Auguri per un sacerdote che cambia parrocchia

di - del 30 Settembre 2016 © diritti riservati

Carissimo Andrea,

a nome della comunità parrocchiale di Amalfi ti rivolgo gli auguri calorosi e affettuosi da parte di tutti.

Abbiamo vissuto una esperienza profonda e intensa con la tua ordinazione, il Signore ti ha scelto e ti affida una missione.

Siamo grati al Signore che ti ha chiamato, a te che hai risposto con grande disponibilità, a Maria e Enzo che hanno accolto con gioia la chiamata del Signore, alla Comunità che è stato grembo fecondo generandoti alla fede e alla vita sacerdotale, ai Sacerdoti che ti hanno educato alla fede in primis don Andrea Colavolpe, agli educatori del Seminario di Capodimonte e tutte le realtà della Parrocchia che ti sono stati accanto nel tuo cammino.

Ti abbiamo regalato la casula dell’Ordinazione, ogni volta che la indosserai potrai sentire l’abbraccio della Comunità di Amalfi.

  1. Ti accompagni nel tuo cammino una profonda consapevolezza di essere immensamente amato da Dio. Il Curato D’Ars scriveva: “ Se sapessimo quanto Nostro Signore ci ama, moriremo di gioia! . . . L’unica felicità che abbiamo sulla terra, è di amare Dio e di sapere che Dio ci ama. . . . Essere amato da Dio, essere unito a Dio … Vivere in presenza di Dio, vivere per Dio  . . ecco la felicità.”
  1. Benedetto XVI ai sacerdoti di Aosta il 25 luglio 2005 diceva: “ Non è tanto importante cosa fai, ma è importante che cosa sei nel nostro impegno sacerdotale. Senza dubbio dobbiamo fare tante cose e non cedere alla pigrizia, ma tutto il nostro impegno porta frutto soltanto se è espressione di quanto siamo, se appare nei nostri fatti il nostro esser profondamente uniti con Cristo: essere strumenti di Cristo, bocca per la quale parla Cristo, mano attraverso la quale agisce Cristo. L’essere convince e il fare convince solo in quanto è realmente frutto e espressione dell’essere”.
  1. Papa Francesco il 3 giugno 2016 a conclusione del Giubileo dei sacerdoti: “Il cuore del pastore di Cristo conosce solo due direzioni:il Signore e la gente. Il cuore del sacerdote è un cuore trafitto dall’amore del Signore; per questo egli non guarda più a sé stesso – non dovrebbe guardare a sé stesso – ma è rivolto a Dio e ai fratelli. Non è più “un cuore ballerino”, che si lascia attrarre dalla suggestione del momento o che va di qua e di là in cerca di consensi e piccole soddisfazioni. E’ invece un cuore saldo nel Signore, avvinto dallo Spirito Santo, aperto e disponibile ai fratelli”.

Tre punti importanti che trovano la loro sintesi nella vita del presbiterio diocesano, nella fraternità sacerdotale, così come la Presbiteroum Ordinis richiamava al numero 8.

L’Apostolo Andrea , primo tra i chiamati ti sostenga nel tuo cammino e la Madre del Salvatore, Santa Maria di Porto Salvo,  madre dei sacerdoti ti accompagni e ti sia di modello per dire ogni giorno il tuo Eccomi al Padre per i fratelli.

Auguri

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Info don Michele Fusco

Cosa scrivere a un prete che lascia la parrocchia?

Grazie Don per l'aiuto datomi nel mio percorso di fede e per la fiducia che da subito hai nutrito nei miei confronti. Grazie Don perché in te c'è sempre stato oltre che il parroco la persona. Grazie Don per la tua capacità di ascoltare e per la libertà che hai sempre concesso a tutti i tuoi operatori pastorali.

Cosa augurare a un parroco?

° compleanno esprimiamo i più veri, sinceri e calorosi auguri al nostro storico Parroco. Nel giorno del suo compleanno vorrei ringraziarla per la gioia e passione che mette nella nostra parrocchia. Buon compleanno! Grazie di cuore al carissimo parroco don …, che guida con amore, sapienza e pazienza la nostra comunità.

Quando un prete cambia parrocchia?

Can. 1740 - Quando il ministero di un parroco per qualche causa, anche senza sua colpa grave, risulti dannoso o almeno inefficace, quel parroco può essere rimosso dalla parrocchia da parte del Vescovo diocesano.

Cosa scrivere ad un sacerdote?

Il saluto dovrebbe essere "Egregio Padre" oppure "Reverendo Padre". Se la lettera è molto formale, dovresti scrivere "Reverendo Padre" seguito da nome e cognome oppure "Egregio Padre". Se conosci bene il prete, allora puoi limitarti a "Egregio Padre" seguito o meno dal cognome.

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