Le lire italiane che valgono di più

Collezionismo

Monete rare, ecco le vecchie Lire che possono valere anche 4.000 euro

di Massimiliano Jattoni Dall’As�n22 ottobre 2019

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Le lire italiane

Chi di noi non conserva in un vecchio borsellino o in fondo a un cassetto qualche moneta del �vecchio conio�? La lira italiana � stata valuta del nostro Paese dal 1861, anno dell’unit� nazionale, fino al 28 febbraio 2002, quando � stata sostituita legalmente dall’euro. Con le lire non possiamo pi� comprare il pane o pagarci una pizza, ma alcune di quelle monete sono ora cos� rare da valere una piccola fortuna (oltre che essere molto ambite dai collezionisti). Vediamo allora come riconoscere quelle �preziose� da quelle pi� comuni e di scarso interesse.

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Conseguenza di queste vecchie abitudini è che oggi le nuove generazioni, oppure chi non ha ancora scoperto il mondo della numismatica, ritrovando casualmente varie tipologie di vecchie monete, può chiedersi: «Sono antiche, forse varranno qualcosa?». Immediatamente in quel caso parte la ricerca on line, e si apre un universo di informazioni fake, che talvolta alimentano o sono loro stesse alimentate da tentativi di vendite presenti nelle più disparate piattaforme on line. Purtroppo, queste piattaforme consentono a chiunque di vendere senza un controllo preventivo qualsiasi prodotto, illudendo venditore e acquirente di aver venduto oppure acquistato un tesoro. 


Il valore delle vecchie lire: rarità, stato, richiesta

È il caso di fare chiarezza sui concetti fondamentali che determinano il valore ufficiale di mercato di una moneta; infatti, l’età non è assolutamente un parametro incisivo. Bensì lo sono la rarità e lo stato di conservazione, senza trascurare la richiesta sul mercato. La prima infatti dipende dal numero di pezzi coniati, ma anche da quanti ne sono rimasti reperibili. Lo stato di conservazione è forse il parametro più importante per la valutazione di una moneta. Esistono delle linee guida con una simbologia standard che indica i differenti stadi di usura comprendendo anche il massimo della conservazione che viene chiamato fior di conio. Naturalmente più la moneta è bella, più vale. 

Per quanto riguarda soprattutto la monetazione detta vile, la conservazione fa la differenza sul mercato ufficiale il quale premia solo gli esemplari fior di conio e deprezza quasi totalmente le monete che normalmente si trovano usurate per la lunga circolazione a meno che non abbiano un grado di rarità apprezzabile. La richiesta infine è quel parametro che universalmente regola tutte le transazioni commerciali e che anche nel mercato numismatico influenza le differenti tipologie di collezioni nei diversi paesi.

Qualche riflessione sulla moneta vile dal 1900 all’ingresso dell’euro

Analizzando in generale la produzione monetaria a partire dal 1900 fino all’ingresso dell’euro, in particolare quella destinata alla circolazione di massa in metallo vile (alluminio, rame, nickel ecc.), bisogna considerarla mediamente comune, in quanto composta da monete coniate in enormi quantitativi per soddisfare le continue transazioni quotidiane della popolazione in periodi in cui non esistevano le carte di credito e le transazioni on line. Pertanto, trovare vecchie monete è la normalità e non l’eccezione. Considerando quanto avvenne in Italia per esempio, nel passaggio da Monarchia a Repubblica, si può facilmente comprendere perché sia tanto comune trovare monete del periodo di Vittorio Emanuele III. Non avvenne infatti quello che accadde con il passaggio Lire-Euro, ovvero un continuo ritiro per emettere nuova moneta, ma una emissione di nuovo denaro senza il ritiro del precedente. 

Se consideriamo poi le ingenti tirature per il fabbisogno della popolazione, capiamo subito perché nei cassetti di zie e nonni sia così facile trovare queste monetine.

Naturalmente qualche eccezione esiste. 

La bassa emissione in un periodo particolare per via di eventi bellici, la coniatura inferiore di alcune tipologie (in quanto negli anni precedenti fu immessa una tiratura molto alta che già soddisfaceva ampiamente il fabbisogno), l’occupazione dei territori a causa dell’espansionismo coloniale (per un periodo limitato di tempo) e tanti altri motivi spesso casuali, hanno fatto sì che qualche spicciolo anche usato oggi risulti comunque ricercato nel mercato. Infine, non essendo possibile farlo per tutte le monete con le date più o meno rare coniate in metallo vile per la circolazione nel mondo nel XX secolo, si può fare un piccolo elenco di riferimento per quelle italiane.


Vecchie lire: ecco quelle che veramente valgono

Per quanto riguarda le Lire della Repubblica Italiana che hanno circolato prima dell’euro, le uniche che hanno valore non fior di conio, quindi usate, sono:

tutte le monete coniate nel 1946 e 1947; 

la 5 lire del 1956; 

la 2 e la 50 lire del 1958.

Per le lire del ‘900 del Regno d’Italia:

1 centesimo del 1902, 1908 (tipo allegoria), 1911 e 1918; 

2 centesimi del 1907, 1908, 1910 e 1912; 

5 centesimi del 1908, 1909, 1912, 1913, 1915, 1919, 1936 (tipo aquila), il 1937 (tipo spiga); 

10 centesimi del 1919 e 1936 (tipo stemma); 20 centesimi del 1920 e 1936; 

25 centesimi del 1902 e 1903; 

50 centesimi del 1924, 1936 e 1943; 

1 lira del 1936 e 1943; 

2 lire del 1926, 1927, 1928, 1936, 1941, 1942 e 1943. 

Se vi capita di trovare una di queste monete, rivolgetevi ad un numismatico professionista che, in base al suo stato di conservazione, vi darà l’esatta valutazione che ricordo, può variare a seconda del grado di usura. 

La monetazione in oro e in argento invece merita un’accurata analisi differente, in quanto presenta peculiarità e dinamiche di mercato differenti. Ve ne daremo notizia prossimamente.

Quali sono le cinque lire che valgono € 110000?

Monete rare italiane: ecco le 5 Lire che valgono 110.000 euro!.
la serie Cinquantenario del 1911 (cinquantenario dall'Unità d'Italia), che arriva a ben 2.200 euro..
la Quadriga Briosa (al rovescio ha l'Italia con in mano un ramo d'ulivo), che va dai 13.000 euro se in Fior di Conio, e 15.000 euro se in Prova..

Quanto valgono le 10 lire con la Spiga?

Stiamo parlando delle 10 lire con spiga del 1991. La moneta presenta gli assi al contrario, un errore che oggi vale 70 euro. Altri esemplari presentano, invece, le spighe di grano più lunghe, ma non essendo pezzi particolarmente rari, il loro valore non supera i 10 euro.

Quali sono i 10 lire che valgono di più?

La vecchie Lire italiane valgono ora fior di euro..
10 Lire, un tesoro a casa con queste Monete Rare: valgono più di 20 mila euro. ... .
10 Lire oro Vittorio Emanuele II Re Eletto: le Monete Rare da 10 mila euro. ... .
10 Lire oro Vittorio Emanuele II Re d'Italia: queste Monete rare valgono ora 20 mila euro..

Quali sono i 5 lire che valgono?

Le monete da 5 lire più preziose sono quelle coniate nel 1946 e nel 1947. Le 5 lire uva del 1946 in stato di conservazione Fior di Conio oggi valgono 1.500 euro, quelle del 1947 addirittura 1.650. Quelle del 1948, 55 euro, quelle del 1949 e del 1950 50 euro.

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