Articoli 1 2 3 della costituzione italiana

Articolo 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.!

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.!

La storia

L’articolo con cui si apre la Costituzione della Repubblica italiana enuncia i primi principi

fondamentali che tracciano l’architettura costituzionale dello Stato. L’Assemblea Costituente ne

approvò il testo senza particolari divergenze, fatta eccezione per l’espressione «fondata sul

lavoro». Durante i lavori preparatori, infatti, furono messe ai voti due formule: la prima, indicata dai

rappresentanti dei partiti comunista e socialista, aermava che «l’Italia è una Repubblica

democratica di lavoratori»; la seconda, proposta dal democratico-cristiano Amintore Fanfani, che

«l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». Prevalse quest’ultima formulazione la

quale, secondo la maggioranza dei costituenti, evitava di conferire all’articolo un carattere

classista in quanto la parola «lavoro» indicava tanto le attività manuali quanto quelle intellettuali.!

Un altro punto dibattuto riguardò la scelta della locuzione «appartiene al popolo» che prevalse su

«emana dal popolo» poiché il primo assommava in sé tre concetti di capitale importanza:

l’irrinunciabilità (il popolo non può rinunciare alla propria sovranità a favore, per esempio, di un

solo uomo o di un gruppo ristretto di individui), la proprietà (la sovranità appartiene in senso

giuridico al popolo ciò significa che deve essere esercitata secondo i principi stabiliti dalle norme

costituzionali e dalle leggi) e il possesso (la sovranità spetta al popolo per diritto naturale, cioè gli

è assegnata da quelle norme di comportamento che discendono direttamente dalla «natura» e

che, proprio per questo, non possono essere modificate dalle leggi).!

Il commento

Il primo articolo, come sottolineato da una sentenza della Corte Costituzionale (86/1977), esplicita

i caratteri essenziali dello Stato italiano che si configura come una repubblica (forma di governo

scelta attraverso il referendum istituzionale del 2 giugno 1946) in cui i cittadini esercitano la

propria sovranità eleggendo – in forma diretta o indiretta – tutte le cariche pubbliche. Le forme di

esercizio della sovranità popolare indicate dal secondo comma sono riconducibili alla democrazia

rappresentativa (i cittadini nominano, mediante il voto, i propri rappresentanti che siedono nella

Camera dei Deputati, in Senato e nei consigli di comuni, province e regioni) e alla democrazia

diretta (attraverso l’istituto del referendum). Il secondo comma stabilisce con chiarezza che la

sovranità spettante al popolo non è in alcun modo assoluta: essa, infatti, può essere esercitata

solamente nel quadro di uno stato di diritto ed è soggetta al rispetto della Costituzione e delle

leggi ordinarie.!

Articolo 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle

formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili

di solidarietà politica, economica e sociale!

La storia

Durante i lavori dell’Assembla costituente, la discussione di questo articolo si concentrò

sull’aggettivo con cui definire i diritti dell’uomo. Fra quelli proposti vi furono: «fondamentali»,

«incancellabili», «essenziali», «eterni», «sacri», «originari», «imprescrittibili», «insopprimibili»,

«irrinunciabili», «naturali» e «inviolabili!. La scelta cadde su «inviolabili» poiché l’aggettivo

sottintendeva un significato non soltanto giuridico, ma anche storico e filosofico: secondo i

costituenti, infatti, l’espressione «diritti inviolabili» stava ad indicare quelli espressamente indicati

negli articoli della Carta, nonché quelli naturali e preesistenti alla formazione dello Stato (per

esempio, il diritto di vivere, di parlare, di procreare…).!

Fu deciso, inoltre, di inserire un esplicito richiamo ai «doveri inderogabili» in quanto – poiché ogni

singolo individuo è inserito all’interno di una comunità (il quartiere, la città, lo Stato…) – senza il

loro rispetto non sarebbe possibile alcuna convivenza civile. Anche in questo caso i doveri intesi

dai costituenti comprendevano quelli indicati dalla Carta e quelli cosiddetti naturali (rispetto della

vita dell’altro, delle libertà altrui…).!

Cosa dice il 1º articolo della Costituzione?

Art. 1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Quali sono i 3 articoli della Costituzione italiana?

L'art..
afferma che il lavoro è il fondamento sociale su cui si basa la repubblica. ... .
afferma che esistono alcuni diritti di cui ogni essere umano ha diritto di godere. ... .
stabilisce che tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge senza distinzioni di razza sesso lingua religione ecc….

Che cosa significa l'articolo 2 della Costituzione italiana?

Articolo 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Cosa vuol dire l'articolo 3 della Costituzione?

3 costituzione sancisce il principio di eguaglianza formale in base al quale tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Non esistono più distinzioni in base al titolo nobiliare, al grado o all'appartenenza ad una classe sociale. Lo stato non deve quindi effettuare discriminazioni tra i cittadini.

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