Le fragole vanno bene per i diabetici

Chi soffre di diabete deve fare sempre attenzione a cosa mangia. Sono da evitare infatti tutti gli alimenti troppo dolci. Spesso chi soffre di questa patologia si chiede se può e quale frutta può mangiare. Ovviamente si devono scegliere dei frutti con un basso indice glicemico e quindi con poco zucchero per non rischiare di far alzare la glicemia. Uno dei frutti migliori per i diabetici sono le fragole.


Le fragole sono frutti appartenenti al genere Fragaria. È una pianta di origine europea che si trova spontanea nei nostri boschi mentre la fragola che di solito mangiamo sono degli ibridi. In Italia la stagione delle fragole inizia ad aprile e termina a maggio.

Le fragole contengono potassio, manganese, acido folico ed acido ascorbico.

Sono ricche di antocianine, che migliorano la sensibilità dell’organismo all’insulina. Inoltre le fibre aiutano anche a prevenire i picchi rallentando l’assorbimento di zucchero nel sangue.

È quindi un frutto consigliato per i diabetici poiché migliora la salute del cuore e del cervello, mantiene sotto controllo il diabete, e riduce i rischi legati ad alcuni tipi di tumori.

La fragola è adatta ai diabetici perché contiene poco zucchero ma è ricco di vitamine, antiossidanti e fibre alimentari, inoltre ha quantità moderate di carboidrati.

Ma quante se ne possono mangiare precisamente?

Uno studio ha rivelato che un diabetico può mangiare otto fragole al giorno. 100 g di fragole fresche contengono 7,68 g di carboidrati totali, di cui 4,89 g sono zuccheri semplici e 2 g sono fibre alimentari. Ha anche un basso indice glicemico che è pari a 40.

Attenzione a non esagerare

Ovviamente però non bisogna mai esagerare. Se si mangiano troppe fragole, gli zuccheri verranno accumulati e si avrà un aumento esagerato dei livelli di zucchero nel sangue, rendendo irrilevanti i valori dell’indice glicemico.

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Quella tra frutta e diabete è una classica diatriba cui si danno risposte spesso contrastanti. Non esistono divieti netti, ma alcune indicazioni cui tener conto per fare il pieno di gusto e vitamine, senza pesare troppo sui valori degli zuccheri ematici.

  • Una persona diabetica può mangiare frutta?
  • Quale e quanta se ne può mangiare?
  • Tabella: contenuto di zucchero nella frutta

La frutta è uno degli alimenti chiave di un’alimentazione sana ed equilibrata grazie al suo alto contenuto di Sali minerali, vitamine, fibre e sostanze utili e preziose per il mantenimento di un buono stato di salute, atto a prevenire l’insorgenza di patologie anche gravi.

Consumare alcune porzioni di frutta fresca deve, quindi, rappresentare una buona abitudine quotidiana, preferendo quella di stagione per assicurarsi un alimento più ricco di nutrienti e diversificando il più possibile il tipo di frutto da portare in tavola: ognuno, infatti, possiede date e differenti proprietà nutrizionali e variarne la scelta ci garantisce di acquisire la maggior quantità possibile di nutrienti. Ma il consumo di frutta è adatto a tutti? Come occorre comportarsi quando si ha a che fare col diabete?

Una persona diabetica può mangiare frutta?

Il binomio frutta e diabete è spesso causa di pareri controversi: da un lato, c’è chi crede che occorra eliminare del tutto l’alimento dalla propria dieta, dall’altro, invece, chi ritiene sia necessario mangiarne soltanto un tipo per non veder salire i propri livelli di glicemia.

La realtà dei fatti accontenta un po’ tutti, visto che chi soffre di diabete non ha affatto bisogno di privarsi di tutta la frutta, né tantomeno deve limitarsi a una sola, monotona, opzione: occorre invece imparare a scegliere quella col minor contenuto di fruttosio, il tipico zucchero contenuto in essa e responsabile dell’innalzamento della glicemia, aspetto fondamentale a cui i diabetici devono porre particolare attenzione, e a inserirla correttamente nei pasti o negli altri momenti della giornata.

La frutta per diabetici ideale è quindi quella con un minor indice glicemico; di contro, la frutta da evitare col diabete (o, quantomeno, da limitare o da ridurre) è quella con elevati valori d’indice glicemico. Per approfondimenti potete consultare la tabella con l’indice glicemico della frutta.

L’indice glicemico non rappresenta però l’unico parametro da valutare, poiché occorre considerare anche il carico glicemico apportato all’intero pasto dai singoli alimenti, frutta compresa. Se un pasto possiede già un buon contenuto di carboidrati derivati da pasta, pane, patate o pizza, si scelga di consumare la frutta lontano da essi, dunque come spuntino spezza fame, oppure di ridurre le porzioni dei cereali a favore di un frutto di stagione se proprio non se ne può fare a meno.

Quale e quanta frutta mangiare in caso di diabete o prediabete?

Tenendo conto dell’indice glicemico, possiamo elencare la frutta indicata per i diabetici o prediabetici: le mele, le pere, gli agrumi, le fragole, le ciliegie, le pesche, le albicocche, i kiwi, mezzo avocado, i frutti di bosco, il melone e il cocomero (questi ultimi due con moderazione). Sono da razionare opportunamente, invece, uva, fichi, banane, frutta essiccata e sciroppata a causa del loro contenuto particolarmente zuccherino.

Una porzione di frutta per diabetici non dovrebbe contenere più di 15 g di carboidrati, per cui essa dovrà essere tanto minore quanto più alto è il contenuto di fruttosio.

Frutta secca e diabete rappresentano un abbinamento vincente: alcuni studi hanno dimostrato come il consumo di due o tre noci un paio di volte a settimana contribuisca a tenere stabili e sottocontrollo i livelli della glicemia.

Altri aspetti da valutare nella scelta della frutta per i diabetici sono il grado di maturazione del frutto, il suo contenuto di fibre e la sua modalità di assunzione.

La frutta acerba contiene percentuali minori di zucchero, per cui è da preferire al suo corrispettivo più maturo, che invece contiene naturalmente più zuccheri; la presenza di più fibra, poi, aiuta ad abbassare il picco glicemico (ne sono maggiormente ricche la mela, la mela cotogna, le arance e le fragole), mentre la cottura o la disidratazione della frutta ne determina la perdita di buone quantità di acqua, aumentando la concentrazione di zuccheri.

Attenzione anche ai succhi industriali, che spesso includono molti zuccheri aggiunti: ricordate che mordere uno spicchio di frutta fresca apporta maggiori benefici sia al palato, sia all’organismo.

Tabella: contenuto di zucchero nella frutta

Per completezza di informazione, di seguito riportiamo una tabella con il contenuto di carboidrati nella frutta fresca, ricordando che questo è un valore indicativo poiché, come abbiamo visto, in caso di diabete bisogna considerare anche altri parametri.

(fonti: Crea; Usda; Bda-Ieo)Frutto:Contenuto di carboidrati/100gr:
Castagne 36,7 gr
Datteri 31,3 gr
Banane 22,84 gr
Cachi 18,6 gr
Mandarini 17,6 gr
Ciliegie 16 gr
Melagrana 15,9 gr
Uva 15,6 gr
Kiwi 14,6 gr
Mela 13,8 gr
Mango 12,6 gr
Nespole 12,1 gr
Arance 11,75 gr
Fichi 11,2 gr
Albicocche 11,12 gr
Papaya 10,8 gr
Prugne 10,5 gr
Ananas 10 gr
Pesca 9,5 gr
Cocco 9,4 gr
Pera 8,8 gr
Avocado 8,5 gr
Melone 8,1 gr
Fragole 7,7 gr
Mirtilli 5,1 gr
Cocomero 3,7 gr

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Quante fragole possono mangiare i diabetici?

Otto fragole al giorno levano il medico di torno Un frutto ideale per i diabetici, dunque.

Quale frutta evitare per il diabete?

Non esistono divieti assoluti ma occorre imparare a gestire quantità e frequenza di consumo. I frutti più zuccherini, come cachi, fichi, banane, uva, frutta essiccata, frutta sciroppata, sono generalmente sconsigliati e se ne raccomanda un consumo moderato in quantità e frequenza.

Quante fragole si possono mangiare in un giorno?

Le linee guida per la sana alimentazione consigliano di consumare 2 porzioni di frutta al giorno quindi, quando sono di stagione, è possibile consumare fragole anche tutti i giorni nella misura di una o due porzioni al giorno.

Che indice glicemico hanno le fragole?

La fragola ha indice glicemico 25, è un frutto quindi a basso indice glicemico.

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