Riassunto del libro il giornalino di gianburrasca

Il giornalino di Gian Burrasca è un romanzo scritto da Vamba (pseudonimo di Luigi Bertelli) nel 1907 e pubblicato prima a puntate sul Giornalino della Domenica tra il 1907 e il 1908, e poi in volume nel 1911.

È ambientato in Toscana (e in parte anche a Roma. Il libro è scritto in forma di diario: il diario di Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca). Questo soprannome, che la famiglia gli dà a causa del suo comportamento molto irrequieto (più per esuberanza che per cattiveria), è divenuto proverbiale per indicare un ragazzino indisciplinato.

L’azione che viene descritta si svolge in poco più di 5 mesi, da mercoledì 20 settembre a venerdì 2 marzo, come risulta dalle date riportate nel diario. La versione originale terminava il 17 settembre dell’anno seguente.

Fin dalla prima pagina del libro è presente un errore piuttosto evidente: nella pagina è visualizzato un foglio di calendario che indica come data di inizio della storia mercoledì 20 settembre (l’anno non è precisato, ma evidentemente il 20 settembre cade di mercoledì nel 1905), compleanno del protagonista, e un’annotazione indica il 1897 come anno di nascita. Continuando a leggere, si trova che Giannino dice di avere nove anni finiti, mentre quel giorno ne avrebbe dovuti compiere otto.

Gian Burrasca è un bambino combinaguai di nove anni e ha tre sorelle. Il suo vero nome è Giovanni Stoppani (soprannominato anche Giannino oppure Gian Burrasca) e suo padre è un ricco borghese. Per il suo nono compleanno riceve dalla mamma un giornalino nel quale ogni giorno scrive le sue esperienze e per questo viene chiamato giornalino di Gian Burrasca.

All’inizio, Gian Burrasca non sa che cosa raccontare, così copia una pagina del diario di sua sorella Ada. Sulla prima pagina c’è scritto che Ada è stufa del signor Capitani, un ricco commerciante che viene a casa loro ogni sera e che forse le chiederà di sposarla. Egli però è brutto, anziano e anche scorbutico, e Ada ama un altro uomo, un misero impiegato. Quella stessa sera, viene il Capitani a casa di Giannino e vede il suo giornalino, lo prende e quando legge la parte copiata dal diario si arrabbia e se ne va senza salutare, così Giannino viene rimproverato da sua madre e messo in castigo da suo padre. Un giorno, cercando di pescare un pesciolino con la canna da pesca, finisce nel fiume.

Giorni dopo va in camera di Ada e scopre nell’armadio delle foto di uomini con dei commenti negativi scritti dietro e decide di restituirle ai proprietari. Avute indietro le foto, i proprietari si offendono ed annullano la partecipazione alla festa da ballo organizzata da Virginia, Ada e Luisa rimandando loro le foto con i rispettivi commenti (tranne due di loro, che però avevano ricevuto commenti positivi). Giannino ha paura delle conseguenze (del resto i genitori volevano realmente punirlo) e scappa di casa mentre tutti dormono. Prende il treno, senza biglietto, e va dalla zia Bettina, ma fa danni anche lì (dipinge qualche animale per far vedere una specie di serraglio ai figli dei contadini) e così la zia chiama a casa dei genitori di Giannino perché vengano a prenderlo. Il marito di Luisa, il dottor Collalto, ospita Giannino a casa sua a Roma, dove deve fare delle cure particolari in seguito ad un incidente in macchina avvenuto per una scommessa con un suo compagno di classe.

Purtroppo durante la permanenza combina parecchi guai, tra cui l’allagamento della casa, la morte dell’uccellino della sorella del Collalto e l’indigestione del suo gatto, quindi torna dai genitori. Il padre vorrebbe mandarlo in collegio, ma l’avvocato Maralli, marito di Virginia, lo porta a casa sua. Lì Giannino fa molti altri danni, infatti strappa con la canna da pesca che gli avevano regalato al suo compleanno il dente al signor Venanzio, e involontariamente provoca la condanna di alcuni imputati difesi dal Maralli, e così finisce in collegio, dove partecipa alle lotte per sostituire il cibo che mangiavano ogni giorno con la famosa pappa al pomodoro. Dopo lo scandalo della minestra, cucinata con tutti gli avanzi della settimana precedente e chiamata minestra di magro, Giannino decide di vendicarsi e con l’aiuto della società segreta Uno per tutti e tutti per uno di cui fa parte, punisce i direttori del collegio facendo credere loro di essere lo spirito del defunto Pierpaolo Pierpaoli, fondatore del collegio. Così, con un piano elaborato, i membri della società picchiano i direttori e anche il cuoco, che stavano facendo una seduta spiritica. Dopo quest’ultimo disastro viene cacciato dal collegio e riportato a casa sua. Dopo qualche giorno scopre che il signor Venanzio, zio del Maralli, morendo gli ha lasciato una parte della sua eredità (200 biglietti da 5 lire, cioè 1000 lire), mentre ha diseredato il Maralli.

Per qualche tempo Giannino si comporta bene. Poi, insieme al suo amico Gigino Balestra, rovina involontariamente suo cognato Maralli, esponente del Partito Socialista, rivelando che si è sposato col rito cattolico con sua sorella (il partito rivale, avendo un giornale, fa fare brutta figura all’avvocato agli occhi della gente, affermando che Maralli è bigotto in campagna e miscredente in città). Nell’appendice si scopre che Gian Burrasca verrà mandato in una Casa di correzione, come anche Gigino, e che i due ragazzi organizzano la fuga prima di essere rinchiusi. Ma questa è un’altra storia… Luigi Bertelli accennava così a un possibile seguito, ma morì poco dopo la pubblicazione del libro.

Tutti i testi e i disegni qui pubblicati sono tratti da il Giornalino di Gianburrasca – Wikisource

Qual è la trama del Giornalino di Gian Burrasca?

Il giorno del suo nono compleanno Giannino riceve in regalo dalla madre un diario, il "giornalino" del titolo, sul quale annoterà tutte le sue avventure tragicomiche: il ragazzino cade nel fiume cercando di pescare; in seguito rinviene nei cassetti delle sorelle alcune fotografie dei loro pretendenti con su scritti ...

Che genere e Il Giornalino di Gian Burrasca?

Il giornalino di Gian Burrasca (miniserie televisiva).

Cosa vuol dire Gian Burrasca?

Giannino Stoppani, in arte Gian Burrasca Un personaggio talmente iconico da essere divenuto proverbiale: ancora oggi, infatti, “essere un Gian Burrascasignifica avere un atteggiamento impetuoso, incontenibile e irriverente.

Quante pagine ha il giornalino di Gian Burrasca?

Questa edizione è integrale e scritta un po' fitta, sono più di 300 pagine.

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