Torna su � TERMOTECNICA, MACCHINE A FLUIDO E LABORATORIO Torna su L'insegnamento di tale materia si propone: 1. la formazione di una solida base imperniata soprattutto sugli argomenti di carattere propedeutico
quali i problemi dell'energia, i combustibili e la combustione, la termodinamica applicata, gli elementi di fluidodinamica e di trasmissione del calore;� Al termine del corso l'allievo dovr� dimostrare di: 1. possedere una buona conoscenza delle principali caratteristiche dei vari tipi di impianti motori e di macchine a fluido, con particolare riguardo alle applicazioni industriali, ai criteri di scelta, ai problemi di installazione e di funzionamento; 2. possedere sufficienti capacit� operative di calcolo su potenze, rendimenti, bilanci energetici, consumi, ecc. Torna su � IMPIANTI TERMOTECNICI E DISEGNO Torna su L'insegnamento di tale materia si propone di far acquisire 1. la conoscenza dei principali termini per applicazioni civili ed industriali;� Al termine del corso l'allievo dovr� dimostrare 1. di saper eseguire la stima dei carichi termici di un edificio, di conoscere la problematica relativa al contenimento dei consumi energetici e dell'inquinamento ambientale;� Torna su � ESERCITAZIONI NEI REPARTI DI LAVORAZIONE Torna su L'insegnamento di tale disciplina si propone di far acquisire abilit� operative, essendo in grado di utilizzare adeguati utensili sulle macchine operative e sugli impianti termici. Al termine del corso l'allievo dovr� dimostrare di: 1. conoscere i principi di funzionamento delle macchine e degli impianti termici;� Torna su articoli correlati
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Dove trovare i programmi ministeriali scolastici?La documentazione completa si trova sul sito del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Che materie si studiano all'istituto tecnico industriale?Le materie da studiare durante il biennio sono: italiano, matematica, storia, geografia, lingua straniera, economia, diritto, fisica, chimica, tecnologia, scienze e tecnologie applicate, disegno.
Qual è la differenza tra istituto tecnico e professionale?La differenza principale sta nel tipo di preparazione che offrono: Un Istituto Tecnico avvia i propri studenti verso una serie di professioni appartenenti allo stesso ambito. Un Istituto Professionale avvia i propri studenti alla pratica di una professione specifica al termine degli studi.
Quante ore di matematica si fanno all Itis?
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