Quando un neonato non riesce a fare la cacca

Tutti, o quasi tutti i bambini di poche settimane o pochi mesi, sia che siano allattati al seno che al biberon, hanno ogni tanto delle difficoltà nel fare la cacca.
Tutti, o quasi tutte le mamme e i papà si allarmano per questo.
Se sono passati solo uno o due giorni, non allarmatevi! Perché non c’è nessun rischio e si può anche non fare nulla, ma aspettare che prima o poi il bambino riesca e fare la pupù.
Qualche volta, se proprio si ha l’impressione che la cacca stia per uscire ma il bambino non ce la fa ad espellerla, si può ricorrere ad una stimolazione con un sondino o uno strumento simile (supposta, microclisma ecc.).
L'alimentazione della mamma che allatta non c'entra niente con questa apparente stitichezza del neonato e non serve nemmeno cambiare latte, se il bambino è allattato al biberon.
Questa piccola “disfunzione” dipende semplicemente dall’incapacità del bambino di coordinare l’azione dei muscoli addominali, che tendono a spingere le feci all’esterno, con la dilatazione dello “sfintere” anale che dovrebbe aprire il “passaggio”.
Dilatandolo delicatamente mentre il bambino si sforza per fare la cacca, ecco che le feci fuoriescono senza problemi.

Se il problema o il disturbo persiste, si consiglia di consultare il vostro pediatra curante.

“Il neonato non riesce a fare cacca! Piange, si dimena e non mangia. Tira le gambine al pancino e non evacua da oltre 24 ore! Quando la fa però è morbida, non è dura! Perchè allora non riesce a farla uscire?”

Trattasi di bimbo stitico? Assolutamente no! Qui si tratta di dischezia, ovvero difficoltà a coordinare l’atto defecatorio, che è tutt’altro problema e che ho approfondito nell’articolo qui linkato.

Questo articolo ha un commento

  1. Io ciò a mio figlio di un mese e non riesce a fare la cacca si spinge tanto per farla ma non la fa e cosi devo stimolare io perché da solo non c’è la fa però lui la cacca la fa morbita

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La cacca del bebè racconta moltissimo della sua salute. Può succedere che il bimbo si presenti stitico sin dai primi giorni di vita, come mai? Come fare?

I neonati hanno bisogni elementari e non c’è neo genitore che non impari da subito ad analizzare tutte le richieste del bimbo, il pianto e le evacuazioni. La cacca del bebè racconta moltissimo della sua salute: colore, dimensione, frequenza sono indicatori estremamente importanti. Un neonato sano, allattato al seno, si scarica da 2 a 6 volte al giorno. Un piccolino che prende il latte artificiale potrebbe avere una frequenza inferiore, comunque compresa tra 1 e 4 volte. Può succedere che il bimbo si presenti stitico sin dai primi giorni di vita, come mai?

Bambino allattato al seno

Quella del bambino allattata al seno non è mai stitichezza. Il piccolo deve imparare, letteralmente, a fare la cacca. Può farci sorridere, ma è proprio cosi. Deve soprattutto capire come coordinare lo stimolo a defecare e la muscolatura dell’ultimo tratto del retto. Le feci di un piccolino allatto al seno sono estremamente caratteristiche: hanno un colore giallo, non presentano un odore sgradevole, sono leggere, quasi liquidi e non formate, perché il latte materno è molto ricco di acqua.

È difficile per il neonato scaricarsi agilmente, non essendo necessario spingere. Lo sfintere del neonato, ancora immaturo, non avverte lo stimolo. Come comportarsi? È molto semplice. Bisogna attendere, soprattutto le prime volte. Potrebbero volerci diversi giorni (fino 5 o 6), ma il piccolino si scaricherà e soprattutto imparerà a liberarsi da solo.

Bambino allattato artificialmente

Il bambino che prende il latte artificiale invece può presentare difficoltà a scaricarsi. In questo caso le feci sono decisamente più compatte, pastose, hanno un odore poco gradevole e possono avere diversi colori, dal giallo al verdastro. Quando si parla di stitichezza? Quando sono dure, emesse con difficoltà e ovviamente non tutti i giorni (almeno ogni 3 giorni). Come comportarsi?

Potreste aiutarlo con qualche massaggino alla pancia, soprattutto se la stitichezza è abbinata alle coliche del neonato. Di solito si preme delicatamente sul pancino partendo dall’ombelico con un movimento rotatorio e in senso orale per accompagnare il transito intestinale. È molto efficace anche stimolare l’evacuazione spingendo le gambine del bambino al petto, facendo una leggera pressione sui piedini. In accordo con la pediatra potreste anche pensare a un cambio di latte. Talvolta, scegliendo una formula diversa, più leggera, si risolve il problema della stipsi.

Un altro metodo efficace, che però è bene usare con una certa prudenza, è la stimolazione con il sondino. Si comprano in farmacia, sono sottili (pochi millimetri) e in silicone. Dovete bagnare la punta con dell’olio (extravergine o di mandorla) e stimolare il retto, entrando di circa uno o due cm. Non oltre. Se il bambino è davvero così stitico da aver bisogno di un trattamento più invasivo, rivolgetevi al medico o alle infermiere neonatali. Non fate da soli e soprattutto non abituatelo a scaricarsi con il sondino, perché si rischia la pigrizia intestinale.

Bambino stitico durante lo svezzamento

Con lo svezzamento, quando cioè il piccolo passa da un’alimentazione liquida a una solida, potrebbe subentrare un po’ di rallentamento del transito intestinale. La difficoltà a scaricarsi potrebbe essere accompagnata da feci a palline (stile capretta). Che cosa vuol dire? Il materiale di rifiuto è rimasto troppo a lungo nel colon retto. Come comportarsi?

Bisogna avere anche in questo caso pazienza, perché il bambino – anzi il suo intestino – sta imparando a digerire un cibo diverso. Per i primi tempi, evitate cibi pesanti per il piccolo (per esempio il parmigiano, che contiene molto lattosio), aggiungete un cucchiaino in più di olio e invitatelo a bere molta acqua. Se la stitichezza prosegue anche a svezzamento avanzato, ricordate che la causa potrebbe essere la mancanza di fibre: se frullate la pappa come se fosse una vellutata, il bimbo farà sì il pieno di verdure, vitamine e sali minerali, ma non assumerà le fibre, fondamentali per scaricarsi. Cercate quindi di lasciare le verdure leggermente formate.

Valentina Rorato

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Cosa fare quando il neonato non riesce a fare la cacca?

Come stimolare il neonato o il lattante a fare la cacca? Qualche volta, se proprio si ha l'impressione che la cacca stia per uscire ma il bambino non ce la fa a espellerla, si può ricorrere a una stimolazione con un sondino o uno strumento simile (supposta, microclima ecc.).

Come stimolare i neonati a fare la cacca?

Si tratta di passare intorno all'ano un sondino (o punta del termometro o cotton-fioc), introducendone una piccola parte in modo da stimolare i muscoli, operazione che va praticata con attenzione e delicatezza, ma che costituisce a tutti gli effetti una ginnastica sfinterica.

Quanto tempo un neonato può stare senza fare la cacca?

Nei primi 28 giorni di vita un neonato allattato al seno defeca in media molte volte al giorno (fino a otto), ma può anche capitare che ciò accada una volta ogni quattro-cinque giorni.

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